Gematombe – La nostra recensione
Può risultare un buon introduttivo per i più piccoli ma nulla di più
Pandora’s Puzzle
Gematombe è un nuovo puzzle game di stampo old-school sviluppato da Route 5 Games ed edito da Ratalaika Games.
Il gioco si pone come un ibrido tra classici quali Arkanoid, o sicuramente è più sensato dire Breakout, e Puzzle Bobble/Gems.
Al netto della storia, abbastanza inutile ai fini del gioco ma che crea quel piccolo contorno narrativo che vuole giustificare il perchè dei personaggi, il titolo non brilla affatto, ne in termini di gameplay ne in termini di rigiocabilità.
Se proprio vogliamo riassumere la già stringatissima trama, che si snocciola nel corso degli stage con piccolissimi siparietti tra gli sfidanti, diciamo che la nostra Eroina, Pandora, dovrà sconfiggere tutti i cattivi rilasciati nel mondo e rinchiuderli nuovamente all’ interno del famoso contenitore ( vaso di Pandora, ndr ).
E sfida sia!
Il gioco si articola in due modalità: Arcade e Sopravvivenza.
La modalità Arcade ci vedrà impegnati in una serie di sfide fino ad arrivare al cattivone finale. La modalità sopravvivenza invece proporrà sfide a raffica fintanto che riusciremo a portarle a termine vittoriosi.
Concentriamoci quindi sulla modalità Arcade, che poi alla fine è la più interessante e non offre nulla di meno rispetto alla modalità Sopravvivenza.
Arcade, quindi stage da terminare combattendo contro l’ avversario di turno. Per vincere sarà necessario ripulire il nostro spazio da tutte le gemme oppure far si che l’ avversario venga inondato dalle stesse.
La novità, in un mercato videoludico stracolmo di puzzle games del genere, dovrebbe essere il connubio tra generi. Il problema è che questo connubio non è efficace.
Per distruggere le gemme dovremo lanciare una pallina dal nostro cannone/vaso e cercare, tramite rimbalzi, di distruggere più gemme dello stesso colore possibile, inanellando così combo che andranno a popolare di ulteriori gemme lo spazio avversario, mettendolo in difficoltà.
Ma attenzione, di Arkanoid c’è solo un accenno in quanto non aspettatevi power-up o nemici fastidiosi a farci scudo bensì ci limiteremo a raccogliere la pallina per poi rilanciarla premendo l’ apposito tasto. Quindi non sarà necessario individuare al volo i rimbalzi ma basterà riprendere la pallina e calcolare la prossima traiettoria di lancio, il tutto sempre assistito da un linea di vista.
Potrebbe sembrare divertente ma pad alla mano vi assicuro che non lo è. La pallina è lenta e quindi risulta quasi impossibile non riprenderla dopo un lancio. Inoltre la meccanica di raccoglierla per poi rilanciarla rende il gioco poco frenetico, risultando dopo pochi minuti di una facilità estrema.
La meccanica delle gemme è sempre la stessa: gemme dello stesso colore si distruggono tutte insieme se adiacenti. Se proprio vogliamo trovare un nota innovativa posso menzionare che spesso, verranno aggiunte linee di gemme incolore che potranno essere scoperte soltanto colpendo la gemma che riporta l’ icona di un lucchetto.
Stop, nulla di più.
Non ci siamo
Sinceramente, da amante sfegatato di Arkanoid I e II e di Puzzle Bobble mi aspettavo qualcosa di più corposo, sfidante , qualcosa che potesse darmi in qualche modo assuefazione.
Invece mi sono ritrovato a terminare la modalità Arcade, in tutte le sue difficoltà in pochissimo tempo senza avere minimamente la voglia di rigiocare.
La grafica è simpatica, colorata e ben definita, con quel piglio cartoon che non dispiace ma ciò non basta a rendere Gematombe un gioco che può essere consigliato agli amanti del genere.
Forse può risultare un buon introduttivo per i più piccoli ma nulla di più.
Augh!