Bloodborne: Il Gioco da Tavolo – La nostra recensione
Se amate gli universi gotici e scuri dove la follia la farà da padrona, l’ esplorazione, l’asimmetria e il modo da Dungeon Crawler, non ve lo fate scappare assolutamente.
Benvenuto a casa, buon cacciatore
Iniziamo subito con il dire che se cercate un gioco da tavolo che sappia ricreare al meglio l’ esperienza di un videogame allora non andate oltre in questo articolo e buttatevi sull ‘acquisto di Bloodborne: Il Gioco da Tavolo ( CMON / Asmodee Italia ).
Bloodborne ( designer: M. Shinall, E. Lang ) regala un’ esperienza di gioco profonda da 1 a 4 giocatori ( età 14+ ). Un dungeon crawler atipico dove esplorazione, potenziamento e deck-building la faranno da padrone.
Ma tuffiamoci nella lunga notte della caccia.
La cura del sangue
Astraendosi dal videogame, che adoriamo alla follia, ci concentreremo sul gioco da tavolo e torneremo a parlare di quanto di buono ci sia a livello di esperienza e trasposizione alla fine dell’ articolo.
Bloodborne vi calerà nei panni di intrepidi cacciatori, in quella della ridente, si fa per dire, cittadina di Yharnam durante quella che è chiamata la notte della caccia. La caccia, già, la caccia di belve assetate di sangue tra cittadini in preda alla follia, strani eventi terreni ed ultraterreni, metamorfosi e quanto di più inquietante ci si possa aspettare da un titolo che affonda le radici nell’ universo lovecraftiano e lo trasporta su terreni di kafkiana memoria.
Il gioco base si snoda atrraverso 4 campagne che conterranno diversi scenari. Per vincere una campagna sarà necessario finire con successo 3 scenari, pena ricominciare la campagna dall’ inzizio.
Il setup del gioco è abbastanza rapido, molto più rapido di altri dungeon crawler che potete aver intavolato.
Come ogni buon DC che si rispetti avremo la nostra plancia giocatore, la nostra miniatura, tiles della mappa da assemblare al tavolo step by step e un buon numero di nemici, sempre miniature, pronte a farci il cxxo, letteralmente, e i vari mazzi di carte ad-hoc.
Niente dadi signori, niente dadi ma carte. Ogni cacciatore avrà il suo mazzo di 12 carte ed ad ogni turno potrà pescare tre carte ed utilizzarle al meglio. Il turno, già, parliamone:
Dopo aver pescato le 3 famigerate carte le potremo spendere per Muoverci, Interagire, Combattere. inoltre si potrà Traformare la propria arma, scelta ad inizio gioco, e ritornare al Sogno del Cacciatore, hub centrale all’ interno del quale potenziarsi.
Il movimento consterà di massimo due caselle ma occhio che se attraverseremo una casella contenente dei nemici, questi ci inseguiranno per darcele di santa ragione.
Interagendo si va alla ricerca all’ interno della casella in cui ci troviamo rivelando così nuovi oggetti e sciogliendo nodi relativi alla missione in corso.
Il combattimento è veramente molto molto figo, passatemi il termine. Posizionando una carta negli slot dell’ arma che sono disponibili si determinerà la tipologia di attacco che andremo a sferrare. I mostri dal loro canto avranno un loro mazzo con condizioni di attacco che includeranno azioni Base, Speciale e Capacità e a seconda di cosa pescheremo andremo ad attivare la rispettiva azione descritta sulla carta mostro specifica.
I turni di attacco si susseguiranno in base ad un valore velocità descritto sulle rispettive carte. Il combattimento andrà avanti fintanto che avremo carte da giocare adatte allo scopo e slot liberi per posizionarle. Sconfiggendo un nemico si acquisiscono Echi del Sangue, spendibili per potenziare il proprio cacciatore tornando nel Sogno del Cacciatore acquistando nuove carte dal mercato della caccia presente in esso. Alcuni tipi di attacco potranno anche apportare alterazioni di stato come Veleno, Frenesia, Contrasto e Stordimento.
I combattimenti possono essere ingaggiati dai giocatori durante i loro turni oppure saranno i nemici ad attivarli durante la loro fase.
La trasformazione dell’ arma svuoterà la stessa da tutte le carte presenti e potremo utilizzare la nuova “forma” a nostri scopi di offesa.
Il Sogno del cacciatore lo abbiamo già descritto all’ interno del combattimento. Sappiate solo che possiamo visitarlo quando vogliamo ma va tenuto conto che visitandolo saremo obbligati a spendere gli echi raccolti, mantenendo sempre il limite di un massimo di 12 carte all’ interno del proprio mazzo. Visitando il sogno del cacciatore inoltre ci cureremo totalmente.
Perciò, in base a quanto descritto dagli scenari che stiamo giocando esploreremo, combatteremo e raccoglieremo oggetti sbloccando soluzioni varie, il tutto legato ad un timing ben preciso. Cosa significa questo? Avremo un limite di turni per portare a termine le nostre scorribande.
Il tracciato del tempo avanzerà inesorabile e lo farà anche nel caso in cui un giocatore ritorni al Sogno del Cacciatore. Una volta che il tracciato del tempo sarà esaurito ai giocatori rimarrà un singolo round per concludere lo scenario/campagna.
Ogni scenario di ogni campagna è costituito da un mazzo specifico. le carte che comporranno i mazzi scenario, o capitolo se preferite, presenteranno una carta introduzione e diverse carte Missione le quali presenteranno obiettivi di Caccia e Intuizione.
Gli obiettivi di Caccia vi faranno progredire nello scenario mentre quelli Intuizione saranno missioni secondarie che, oltre a far guadagnare potenti oggetti e sviscerare più dettagli della trama, potranno anche fornire elementi necessari al completamento dello scenario.
I nemici si attiveranno, secondo un ordine preciso, tra un turno di un giocatore e l’ altro. Si attiveranno soltanto i nemici nelle vicinanze del giocatore attivo, quindi o sulla stessa tessera o sulle tessere adiacenti. L’ attivazione prevederà movimento e attacco.
Senza andare troppo oltre su regole e contro-regole, dopo aver sintetizzato le azioni salienti del gioco, vi diciamo cosa ne pensiamo, in soldoni.
Un piacere, un vero piacere
Bloodborne è un Dungeon Crawler, ripeto, atipico. Perchè atipico? Innanzitutto parliamo dei compiti da dover portare a termine, che lasceranno i giocatori liberi di decidere e non sempre sarà necessario andare a sbattere la testa contro il boss di turno il quale non sarà sempre l’ obiettivo principale.
Poi c’è il deck-building. La scelta di come spendere le nostre carte sarà fondamentale. Esploriamo? Combattiamo? Interagiamo? Saper decidere con risolutezza cosa fare, tenendo sempre a mente il focus dello scenario in corso sarà estremamente fondamentale per il buon esito.
Va tenuto conto che costruire e aggiornare il mazzo sarà altrettanto necessario ma non aspettatevi mercati precostruiti pertanto l’ ingresso al Sogno del Cacciatore ci metterà di fronte a pool di scelte randomiche.
Poi c’è il fattore collaborazione che in questo gioco è più forte che mai. I giocatori dovranno decidere di comune accordo che tipo di build portare avanti, a pro del gruppo e non a proiprio gusto individuale.
A tutto questo aggiungete la Stamina, caratteristica fondamentale in ogni buon Souls-Like che si rispetti, ricreata tramite la pesca delle 3 carte iniziali, i muri di nebbia da quali potremo uscire solo dopo aver fatto fuori qualsiasi cosa si muova al loro interno, un sistema di scenari e campagne veloci ma ostiche al punto da dover tentare e ritentare e un sistema di progressione che funziona nella sua semplicità.
L’ artwork generale è molto gradevole. Le miniature sono sempre di buonissima qualità anche se avrei preferito un po’ più di dettagli sui modelli dei cacciatori che risultano più anonimi dei nemici ( i boss sono stratisferici, ndr ).
Peccato che le plance giocatore siano molto leggere e quindi bisogna stare molto attenti a come si ripongono e come si utilizzano al tavolo onde evitare di rovinarle.
Il combattimento è esaltante, i nemici sono ben bilanciati e il fatto che ti inseguano senza sosta riprende fedelmente i canovacci del videogioco. Ecco, il videogioco. Come detto in apertura si respira tutta l’ aria del titolo From Software. Ci si sente braccati e costantemente in pericolo, si finiscono scenari in punta di “punti vita”, si fallisce e si ritenta tenendo ben presente l’ asse del Trial & Error.
Va sapientemente dosato l’ utilizzo di ogni carta e il saper trasformare l’ arma al momento giusto potrà cambiare pesantemente l’ equilibrio di uno scontro che sembra ormai andare per il peggio.
Alea? Prossima allo zero. I nemici hanno un set di carte azione ben definito e quindi in base a cosa sarà uscito precedentemente saremo in grado di predire cosa aspettarsi prossimamente e quindi comportarci di riflesso.
Anche il roll, azione cardine dei combattimenti made in From Software, è presente ed è molto vincolata alla velocità ovvero, più saremo agili e più possibilità avremo di schivare con successo.
Ora c’è da tenere in considerazione che il gioco da tavolo non ripercorre fedelmente gli eventi del videogioco ma si ispira ad essi per creare delle storie parallele ma assolutamente di spessore.
Un neo però l’ ho trovato e mi riferisco alla traccia del tempo. Questa meccanica porta i giocatori a correre e spesso si perde il gusto dell’ esplorazione, feature padre di ogni solul-like che si rispetti, inoltre banna definitivamente qualsiasi operazione di “grinding”.
Altra cosa che mi fa storcere un pochino il naso ma sulla quale poi non è che mi addoloro più di tanto è che i mostri attaccheranno sempre il giocatore attivo e sinceramente non ho ben capito il perchè.
Infine citerei la costruzione della mappa che non è sempre la stessa all’ interno di un singolo scenario, in quanto verranno sempre inserite un tot. di tessere casuali. Per carità, regala assoluto dinamismo al tutto ma ferisce l’ essenza di questo genere di giochi dove conoscere bene la mappa e i suoi più reconditi anfratti è un valore non indifferente.
Al netto di ciò Bloodborne spacca, spacca veramente.
Bello da vedere e da giocare, sia in solo che in compagnia. Il gioco scala che è un piacere e varia il modo di affrontare gli scenari in base al numero dei giocatori perchè, giocando da soli si avrà più tempo da dedicare alla crescita del priprio personaggio, giocando invece in più cacciatori bisognerà saper dosare bene i turni di potenziamento, onde evitare che il tempo finsica troppo presto, fallendo miseramente.
Se amate gli universi gotici e scuri dove la follia la farà da padrona, l’ esplorazione, l’asimmetria e il modo da Dungeon Crawler, non ve lo fate scappare assolutamente.
Bloodborne è uno dei migliori DC che abbia mai giocato fino ad oggi.
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Augh.