Flowing Lights – La nostra recensione
Consigliato a chi è in cerca di uno shooter leggero che sia in grado di far spremere le meningi e nel contempo tenere ben allenati i riflessi
C’è sempre un pianeta ostile
Flowing Lights, gioco indie sviluppato da gFaUmNe Inc., mette in scena un connubio a mio personale avviso perfetto, mixando in maniera semplice ma efficace una gameplay da classico shooter a meccaniche da puzzle game.
La trama è molto semplice, di puro stampo gaming anni 80/90: un’ astronave è caduta su un pianeta ostile e dovrà farsi largo tra le minacce presenti al fine di raggiungere il polo del pianeta al fine di sfruttarne il magnetismo per riuscire a decollare e lasciarsi alle spalle il nefasto luogo.
Detto ciò arriviamo al gameplay vero e proprio.
Maledette luci!
Flowing Lights è fin da subito molto friendly. Piloteremo la nostra astronave tra ben 200 livelli, organizzati in mondi, muovendoci all’ interno di stage delinenati da valichi, ponti e colline varie. A darci filo da torcere ci saranno gli alieni e la loro moltitudine di proiettili.
Lato nostro avremo anche noi a dispisizione armi di offesa come mitragliatore laser e un cannone. Grazie alla commistione dei due e sfruttando la fisica del terreno, dovremo riuscire superare indenni ogni livello.
Ed è qui che entra in gioco il lato puzzle. Il saper sfruttare al meglio la fisica, applicandola sia ai movimenti della nostra nave, provvista anche di apposto boost ai moroti, sia ai nostri colpi che seguiranno traiettorie dettate dalla gravità e dalle curvature del paesaggio, sarà la chiave per riuscire ad avanzare.
Se all’ inizio tutto sembrerà fin troppo facile, dopo una decina di stage le cose inizieranno a complicarsi e sarà necessario spremere le meningi.
Non nascondo che alcuni livelli, a primo impatto, possono anche risultare impossibili a causa dei fiumi di proiettili in arrivo ma con una studio attendo del terreno e un altrettando studio delle nostre possibilità nulla risulterà invalicabile.
Non ultimo bisogna saper sfruttare al meglio i punti vita a nostra disposizione, sapendoli sacrificare alla bisogna e tenendo conto che diverse tipologie di proiettili nemici avranno impatti differenti a livello di punti ferita.
A questo aggiungete una costante classifica on line basata sui tempi impiegati a superare l’ obiettivo corrente. Quindi più saremo veloci e accurati e maggiore sarà il grado che ci verrà assegnato.
E quindi?
Graficamente il gioco è molto semplice ma non per questo poco efficace a livello visivo. Ricorda molto lo stile ” Tron” anni 80, almeno per me è stato così. Luci al neon e colori sfavillanti, ma mai troppo accesi, faranno da cornice ad un incidere senza sosta alla ricerca della salvezza.
I comandi sono fluidissimi e l’ uso dei checkpoint, siddivisi in timeline selezionabili è molto molto ben realizzato.
Anche a livello audio siamo su discreti livelli. Tutto è ben contestualizzato e gradevole anche se sempre molto minimal.
Non credo ci sia da aggiungere altro.
Flowing Lights è un gioco che ci ha assolutamente convinto e lo consigliamo a chi è in cerca di uno shooter leggero che sia in grado di far spremere le meningi e nel contempo tenere ben allenati i riflessi.
Augh.