Intervista ad Antonio Ferrara, talentuoso designer italiano
Non potevamo far finta di nulla… Antonio Ferrara ( Escape Studios ) è di certo uno dei designer di Giochi da Tavolo più talentuosi e visionari del nostro bel paese e autore di Stay Away, Last Friday ( di cui a breve uscirà la Revisited Edition ), Tales of Evil e Boogeyman, titolo che sta per concludere, con successo, la campagna di crowdfunding.
Abbiamo quindi deciso di fargli qualche domanda, nulla di tecnico, sia chiaro. Più che altro volevamo conoscerlo meglio.
A voi l’ intervista.
MENIAC! : Ciao Antonio. Presentati ai lettori di Meniac!
ANTONIO : Ciao semplicemente sono un ragazzo che sta provando a realizzare il sogno che aveva da bambino, ovvero quello di creare giochi che possano far passare qualche ora di svago a coloro che li giocheranno.
MENIAC! : Cosa ti ha spinto verso il design di boardgames e perchè ti concentri in modo particolare sul tema horror?
ANTONIO : In realtà già da ragazzino modificavo i giochi da tavolo e creavo delle varianti che secondo me erano valide alternative a giochi che dopo un po’ di tempo diventavano noiosi. I miei amici apprezzavano e quindi ci divertivamo tutti insieme. All’epoca non avrei mai immaginato che questo poi sarebbe diventato il mio lavoro. L’horror è per me una cosa viscerale, il guardare oltre. Il chiedersi in qualche modo: “ Ma siamo soli nell’universo? È davvero tutti qui sotto i nostri occhi? ” La risposta è no secondo me e quindi l’horror mi permette di fondere la realtà con quello che per ora possiamo solo immaginare.
MENIAC! : Finora, Boogeyman compreso, quel’è il gioco da te “disegnato” nel quale ti rispecchi di più?
ANTONIO : Last Friday. Sono ossessionato (e non scherzo) dalla saga di Venerdì 13 e il poter in qualche modo essermi potuto ispirare alla pellicola per poterci fare un gioco da tavolo mi ha semplicemente estasiato. Ho in mente anche altri giochi con questo tema.
MENIAC! : Come nasce l’ idea di un nuovo gioco e quante difficoltà ci sono tra il dire e il fare?
ANTONIO : L’ idea mi viene sempre fulminea e all’improvviso la vedi limpida e chiara. Da li parte tutto, ma la strada è veramente lunga e ricca di pericoli e spesso ci vogliono anni dall’idea all’arrivo sugli scaffali di un tuo gioco.
MENIAC! : Da quanto evinciamo giocando le tue creazioni sei nerd fino al midollo. Parlaci del tuo background, siamo curiosi.
ANTONIO : Ah io sono un nerd atipico, almeno credo. Comunque appassionato di tutto quello che è horror anni 80/90, maniaco dei Masters of the Universe, grande appassionato di videogames. Credo di aver giocato ogni gioco a partire dalla sala giochi dietro casa, passando per l’ Intellivision della Mattel e finendo (per ora) con PS4 e Nintendo Switch. Colleziono (diciamo perché sono scombinato nella mia vita privata), maschere dell’orrore e cimeli dei film cult anni 80. Uno dei miei sogni è comprare una vera Pontiac Tran AM, ovvero l’auto del telefilm Supercar e girarci il mondo.
MENIAC! : Qual’è il gioco che avresti voluto creare tra quelli ad oggi in commercio?
ANTONIO : Who Goes There? della Certifiable Studios, una casa indipendente che è riuscita a confezionare un piccolo capolavoro di gioco con una grafica che a me piace tantissimo. Sono stati veramente bravi.
MENIAC! : Qual’è il gioco che non vorresti mai creare, genere compreso?
ANTONIO : Non lo so, ma diciamo che i German non sono proprio nelle mie corde. Difficilmente vedrete un mio gioco con poca ambientazione e atmosfera. Non è che i German ne siano privi, ma li il focus è più sulle meccaniche, mentre io cerco di dare un’esperienza diversa che vada al di la delle meccaniche.
MENIAC! : Cabal, Ghostbusters, Willow, The Goonies, La storia infinita, Nightmare ( il primo ). Ne puoi salvare soltanto uno. Chi salvi e perchè.
ANTONIO : Ghostbusters senza neanche pensarci. Eravamo in vacanza a Scario. Ricordo che avevo 7 anni e fui portato dall’amico di mio padre con il figlio, che aveva la mia stessa età, a un cinema di Sapri a vedere il mio primo film… era Ghostbusters… Quell’esperienza racconta tantissime cose di me e ha condizionato tutta la mia vita.
MENIAC! : Domanda scomoda. Ritieni sia giusto che grandi publisher/editor propongano campagne di crowdfunding, magari affogando in visibilità progetti indipendenti?
ANTONIO : Non lo ritengo giusto, ma non per la solita storia, “ah quelli hanno i soldi perché non lo producono direttamente il gioco?” Questo è quello che pensa chi non è dentro a questo lavoro. Kickstarter, il crowdfunding in generale, è profondamente cambiato rispetto a quello che si prefiggeva. Una volta uno aveva una buona idea, ma non i soldi per poterla produrre e quindi la esponeva in pubblico anche per capire se la sua idea valeva qualcosa per qualcuno e, se riusciva a finanziarla, poi provava anche a produrla (cosa non facile). Oggi invece Kickstarter è diventato una spaventosa grande opportunità per poter annunciare al mondo quello che sei capace di fare.
Su Boogeyman ci sono stati ingenti investimenti prima di poterlo presentare. Quindi oggi il crowdfunding dei giochi da tavolo è una vetrina che ha il solo scopo di presentare al mondo il proprio gioco, ma visto che la “concorrenza” è agguerrita, bisogna investire tanto tempo e denaro per potersi presentare al meglio. Questo concetto ha completamente raso al suolo quello che era l’intento iniziale di iniziative del genere.
Certo c’è ancora qualcuno che la spunta alla vecchia maniera perché ha casomai un’idea talmente folle che arrivano comunque i sostenitori a supportarlo, ma è sempre più raro. Quello che io non perdono o comunque imputo alle multinazionali che si affacciano su questo tipo di piattaforme sono due cose. La prima è che non credo che ci sia bisogno di sfornare una quantità di titoli uno dietro l’altro. Insomma troppi giochi a cui poi effettivamente nessuno gioca.
L’altra è la quantità spropositata di materiale che promettono durante le proprie campagne. Io piccolo se vado su Kickstarter qualche soldino ce lo devo guadagnare per poter coprire le spese, finire il gioco, pagare tutti i collaboratori, produrre e pagare il gioco, farlo arrivare in Europa e USA e poi spedirlo a tutti i sostenitori. Tutto il processo è molto costoso, lungo e laborioso e se alla fine della fiera non mi resta un euro in tasca non va per niente bene anche perché poi ci sono le tasse, le bollette da pagare e la pizza da mettere in tavola. Se io propongo un gioco su Kickstarter a 50 euro e ti do 5 miniature sono uno sfigato perché c’è quello che viene dopo di te che per 50 euro te ne da 100 di miniature… Quindi capisci che il confronto non regge. Non regge perché io ci devo campare, mentre l’altro ci può andare anche a perdere perché alle spalle probabilmente ha già accordi per la distribuzione in tutto l’universo.
Quindi come si sopravvive in questa giungla di tirannosauri? Si sopravvive con belle idee realizzate con tutta la passione e la competenza che puoi. In questo modo sopravvivi e ti puoi assicurare che il tuo gioco non solo venga consegnato ai sostenitori, ma che ci sarà un nuovo gioco fatto da te. Insomma almeno non sei morto e ti puoi permette un altro giro l’anno successivo. Ahahahhahah. Detto questo io faccio del mio meglio e mi concentro su un gioco alla volta. Faccio il gioco che avrei voluto giocare da ragazzino con la consapevolezza dell’adulto e spesso, come è successo per Tales of Evil e ora accade per Boogeyman, le persone percepiscono un’anima dietro quello che fai ed è quello spirito sincero che ti tiene a galla.
MENIAC! : Sappiamo che sei instancabile e perciò … cosa ci dobbiamo aspettarci da Antonio e Escape Studios in futuro?
ANTONIO : Ci sono tante belle cose nel calderone, tra le quali anche un gioco di ruolo e un gioco di sole carte molto simpatico secondo me. Poi ho altre idee per espandere l’universo dei Pizza & Investigation che è partito con Tales of Evil e sta continuando con Boogeyman. Oltre le espansioni di Tales of Evil c’è un titolo a cui tengo molto che in qualche modo chiuderà la trilogia iniziata con Tales of Evil. Per ora di più non posso dire, ma prometto che appena avrò finito di lavorare su Boogeyman mi concentrerò a tempo pieno sul prossimo gioco.
Grazie mille Antonio da parte di tutto lo staff di Meniac! per il tempo dedicatoci.
Buon gioco a tutti!