Black Legend – La nostra recensione
Black Legend è un gioco che avrebbe avuto tutte le carte in regola per posizionarsi al meglio all’ interno del suo genere di riferimento ma una realizzazione tecnica non proprio convincente tende a tirarlo giù nella fossa della mediocrità
Alchimia portami via
Black Legend ( Warcave ) è uno di quei titoli che riescono ad intrigarti a livello di concept e quindi la curiosità di giocarlo è alta. Ma poi, pad alla mano, come risulta? Vediamolo insieme ( la nostra prova è su PS4, ndr ).
Ambientato nel Regno Unito e più precisamente nel 17° Secolo, dove alchimia e misticismo aleggiavano prepotentemente nell’ aria, Black Legend mette in scena una classica trama che non riesce mai a decollare nonostante sia articolata e profonda nel suo LORE: la città di Grant è stata improvvisamente avvolta da una nebbia malevola che porta gli abitanti ad impazzire. Il seguito immaginatelo pure.
La leggenda nera
Parliamo di un rpg old-school, condito da missioni primarie e secondarie, combattimenti tattici su griglia, un party da gestire e nemici aggressivi che non daranno respiro.
Immancabili le classi ( ce ne sono veramente molte, ndr ) le quali ci permetteranno di creare party molto variegati e di sfruttare al meglio armi e affinità. Questo si traduce in un sistema molto profondo di classificazione e attivazione che regala soddisfazione sul campo.
La vera novità risiede nell’ inserimento degli Umori Alchemici, una teoria che aleggiava in quei tempi, suddivisi in colori quali bianco, rosso, giallo e nero e grazie ai quali sarà possibile inanellare combo e colpi più potenti.
Peccato però che le situazioni siano spesse prive di mordente e molto ripetitive e alla lunga tendono a stancare.
Presente anche una fase esplorativa che non convince. Spesso è vuota e poco incisiva. Se poi a ciò sommiamo anche l’ assenza di una mappa capite bene che esplorare sarà poco gradevole.
Non parliamo poi del sistema di telecamere che risulta a volte un vero impedimento all’ azione.
Graficamente il gioco è gradevole anche se zoomando sui particolari si notano molte slavature e imperfezioni. L’ ambientazione è sicuramente il punto di forza maggiore: riesce nell’ intento di creare un mondo di gioco cupo e truce e tutto è credibile e affascinante.
Le animazioni non sono un granchè, anzi, si poteva fare molto di più e la caratterizzazione dei nemici si potrebbe riassumere in un copia e incolla con il solo tratto distintivo riferito al colore degli abiti. Questo porta a non riuscire mai a stendere bene una strategia di attacco in quanto individuare le classi e relativi pattern nemiche risulterà difficoltoso.
L’ IA è nella media, senza eccellere. Spesso si vedono cose che voi umani… tipo nemici che non si muovono o tendono a prendere percorsi poco efficaci.
Non ultima la risoluzione degli scontri che a volte fa letteralmente cilecca, non riconoscendo il nostro buon esito e trasportandoci nuovamente all’ interno del campo di battaglia. Estenuante.
Troppi problemi
Black Legend è un gioco che avrebbe avuto tutte le carte in regola per posizionarsi al meglio all’ interno del suo genere di riferimento ma una realizzazione tecnica non proprio convincente tende a tirarlo giù nella fossa della mediocrità.
Peccato, un vero peccato. Probabilmente tutti i vincoli tecnici riscontrati sono imputabili a basso budget e questo è sicuramente un vincolo da non sottovalutare ma non possiamo esularci dal riconoscere che, nonostante gli sforzi di creare un qualcosa di convincente e attraente, ci siano problematiche molto importanti che non possono essere scusate più di tanto e sulle quali chiudere un occhio.
Non me la sento di consigliarlo a meno che non siate degli appassionati del periodo storico e degli amanti di titoli rpg a stampo starategico dove la vista delle griglie di movimento crea in voi fortissimi spasimi al cuore. ma ricordate… di problemi ce ne sono… e molti.
Augh.