Trails of Cold Steel IV – La nostra recensione
Se amate le storie complesse e siete degli irriducibili degli RPG, anche senza la J, non esitate nel dedicargli il vostro tempo
La guerra non cambia mai, dicevano…
E’ sempre molto difficile sviscerare impressioni su titoli di questo calibro. La saga di The Legend of Heroes è una di quelle serie che lasciano il segno, che rimangono nei cuori e godono quindi una nutrita fan base.
Ammetto che The Legend of Heroes: Trials of Cold Steel III è stato uno dei JRPG che, assieme a Persona 5, mi ha più appassionato negli ultimi anni. Detto ciò veniamo a questo 4° capitolo: Trials of Cold Steel IV.
Parto subito con il precisare che approfondire ogni singolo cavillo e possibilità che questo gioco sviscera minuto dopo minuto risulta impossibile in sede di review e non ho intenzione di battere migliaia e migliaia di caratteri alla tastiera.
Già perchè Trial of Cold Steel IV estende ed evolve quanto già di corposo offriva il suo predecessore, non disdegnando una certa classicità di fondo e riempendo ancora di più l’ universo di gioco che rimane comunque coeso e credibile.
Non mi dilungherò nemmeno nei meandri della trama, in quanto si tratta di uno dei punti di forza della serie e non sarò di certo io a rovinarvi le sorprese.
Vi basti sapere che tutto si svolge poco dopo la maestosa battaglia svoltasi nel terzo capitolo. Tenete a mente che l’ impero Ereboniano è su l’ orlo di un’ altra grande guerra e starà a noi, insieme a vecchi e nuovi membri dell’ ormai famosa Classe VII, oltre ad altri eroi provenienti da tutte le regioni dell’ intero continente, cercare di arginare la minaccia e porre fine ai piani della misteriosa organizzazione chiamata Ouroboros.
Basta. Stop. Non andrò oltre.
JRPG di spessore
Di carne al fuoco c’è davvero tanta, tantissima, sia nelle meccaniche sia nel gameplay stesso. In questo quarto episodio fanno il loro ritorno vecchie arti ( parliamo delle Lost Arts ) che inserite all’ interno del classico combattimento a turni e corredate da una miriade di possibilità di vecchio e nuovo stampo, donano al gioco uno spessore incredibile.
Combattimento a turni, l’ ho già detto prima. Niente real-time ed è un bene. La stratificazione di skills, craft ( offensivo o difensivo ), attacchi, comandi corali, tecniche speciali, oggetti e collegamenti tra personaggi non poteva in alcun modo essere minimizzata da IA e attacchi in tempo reale.
In TOCSIV si pianifica, si organizza e si attacca. Il posizionamento sul campo di battaglia gioca ancora un ruolo fondamentale. Il sapersi muovere a tempo debito, al fine di schivare un attacco devastante e magari riuscire ad essere di supporto nel momento migliore è una delle chiavi di volta del titolo.
Non meno utili saranno per l’ appunto le Lost Arts, che se sapute utilizzare sapientemente, possono giocare un ruolo fondamentale anche quando tutto sembrerà perduto. Non ultimi i fantastici Mecha, che non potevano assolutamente mancare, divisi in soldati Panzer e Divine Knight. Vi basti sapere che stavolta, in alcune battaglie specifiche, se ne potranno schierare di molteplici. Figata!
Vi assicuro che ogni combattimento è esaltante. Ad ogni sudata vittoria la soddisfazione è massima e saremo piano piano pervasi da quella sensazione di “saper domare la bestia”.
E’ vero che si può passare a livelli di difficoltà diversi. Il più facile ci verrà incontro automatizzando le mosse principali e quelle più convenienti al caso, oltre che i nemici saranno molto più fiacchi.
Diciamo che è un livello di difficoltà che vuole venire incontro ai meno avvezzi al titolo/genere ma anche a chi vuole godersi la storia in santa pace magari relegando l’ azione in secondo piano.
Gli altri livelli sono invece piuttosto impegnativi e non sempre si uscirà vittoriosi spammando attacchi base o skill potentissime. Servirà ragionare bene sulle possibilità offerte dal party del momento, delle riserve che abbiamo da far scendere in campo e non ultimo analizzare bene i punti di debolezza del nemico.
La mappa di gioco è enorme ( grazie viaggi rapidi e cavalli, ndr ) e le attività collaterali sono molteplici. Immancabile il gioco nel gioco. Tra un giorno e l’ altro ( come da tradizione i giorni scorreranno e avremo anche momenti che potremo dedicare allo svago o alle relazioni pubbliche e private ) avremo modo di poterci dilettare in Vantage Masters, un gioco di carte che trovo magnificamente sviluppato, un deck-building che non ha nulla da invidiare ai capisaldi del genere. Insomma un vero gioiellino.
E i dungeon? Ci sono, ci sono e non saranno così banali. Fidatevi. E il crafting? Presente anche il crafting. Esplorazione? Che ve lo dico a fare? Sfide? Presentissime sotto forma di dungeon oppure di speciali scrigni che al loro interno, come fossero uno sorta di porta dimensionale, nasconderanno nemici di livelli altissimi da sconfiggere con un party ben definito.
Ah dimenticavo. L’ ARCUS II sarà presente anche in questo episodio e ci permetterà di far evolvere le skills dei nostri personaggi tramite l’ utilizzo dei cristalli. Saranno ancora presenti gli Orbs, che potremo potenziare, come potremo potenziare gli equip e anche i vari livelli dell’ ARCUS e molto molto molto altro ancora.
Giocatelo, anzi giocateli!
TOCS IV incorpora un mondo di possibilità. La storia è favolosa, il combat system è ben congeniato, forte di meccaniche ormai rodate che potevano solo che essere migliorate. Il character design strepitoso, come strepitosi i rapporti che si andranno ad instaurare tra i membri. Non c’è un personaggio che non abbia il proprio perchè.
Graficamente siamo su livelli migliori rispetto a TOCS III ma non aspettatevi chissà quale meraviglia visiva. Mi spiego: il gioco risulta molto gradevole. Tutto è molto definito e dettagliato ma alcuni modelli potevano essere rifiniti in maniera più certosina ( ho visto gatti piuttosto spigolosi, ndr ). Nonostante ciò tutto è al proprio posto e qualche sbavatura grafica non disturba nell’ ecosistema complessivo.
Come al solito il gioco fatica ad ingranare. L’ introduzione è lunghissima e ad un certo punto potreste trovarvi smarriti se non avete mai approcciato un Trails causa le moltissime informazioni a schermo che vi verranno proposte e che fungeranno da tutorial. Però una volta passate le prime 3/4 ore di gioco tutto sarà chiaro e ormai appreso. I menù inizieranno ad essere familiari e vi ritroverete completamente assorbiti in un mondo meraviglioso da cui sarà assolutamente difficile staccarsi.
La voglia di andare avanti pervaderà le vostre menti e quel combattimento che state faticando a superare riecheggerà nella vostra mente finchè non sarete in grado di rimettere mano al pad. Se non è un valore aggiunto questo ditemi voi cosa lo è…
Mi permetto anche di affermare che Trials of Cold Steel IV è ciò che Final Fantasy dovrebbe pensare di tornare ad essere. Un JRPG con gli attributi che sa regalare emozioni unite all’ esperienza di un gameplay stratificato e appagante.
E’ vero che il gioco non è localizzato in italiano ed è necessaria una buona conoscenza della lingua inglese al fine di essere completamente al dentro dei fatti ma nonostante ciò non posso non consigliarvelo.
Se amate le storie complesse ( vi consiglio di recuperare almeno il terzo capitolo, o tutti se riuscite ) e siete degli irriducibili degli RPG, anche senza la J, non esitate nel dedicargli il vostro tempo.
Brava Nihon Falcon. Grazie NIS America.
Augh