Giraffe and Annika – La nostra recensione
Un gioco adatto ad un pubblico di giovanissimi dove il confezionamento generale, che alla fin fine risulta anche piacevole al netto dei difetti, poteva essere sviluppato meglio
All’ avventura sull’ isola di Spica
Oggi vi parliamo di un gioco piuttosto particolare nella sua essenza. Un gioco che a primo impatto potrebbe sembrare un classico GDR ma pad alla mano si rivelerà essere tutt’ altro.
Giraffe and Annika è già stato rilasciato in Febbraio su PC ( Steam ). Noi abbiamo messo le mani sulla recente versione per Nintendo Switch.
Il gioco di Atelier Mimina, distribuito da Nis America, ci catapulterà in un mondo colorato e vivido, nei panni di Annika, una ragazza che si risveglierà su di un isola, senza memoria e con le sembianze di una Felycan, ovvero con orecchie e coda da gatto . A darle man forte ci sarà Giraffe, sempre un Felycan, ma di cui Annika non si ricorda nulla.
Parliamo quindi una storia raccontata per flashback e piccoli dialoghi. Nulla di strabiliante sia chiaro ma giusta nel rivestire il gioco con un piccolo alone di mistero.
Platform-Rythm-Game
Ma veniamo al gameplay. Parliamo più che altro di un action-platform con elementi preponderanti da Rythm-game. Il nostro girovagare nell’ isola di Spica si risolverà in esplorazione, dungeon-crawl ( passatemi il termine, ndr ) e boss fight.
L’esplorazione ci porterà alla scoperta di luoghi e personaggi con i quali interagire e ci permetterà di acquisire oggetti e collezionabili mentre tuffarsi nei dungeon ci catapulterà al cospetto di mostri e boss.
Ma attenzione, non aspettatevi chissà quale potere di offesa… niente melee…niente magie, incantesimi o buff vari. Annika è una ragazza pacifica e nella maggior parte delle situazioni preferirà nascondersi o darsela a gambe piuttosto che affrontare le minacce.
E poi ci sono i boss e qui il gioco si trasforma in un Rythm-game dove grazie ad una bacchetta dovremo vedercela a tempo contro il cattivone di turno ( che poi è sempre la malvagia Lily ), cercando di rispedire indietro i colpi che ci verranno scagliati addosso com precise combinazioni di tasti.
Sconfiggere il boss ci donerà frammenti di stella utili per acquisire determinate abilità come il salto ( già… Annika all’ inizio non può saltare… perchè dico io, perchè? ndr ).
Non credo ci sia molto altro da dire a riguardo.
Approssimativo
Graficamente si vedono i limiti di budget. Parliamo di un prodotto molto molto approssimativo dove avremo a che fare con movimenti piuttosto legnosi e approssimativi. E poi c’è lei, la temutissima acqua.
Siamo su di un isola e tuffarsi in acqua sarà attività ricorrente ma occhio perchè la nostra protagonista non avrà una barra di ossigeno come tradizione vuole… nulla. Una volta caduti in acqua la nostra salute inizierà a diminuire e se non saremo abbastanza rapidi periremo malamente. Inoltre, una volta tornati sulla terra ferma, dovremo trovare il modo di curarci perchè i punti vita non si rigenereranno.
Sul fronte audio invece siamo su buoni livelli anche se devo dire che durante l’ esplorazione non avremo delle verie e proprie track a farci compagnia ma dei loop di una 20 di secondi circa.
A conti fatti non siamo di certo al cospetto ad un titolo impedibile, anzi. Un gioco adatto ad un pubblico di giovanissimi dove il confezionamento generale, che alla fin fine risulta anche piacevole al netto dei difetti, poteva essere sviluppato meglio al fine di rendere l’ esperienza di gioco più soddisfacente.
Parliamo di circa 5 ore per poter portare a termine l’ avventura di Annika, quindi un tempo piuttosto esiguo, e questo tempo alla fine non è stato del tutto buttato ma di certo non è stato nemmeno così fruttuoso. In diversi momenti ci si diverte, è innegabile ma poi i problemi e la frustrazione in determinati punti specifici la faranno da padrone, facendo abbassare l’ asticella del giudizio generale.
Non mi sento di consigliarlo. Peccato perchè il concept c’è ma ripeto, è troppo approssimativo.
Augh.