Dread Nautical – La nostra recensione
un titolo onesto che, se amate il genere, può essere preso in considerazione e, sono sicuro, vi regalerà anche qualche piacevole soddisfazione
Una crociera da incubo
Negli ultimi anni il genere degli strategici a turni ha visto un incremento di titoli immessi sul mercato davvero notevole, grazie soprattutto al successo di giochi della serie XCOM sviluppata da Fireaxis o al Mario + Rabbids della divisione italiana di Ubisoft.
Dread Nautical appartiene proprio a questo genere e anche gli ungheresi di ZEN Studios (magari prendendosi una pausa tra un nuovo tabellone di flipper e l’altro!) hanno voluto dire la loro organizzando una crociera maledetta su una nave infestata da zombi e altre orride creature.
Loop temporale
Per prima cosa dovremo scegliere uno tra quattro superstiti preimpostati ognuno con statistiche e abilità diverse. Ci sveglieremo poi in una cabina dove verremo informati della situazione e inizieremo la nostra scalata attraverso i 20 ponti che compongono la nave.
Per fortuna non saremo soli, infatti troveremo altri superstiti che potremo arruolare grazie ad un indice di fiducia che varierà in base ad alcune risposte a scelta multipla e che ci permetteranno di affrontare i mostri potendo contare su un sempre maggiore apporto di forze.
Come tutti gli strategici a turni, i combattimenti si svolgeranno su una griglia che limiterà i nostri movimenti entro un certo raggio e quindi dovremo ponderare ogni nostra mossa attentamente, pena una morte prematura.
In Dread Nautical, inoltre, troveremo elementi survival che dovremo tenere sotto controllo come la fame e lo stress, i quali se mal gestiti, indeboliranno la nostra squadra aumentando la difficoltà degli scontri. Dopo aver esplorato le varie stanze di ogni ponte ed essere sopravvissuti ai vari combattimenti, dovremo suonare la sirena posta nella sala di comando che ci provocherà uno shock e ci farà svenire terminando di fatto il livello.
Quando ci risveglieremo nella nostra stanza che funge sostanzialmente da base, potremo spendere le risorse trovate per creare nuove postazioni dove poter riparare il nostro equipaggiamento, costruire nuove cuccette per i nostri alleati e far aumentare le nostre statistiche e le nostre abilità, pronti per affrontare il prossimo livello.
Il piacere del combattimento a turni
Durante la nostra avventura troveremo vari nemici, ciascuno resistente o meno alle nostre armi: dovremo essere in grado di sfruttare quelle più adatte, ricordandoci che hanno una durabilità limitata e che, spesso, una bella serie di pugni sui mostri più deboli, ci farà risparmiare proiettili per quelli più coriacei.
Ogni personaggio ha un numero massimo di punti azione che può spendere in ciascun turno e, quindi, dovremo pensare bene a come posizionarci e quale arma usare ogni volta, evitando di rimanere scoperti agli attacchi o precludendoci l’opportunità di un colpo ben assestato a causa di un calcolo approssimativo.
Tutto sommato il sistema risulta piacevole, anche se ho trovato un pò frustrante il comportamento dei superstiti che non controlliamo direttamente che spesso girano a vuoto nelle varie stanze nel loro turno senza darci una mano nei combattimenti.
Un altro aspetto del gioco che non mi ha convinto è il sistema di spostamento durante le fasi esplorative: se è vero che lo spostamento a caselle nei combattimenti va bene, avrei preferito un controllo diretto e libero mentre gireremo per le varie stanze dei ponti.
Al contrario ci toccherà muovere un cursore per disegnare delle caselle su cui si sposterà il nostro personaggio, risultando scomodo e lento, con anche il rischio di rimanere incastrati in alcuni passaggi.
Cartoon style
La grafica di Dread Nautical è tutto sommato semplice e funzionale, con personaggi caricaturali e ambienti dai colori accesi e abbastanza ricchi di dettagli. Il fatto che il gioco utilizzi la generazione procedurale dei livelli si fa un pò sentire, visto che, soprattutto nei primi livelli, le stanze non offrono una grande varietà, con la solita sala slot, cucina o ponte all’aperto che ritroveremo in ogni nuovo piano.
Più andremo avanti però e maggiori saranno le varietà di stanze che in cui ci imbatteremo come una sala cinematografica, una discoteca e altre che vi lascio scoprire da soli.
Questa semplicità è data forse dal fatto che Dread Nautical ha fatto il suo esordio su Apple Arcade e solo successivamente è arrivato su pc e console, ma in definitiva ci sta e anche la varietà di mostri e boss non è male. Il gioco presenta anche un buon doppiaggio in inglese (con sottotitoli in italiano) con accenti marcati che mi hanno strappato più di un sorriso.
Insomma un titolo onesto che, se amate il genere, può essere preso in considerazione e, sono sicuro, vi regalerà anche qualche piacevole soddisfazione.