mercoledì, Novembre 13, 2024
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Robinson Crusoe: Viaggio verso l’ isola maledetta – La nostra recensione

Questo è un gioco che dovete avere tra la vostra collezione e giocare senza lasciargli prendere troppa polvere.

La vita nella sua intima essenza è un continuo naufragio

Lo ammetto… Robinson Crusoe: Viaggio verso l’ isola maledetta è uno dei giochi che più bramavo di possedere, un’ attrazione magnetica che con il tempo si è trasformata in sfrenato desiderio.

L’ edizione giocata, e recensita, è quella del 2019, l’ ultima, che comprende un nuovo regolamento, 1 scenario aggiuntivo ( King Kong ), adesivi e nuove pedine in legno.

Non starò qui a riassumere regole e flussi di gioco bensì cercherò di fare una panoramica delle possibilità offerte dal pluripremiato titolo di Ignacy Trzewiczek ( publisher: Portal Games ) e raccontarvi le mie personali sensazioni al tavolo.

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All’ avventura …

Robinson Crusoe: Viaggio verso l’ isola maledetta è in estrema sintesi un survival cooperativo, e non poteva essere altrimenti, che mette in campo meccaniche quali piazzamento di lavoratori, esplorazione su board modulare, pianificazione di azioni, poteri variabili e, come giusto che sia, lancio di dadi.

Da 1 a 4 giocatori, nei panni di un cuoco, un soldato, un esploratore e un carpentiere, con tanto di alter ego al femminile, dovremo fa fronte a 7 scenari, sempre più difficili da portare a termine, che ci vedranno alle prese con diversi obiettivi e missioni.

Dopo un setup abbastanza impegnativo, e dopo aver letto almeno due/tre volte il regolamento, che sarà sempre un vostro fido compagno di avventura, saremo pronti per gettarci a capofitto nei meandri dell’ isola.

La componente survival è predominante e si assapora fin dalle primissime battute di gioco. All’ inizio ci si troverà spiazzati… cosa fare? In che modo ? Esploriamo alla ricerca di risorse per poter costruire quel determinato oggetto o ci concentriamo sul costruire un campo base bello robusto?

Il gioco lascia spazio al giocatore, pur dettando i tempi i quali saranno suddivisi in un determinato numero di round. Spendere troppo tempo per cercare di costruire il costruibile non sarà di aiuto, come non sarà di aiuto fare incetta irrefrenabile di materiali e cibo. Tutto va saputo dosare, assumendosi rischi come magari rimanere senza cibo e affrontare la notte, subendo ferite.

Saremo continuamente in corsa per costruire un determinato oggetto, che ci permetterà a sua volta, insieme ad altre risorse guadagnate, di costruirne un altro al fine di poterlo utilizzare per sbloccare ulteriori strumenti utili al nostro scopo.

Le fasi principali di ogni turno sono le seguenti e decreteranno la fine di uno dei preziosissimi round dello scenario che stiamo affrontando:

  • fase vento
  • fase morale
  • fase produzione
  • fase azione
  • fase meteo
  • fase notte

L’ esplorazione è fondamentale. Grazie a questa si scopriranno punti d’ interesse più o meno utili al nostro obiettivo. Quello che più mi ha intrigato di questo gioco è l’ azione corale che deve essere pianificata e messa in campo. Ogni giocatore avrà due pedine da poter spendere in altrettante azioni. Le azioni si suddividono in esplorazione, costruzione, raccolta, caccia, organizzare il campo, riposo, affrontare minacce. Per alcune di queste potremo decidere se utilizzare una o due pedine a nostra disposizione.

Se ne utilizzeremo due l’ azione avrà successo immediato e potremo così raccoglierne i frutti, altrimenti utilizzandola una soltanto dovremo affidarci al lancio dei dadi dedicati che potrebbero ” confermare o ribaltare l’ esito “, magari decretando il successo dell’ azione ma aggiungendo ferite e/o farci pescare carte da mazzi specifici che potrebbero a loro volta creare imprevisti non di poco conto.

Queste carte spesso presentano scelte multiple e starà ai giocatori decidere cosa fare, tenendo conto della situazione corrente. Vi basti però sapere che un semplice mal di gola potrebbe decretare la fine di un giocatore, e quindi il fallimento collettivo.

In aiuto ai naufraghi verranno le pedine addizionali che potranno essere guadagnate in modo permanente, o one-shot, e che permetteranno di aumentare di non poco le probabilità di successo oppure la somma delle azioni da intraprendere.

A questo aggiungete gli eventi che saranno pescati ad inizio turno, le carte minaccia, gli eventi meteo ( devastanti se non siete corsi ai ripari in tempo ), la fame, il morale, che si ripercuoterà nefastamente sul primo giocatore di turno in modo pesante se negativo, le invenzioni, i tesori, le trappole, le scoperte, i totem… insomma… c’è un vero e proprio mondo di cui tenere conto, ed è tutto alla portata delle vostre pedine.

La scelta dei personaggi, con le rispettive abilità, sarà un altro fattore determinante per la scelta delle azioni. Sembra banale ma non è poi così scontato. In questo, gioco, più di altri, la caratterizzazione del ruolo è molto presente e si avverte al tavolo ad ogni turno influendo non poco sullo svolgersi della partita. Noi abbiamo sempre scelto personaggi casuali e a volte, in meno di 3/4 giocatori, il fato ha voluto che la commistione di personaggi, eventi, scoperte e oggetti non sia stata delle più fortunate.

Ogni scenario ha modi, obiettivi e caratteristiche speciali differenti, spingendo i giocatori a ripeterlo svariate volte prima di riuscire a completarlo con successo, vuoi per la casualità dei mazzi e delle condizioni dettate dai dadi e dalle tessere che piano piano costruiranno l’ isola, vuoi per la difficoltà base del gioco, che fin da subito si presenta piuttosto elevata.

Arricchite il tutto con un regolamento complesso e con molte variabili di cui tenere conto e il survival è servito.

Giusto? Si, lo trovo giusto. Sopravvivere dopo un naufragio su un’ isola sconosciuta che nasconde un bel po’ di misteri e pericoli non è una passeggiata di salute e pertanto adattarsi, sacrificarsi, valutare attentamente e trovarsi in balia di eventi inaspettati è la portante del genere.

Inoltre il gioco include due personaggi addizionali da utilizzare senza ausilio di IA ma a vostro piacimento, se pur con condizioni specifiche, nelle partite in solitaria o in due giocatori.

Giocando in solitaria, modalità che preferisco in assoluto insieme a quella a due giocatori, avremo a farci compagnia l’ iconico Venerdì, autoctono dell’ isola, e un cagnolone. Mentre in due giocatori avremo a disposizione soltanto Venerdì.

Ho provato anche ad intavolare una partita senza utilizzare i personaggi ausiliari e vi posso assicurare che completare uno scenario è alquanto improbabile.

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Splendidamente survival

Parlando dei materiali non ho niente da dire. Al prezzo proposto vi troverete davanti una plancia di gioco dove sistemare la maggior parte delle componenti, token e segnalini in legno ben realizzati, adesivi per dare un tocco “più vivo” alle vostre pedine e mazzi di carte belli corposi e di buonissima fattura.

Al tavolo poi Robinson Crusoe: Viaggio verso l’ isola maledetta è una meraviglia. Adoro guardarlo, studiarlo, passare momenti riflettendo mentre davanti a me tutto è organizzato e ben visibile. Sembrerò pazzo ma anche il solo setup mi riempe di gioia.

Potrei anche non giocare e guardarlo intavolato tanto adoro la grafica e il tabellone di gioco una volta popolato. L’ iconografia è chiara, anche se all’ inizio potrebbe risultare complessa.

Il lato collaborativo è forte e indispensabile e il fattore ” giocatore alpha ” viene mitigato dal senso di responsabilità che ciclicamente piomba addosso al primo giocatore, investendolo di eventuali ripercussioni se il morale dovesse scendere troppo.

Questo porta a continua coordinazione e scambio di idee, senza lasciare la guida ad un singolo individuo dalla forte influenza al tavolo.

Certo è che le prime partite vi lasceranno confusi tante sono le regole da ricordare e le possibilità offerte ma una volta che avrete chiaro il tutto, e sarete ben consapevoli di cosa dovrete fare nello scenario specifico, il gioco girerà senza intoppi.

Ogni fallimento porta a ragionare post partita su come poter prevedere e arginare al meglio eventi e catastrofi, applicando il tutto nella partita successiva e notando miglioramenti tangibili, magari fallendo ancora ma aumentando di più la consapevolezza.

Non posso che consigliarvene l’ acquisto. A mio avviso questo è un gioco che dovete avere tra la vostra collezione e giocare senza lasciargli prendere troppa polvere.

Ci sarebbe moltissimo da dire ancora su questo titolo ma di review ce ne sono già abbastanza e sono convinto che quanto scritto possa comunque essere sufficiente per inquadrare il gioco e capire se può far o meno al vostro caso, anche se come scritto poc’anzi questo gioco non dovete farvelo scappare.

Quindi affilate la vostra lancia e fate un salto su Magic Merchant.


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