Robots – La nostra recensione
La vera forza di Robots risiede nel suo saper divertire e coinvolgere grandi e piccini, complice un modello di gioco easy e scansonato che richiede piccolissime dosi di strategia al fine di portare a casa il risultato.
Miwa! Lanciami i componenti
Oggi parliamo di Robots, un piccolo gioco prodotto e pubblicato da Little Rocket Games. Perchè piccolo? Perchè la box è poco più grande di una scatola maxi di fiammiferi e perchè contiene un singolo mazzo di carte – 58 in tutto – e il regolamento.
Piccolo si, ma non per questo poco interessante o poco divertente.
Robots, 2-4 giocatori ( età 6+ ), è un card game che ci catapulterà nei panni di alcuni ingegneri robotici indaffarati nel costruire il proprio colosso tecnologico.
Non vi aspettate chissà quale complessità legata a poteri variabili, gadgets di contorno da poter utilizzare per rendere la nostra meraviglia tecnologica quanto più all’ avanguardia possibile e combattimenti all’ ultimo laser; in Robots dovremo cercare di assemblare le 6 parti principali, quali testa, tronco, braccia e gambe, prima dei nostri avversari.
A noi i bulloni
Il setup è pressochè immediato. Si mescola il mazzo e lo si pone al centro del tavolo. Ai lati dello stesso andranno poi posizionati gli scarti e le carte che andranno a comporre il mercato.
Iniziando dal primo giocatore si pescherà una carta. La carta pescata andrà mostrata a tutti. Se la carta è un componente che non abbiamo ancora inserito nel nostro robot allora lo andremo a posizionare, altrimenti se si tratta di un componente che già abbiamo dovremo aggiungerlo al mercato comune.
Oltre ai componenti il mazzo contiene anche carte speciali che una volta pescate comporranno il proprio deposito personale. Queste carte, se giocate, permetteranno di mettere i bastoni tra le ruote agli altri giocatori:
il mini robot-devastatore permetterà di rimuovere un componente da un robot avversario, la banda di mini-robot-devastatori invece smantellerà un intero robot avversario, la dinamite farà invece esplodere il deposito di un altro giocatore portando così a zero la sua riserva di carte speciali, i bulloni ci permetteranno di acquistare componenti dal mercato e in ultimo il robot da guardia potrà essere giocato per annullare l’ attacco dei robot-devastatori.
Il primo giocatore che completerà il proprio robot sarà il vincitore.
Per piccoli e grandi
Avete ben capito che il gioco è molto semplice ed accessibile a tutti, bambini, giocatori occasionali e giocatori navigati che hanno voglia di passare 10 minuti spensierati senza doversi perdere all’ interno di regole e contro regole.
Io personalmente adoro questa tipologia di giochi in quanto permettono di giocare in qualsiasi situazione, specialmenmte quando non si ha molto tempo ma si ha voglia di staccare la spina e passare dei sani minuti in compagnia della famiglia divertendosi attorno al tavolo, o con gli amici davanti ad una buona bibita parlando nel frattempo del più e del meno.
Il gioco indica 6+ come età di riferimento ma vi assicuro che siamo riusciti a giocarlo anche nostra figlia di quasi 5 anni senza problemi. La vera forza di Robots risiede proprio nel suo saper divertire e coinvolgere grandi e piccini, complice un modello di gioco easy e scansonato che richiede piccolissime dosi di strategia al fine di portare a casa il risultato.
Inoltre l’ artwork è delizioso; colori pastello ben dosati si fondono a forme di stile anni ’70 dando vita a robot che hanno un assoluto sapore vintage e che ricordano nella loro totalità icone dei gloriosi manga animati di stile mecha come Jeeg Robot d’ Acciaio, in particolare mi riferisco a Mechadon.
Vedetelo anche come un buon introduttivo al mondo dei giochi da tavolo e, lato educational, come un buon tramite per insegnare il rispetto dei turni, la gestione delle risorse e il tempismo delle azioni ( causa-effetto-risoluzione-prevenzione).
Metteci poi il suo essere stra-compatto, e quindi adatto ad essere portato con voi in ogni dove, e la ricetta per un buonissimo filler adatto ad ogni occasione è servita.
Ancora una volta un gioco di Little Rocket Games ci ha convinto.
Augh.