Dragonscales – La nostra recensione
Consiglio senza remora alcuna questo gioco. Divertente, immediato, piacevolissimo da giocare e molto ben organizzato nella forma e nella sostanza.
Nella tana del drago
Ci sono giochi che ti colpiscono fin da subito, già solo dall’ illustrazione della box. Questo non è indice di buon prodotto e spesso, visto che l’ apparenza inganna, una volta che il tutto è intavolato, e ti trovi a giocarlo, scopri che in realtà ” c’è di meglio “.
Bene, questo NON è il caso di Dragonscales, gioco di Arcane Wonders ( competitivo / 3-5 giocatori / età 14+ / designer Richard Launius ), il quale ci ha stregato grazie alla sua veste grafica e ci ha sorpreso a livello di gameplay.
Parliamo fondamentalmente di un piazzamento di dadi condito da una sana dose di strategia. Saremo calati nei panni di alcuni ” cattivoni “, piuttosto dark, di chiaro stampo fantasy, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità, con l’ intento di razziare la tana di un potente drago a tre teste, e magari ucciderlo per guadagnare fama eterna.
Pertanto lo scopo del gioco è quello ottenere tesori e danneggiare il drago al fine di racimolare il maggior numero di punti a fine partita.
Scaglie di Drago
Il setup è veloce e si riduce nel piazzare la plancia al centro del tavolo, preparare le opportune riserve, scegliere un personaggio, corredato dal proprio personale deck di abilità, il proprio pool di dadi, il relativo schermo, tre scaglie di drago c.u. e tre carte abilità prese dal proprio deck, opportunamente mescolato. Infine bisogna preparare il mazzo dei tesori, quello delle carte drago e piazzare i cubi ferita adiacenti ad ogni testa di drago.
Anche i round sono piuttosto veloci, una volta acquisita confidenza con le meccaniche. Come primo step ogni giocatore lancia il prorio pool di dadi in maniera non visibile agli altri giocatori ( 7 dadi per giocatore ).
I dadi riportano su ogni faccia le azioni disponibili quali difendersi, essere attaccati da drago, lootare tesori, acquisire nuove carte abilità, attaccare il drago o un altro giocatore, muoversi. In questa fase sono consentiti un massimo di 2 reroll che ci permetteranno di ottimizzare parzialmente o totalmente i risultati ( forse ) ma non potranno essere ritirati i dadi che come risultati mostreranno la furia del drago ( un occhio per intenderci ). Più risultati della stessa azione garantiranno una maggiore probabilità di poterla eseguire per primi.
Quando tutti avranno congelato i loro lanci, iniziando dal primo giocatore, i dadi verranno piazzati su degli appositi spazi che andranno a definire l’ ordine di attivazione della specifica azione, ordine che potrà variare ai successivi piazzamenti da parte degli altri giocatori ( gli spazi a disposizione varieranno in base al numero di giocatori ).
Mi spiego: se sono il primo giocatore e ho piazzato 3 dadi sull’ azione difesa al primo posto e il secondo giocatore arriva piazzandone 4 anche lui su difesa, questo sposterà i miei dadi in seconda posizione, garantendo la prima posizione al secondo giocatore. Un pari numero di dadi invece non altera l’ ordine di attivazione. Se un giocatore verrà spostato al di fuori della griglia di attivazione perderà l’ azione. Garantirsi il primo posto permette di guadagnare maggiori possibilità, possibilità che diminuiranno retrocedendo. Ad esempio, attaccando al primo posto potremo lanciare ben 8 dadi attacco mentre attaccando al secondo posto ne lanceremo 6 e via dicendo.
Inversa invece è la fase di attivazione del Drago che applicherà maggiori danni durante il suo attacco al giocatore in prima posizione, oltre a ciò che potrà accadere dal draft di una delle carte drago. Perchè quando il bestione attacca, per determinare il numero di ferite che infliggerà, bisognerà scoprire una carta drago dal relativo mazzo che, oltre a riportare il numero di danni da applicare, attiverà anche un evento e nel caso una delle teste sia stata recisa allora gli eventi che si attiveranno saranno ben due, complicando non poco le cose.
L’ attacco al Drago si risolverà lanciando un pool di dadi dedicati. Potremo ottenere successi oppure danni ( solito occhio del drago ). In base al numero di successi e danni si valuteranno le ferite inferte e subite tramite un’ apposita tabellina. È possibile effettuare un reroll parziale o totale, eccezion fatta per gli occhi di drago. Attaccare invece un altro personaggio infliggerà sempre una ferita, a meno di eventuali carte abilità o tesoro che potranno aumentare il risultato.
Interessante anche l’ azione movimento che ci pemetterà di spostarci verso l’ uscita della tana e ogni spazio su cui termineremo la nostra azione, determinata sempre da un lancio di dado, attiverà diversi bonus quali curarsi, pescare carte, ottenere scaglie di drago e altro ancora. Le altre azioni sono piuttosto esplicative e ci garantiranno difesa per tutto il round o ci cureranno, ci faranno pescare carte abilità oppure tesori.
Concludo descrivendo il modello di attivazione delle abilità. Ogni carta detterà in quale momento la si potrà giocare. Non c’ è limite al numero di carte tesoro e carte abilità che possiamo avere in mano. Alcune carte per essere attivate, sia tesoro che abilità, richiedono un costo in scaglie di drago. Alcune carte tesoro attiveranno effetti passivi duraturi per tutta la partita.
La partita terminerà quando tutte le tre teste saranno state recise oppure quando un giocatore uscirà dalla tana. Si conteggieranno quindi i punti ottenuti in base ai tesori posseduti, alle scaglie di drago ottenute, alle ferite inferte al drago, alle carte abilità in mano, ai trofei guadagnati ( già, ci sono anche i trofei, ndr ) e dovranno essere sotratti punti in base a condizioni specifiche e al numero di ferite subite. Se un eroe perirà durante la sua avventura sarà rimosso dal gioco ma il suo bottino sarà congelato e conteggiato a fine partita, potendo anche decretarne la vittoria.
Credo di essermi soffermato abbastanza sulle regole. Spero di avervi fatto capire al meglio il modello di gioco, tenendo conto che le possibilità offerte sono molte di più.
Ottimo. Punto.
Dragonscales è un gioco splendidamente ambientato e ben orchestrato. Tutto è curato nei minimi particolari, partendo dalla box-organizer fino ad arrivare alla plancia che riporta in modo chiaro e sintetico cosa otterremo in quel determinato punto e spazio azione. I nostri cattivoni hanno modi diversi di agire, modi dettati dal proprio deck, e propenderanno per diverse tipologie di approccio, a volte anche di supporto agli altri giocatori per portare comunque l’ acqua al proprio mulino. Azione diretta e indiretta si specano e sarà necessario pianificare una propria strategia.
Quanto influiscono i dadi sul piano strategico ? Non molto in quanto anche se non otterremo i risultati sperati durante il proprio turno, grazie alle carte abilità e tesoro, si potrà comunque agire in maniera fruttuosa, andando a sabotare le azioni degli altri oppure guadagnado opportunità utili. Il costruire le proprie azioni di nascosto aumenta ancor di più l’ immersività e il vedersele annullare o sovvertire ci spingerà a cercare strade alternative per guadagnare il più possibile dal round in corso.
Il dover fare sempre i conti su quanto ottenuto, su come ottenere e come utilizzare quanto abbiamo al meglio, in base a cosa stanno facendo gli altri al tavolo, dona molta dinamicità, dinamicità che aumenta grazie all’ imprevidibilità di cosa avranno pianificato gli avversari.
Si utilizza ogni singolo elemento di gioco e non si avverte mai la sensazione che quel determinato oggetto, o componente, sia alquanto inutile oppure poco sfruttato nell’ economia generale.
A questo sommiamo quanto si potrà ” raccogliere ” muovendosi all’ interno della tana e l ‘incombente furia del drago che non risparmierà nessuno, letteralmente.
Tempi morti vicino allo zero. Il flusso di gioco è scandito in maniera egregia e ogni round scorre via liscio senza intoppi di alcun tipo. Il poter giocare diverse carte liberamente anche al di fuori del proprio turno aumenta la partecipazione e crea diversi momenti soddisfacenti.
In Dragonscales tutto è ben bilanciato e il gioco scala benissimo. Altro punto a favore è la presenza veramente minima di token che rende il tutto più immediato e comprensibile, grazie anche ad un design essenziale e molto funzionale.
I materiali sono di ottima fattura. Le cinque miniature dei villains sono nella media ma i modelli sono comunque gradevoli e creano un bel colpo d’ occio al tavolo. Anche gli artwork sono molto ben realizzati e permettono di contestualizzare l’ esperienza finale in maniera perfetta, riuscendo nell’ intento di non appiattire il gioco a livello visivo.
Certo è che il gruppo di gioco deve avere un allinemento morale ” leale ” in quanto può risultate fin troppo semplice alterare i risultati dei dadi azione, alterando pertanto di conseguenza gli eventi di gioco. Lo so lo so… siamo tutti giocatori maturi e coscienti ma sappiamo bene che qualcuno potrebbe essere incline a tale azioni.
Consiglio senza remora alcuna questo gioco. Divertente, immediato, piacevolissimo da giocare e molto ben organizzato nella forma e nella sostanza.
… e se vi abbiamo fatto venire voglia di teste di drago fatevi un giro su Magic Merchant.