Psytron – Difendiamo Betula 5 ad ogni costo
Prima di scrivere questo articolo ho giocato Psytron e confermo, a distanza di molti anni dall’ ultima volta che ho fatto girare la cassetta, che è ancora un gioco che ha molto da dire.
Su un pianeta lontano lontano …
Uno degli RTS gestionali a tinte action che più ho amato è sicuramente Psytron. Lo giocai sia su Commodore 64 che ZX Spectrum 48k e su entrambe le piattaforme il gioco di Beyond Software ( 1984 ) è riuscito a rapirmi totalmente.
Un gioco che a primo impatto risulta ostico e forse caotico ma riuscendo ad inquadrare bene gli obiettivi di ogni stage e dedicandogli il giusto tempo si riesce a domarlo, con enorme soddisfazione a corredo.
Parliamo per l’ appunto di un real time strategy game con elementi gestionali ed action ad abientazione sci-fi.
Ci troviamo su Betula 5 , un remoto pianeta dove è stata costruita una base spaziale con tanto di colonia umana e il nostro scopo sarà quello di difendere la base dall’ attacco di una minaccia aliena prendendo il controllo dell’ IA centrale Psytron.
La base si dislocherà in diversi edifici e zone quali gli alloggi dell’ equipaggio, la stazione medica, l’ impianto energentico, l’ impianto di generazione di ossigeno e altro ancora. Ci si potrà spostare da una zona all’ altra della base ( 10 schermate fisse su ZX mentre su C64 si può scrollare in orizzontale ) cercando di intercettare i nemici e farli fuori nel minor tempo possibile.
Ho sempre adorato la veste grafica di questo gioco. Tutto è ordinato e al posto giusto: abbiamo la meravigliosa visuale esterna della varie zone, un piccolo schermo in basso a destra che mostra l’ attività all’ interno di corridoi in 3D e tutte le info necessarie per tenere sotto controllo equipaggio, stato delle zone e informazioni varie di servizio utili ad identificare l’ entità della minaccia.
Hardcore? Si… hardcore.
I livelli in totale sono 6 ed ognuno introdurrà nuove meccaniche in modo progressivo.
Se i primi livelli ci vedranno impegnati nel cercare di far fuori dischi volanti e strani androidi a tre zampe che infesteranno i corridoi di raccordo delle zone, commistionando poi i due eventi in modo molto adrenalico, dal livello 4 si potrà utilizzare l’ equipaggio per riparare le zone che hanno subito danni e si potrà godere della pausa tattica in modo da pianificare al meglio ogni nostra azione di difesa mentre nel livello 5 si potrà comunicare con un’ unità esterna di supporto.
Il livello finale poi ci vedrà impegnati in una battaglia della durata di 1 ora.
Riuscire a capire dove concentrare le nostre difese, tenendo conto dell’ utilità di ogni settore e sacrificandone alcuni in favore di altri, sarà parte fondamentale dell’ esperienza.
Interessante il sistema di progressione: si dovrà affrontare ogni livello cinque volte cercando di totalizzare sempre punteggi migliori.
Dopo il quinto tentativo verrà fatta una media dei punteggi ottenuti e se si rientrerà nel range giusto si potrà avanzare allo stage successivo. I progressi di gioco possono essere salvati evitando di ripetere gli stage precedenti.
Un film di pixel
Il gioco si ” muove” come fosse una pellicola cinematografica, dove ogni stage segna il passaggio ad un nuovo capitolo cardine della storia con tanto di epilogo monumetale . Questo concept colpisce nel segno e dona molto spessore al gioco, senza ombra di dubbio.
Graficamente siamo su buoni livelli, specialmente su ZX Spectrum. C’è da dire però che su C64 il gioco si poteva trovare nelle famosissime cassette da edicola con il titolo di Betulla, tradotto in italiano, e questo non era da poco.
Prima di scrivere questo articolo ho giocato Psytron e confermo, a distanza di molti anni dall’ ultima volta che ho fatto girare la cassetta, che è ancora un gioco che ha molto da dire.
Lo dico: per me Psytron è un piccolo, grande capolavoro!
Augh.