Black Crypt – A spasso per la Tomba degli Eroi
In Black Crypt il vero nemico non sono le creature e i mostri ma il dungeon stesso. Ricordatelo!
Maledetti Chierici malvagi …
Estoroth Paingiver, a powerful cleric was banished from your country of Astera for unspeakable acts. One year later he returned with an army of demons and other undead creatures to beat Astera into submission. This time, four guilds united and four men managed to banish Estoroth to another dimension.But now it seems to be slowly opening so four new champions must venture down and retrieve four magical weapons and seal him away forever.
Torniamo a parlare di dungeon crawler e stavolta di Black Crypt, gioco sviluppato da Raven Software e pubblicato da Electronic Arts su Amiga nel 1992.
Black Crypt è un DC 3D in prima persona a chiaro tema fantasy, molto ambientato e con richiami all’ iconico rpg Dungeons & Dragons.
Guideremo un party di quattro avventurieri con lo scopo di attraversare 28 livelli e porre fine alla vita di Estoroth Paingiver, un potente chierico malvagio che è stato rinchiuso in questo intrigato e labirintico sepolcro dopo aver commesso atti malevoli e che sembra stare per tornare a causare problemi.
I buoni e cari dungeon crawler di un tempo
Diversamente da titoli simili come Dungeon Master , non sceglieremo degli eroi predefiniti bensì starà a noi crearli, basandoci su quattro classi già assegnate ( guerriero, druido, mago e chierico ), livellando punti caratteristica e dandogli un nome. Fatto ciò saremo pronti per addentrarci nell’ oscurità.
A primo impatto Black Crypt può disorientare il giocatore . Il gioco presenta livelli di ogni tipo, alcuni piccoli altri enormi, all’ interno dei quali si annidano creature e boss di diverso tipo che molto spesso potranno essere sconfitti soltanto utilizzando determinati oggetti o incantesimi ( vedi ad esempio l’ Ogre a due teste che può essere falciato soltanto trovando la Spada dell’ Ogre, ndr ).
Inoltre è presente una IA che in maniera piuttosto discreta fa compiere ai nostri opponenti imboscate, furiosi attacchi e ritirate.
Non mancano puzzle ambientali come ad esempio l’ aprire porte in un determinato ordine e altro ancora.
Guadagnando esperienza si salirà di livello ma i punti caratteristica guadagnati saranno randomici e non ci potremo basare su percentuali ben definite di crescita. Gli incantesimi si guadagneranno entrando in possesso di determinati tomi e in base al livello dell’ utilizzatore saranno più o meno potenti.
Graficamente siamo su ottimi livelli nonostante gli ambienti risultino piuttosto ripetitivi. Gli sviluppatori utilizzarono l’ Extra Half-Bright graphics mode (EHB) dell’ Amiga per portare ben 64 colori a schermo e rendere l’ esperienza visiva più intensa.
Da segnalare che questo gioco, rispetto agli altri titoli del genere, è stato il primo a proporre un livello subacqueo.
Sul fronte audio siamo nella norma: una buona title track dall’ accento gothic-rock, una end track ambient-folkeggiante e i soliti effetti in-game supportati da un silenzio tombale, interrotto soltanto dai movimenti delle creature, che ben si addice all’ ambientazione.
La mappa è la migliore amica dell’ avventuriero
Fondamentale in questo gioco era un’ attenta lettura del manuale che, oltre a istruzioni e consigli, riportava anche le mappe dei vari livelli con tanto di location di interruttori e oggetti, cosa non da poco vista l’ assenza di una mappa ( almeno in questo titolo si poteva utilizzare un’ apposita magia, la ” wizard Eye “, per attivare l’ automap nel livello attuale, ndr ). Ma attenzione che anche con le mappe sotto mano riuscire a portare a termine Black Crypt è impresa assai ardua.
Nota: a questo LINK è possibile scaricare il manuale di gioco in formato pdf
Black Crypt non aggiunge nulla di nuovo al genere ma risulta essere un’ impresa molto impegnativa da portare a termine, almeno per me che sono riuscito a domarlo dopo diversi anni e svariate pause di riflessione.
Perchè in Black Crypt il vero nemico non sono le creature e i mostri ma il dungeon stesso.
Ricordatelo!
Augh.
Capolavoro indiscusso e assoluto, regge il confronto con i pilastri del genere (i dc con rotazione a 90*) quali dungeon master, chaos strikes back e eye of the beholder. Finito ben 6 volte negli ultimi 28 anni….x me é un rito ripescarlo ogni tot anni e rigustarmelo come vino pregiato
” vino pregiato ” rende benissimo l’ essenza del gioco.