giovedì, Novembre 21, 2024
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HEXplore It: The Valley of the Dead King – La nostra recensione

HEXplore It: The Valley of The Dead King è un gran bel gioco, che ci ha divertito, emozionato, fatto incacchiare pure, quindi ha fatto il suo egregio dovere in qualità di boardgame.

Flagello per centinaia di anni, il Re Morto ha continuato ad accumulare potere, incontrastato, sugli inermi abitanti della valle.

Ma ora sta muovendo contro le nostre città, determinato a cambiare il mondo così come lo conosciamo. Invece della vita, del canto e della gioia dei bambini che ridono nelle nostre strade, le nostre città saranno afflitte dalla morte.

Alcuni hanno provato a sconfiggerlo, ma nessuno ci è ancora riuscito. Tutti quelli che si sono opposti a lui, alla fine sono caduti sotto il suo potere unendosi ai ranghi della sua Legione d’Ossa.

Temo che la popolazione sia sul punto di abbandonare questa valle, perché la Legione d’Ossa, guidata dal Re Morto si sta muovendo, nell’intento di distruggere la vita ovunque possano trovarla.

Per favore aiutaci…


Ed è così che inizia The Valley Of The Dead King, primo volume della serie HEXplore It, serie ideata e creata da Jonathan Mariucci, per 1-6 giocatori.

HEXplore It, di fatto è un sistema di gioco vero e proprio, su cui il buon Mariucci  ha confezionato diverse avventure finanziate tramite Kickstarter.

La campagna crowdfunding di The Valley Of The Dead King, risale al 2017 ed ha avuto un discreto successo, per poi migliorare ancora con una seconda campagna e relativo secondo volume; The Forest Of Adrimon nel 2018. Da poco invece, si è conclusa felicemente la campagna per il terzo volume; The Sands Of Shurax, che vedrà la luce nel 2020 inoltrato.

Il sistema di gioco ideato da Mariucci è molto interessante e ben studiato. Coniuga sapientemente situazioni tipiche dei giochi di ruolo, con meccaniche da board game, miscelando questi due mondi per tirare fuori un’esperienza completa, quasi fosse un sandbox, che saprà intrattenervi per ore ed ore, grazie alle più disparate situazioni che potrete vivere avventurandovi nel mondo di gioco.

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Eroi in cerca di autore

Come già intuibile dal nome, il gioco si basa principalmente sull’esplorazione del mondo formato da una mappa ad esagoni e lo faremo grazie al nostro personaggio.

Ma in primis dovremo creare il nostro PG e già in questa fase si capisce la profondità del sistema. Potremo scegliere tra ben 24 classi tra le più disparate, suddivise in 5 macro famiglie.

Avremo i Supper, una sorta di utilizzatori di arti arcane a cui fanno parte ad esempio il Sorcerer o lo Shaman, gli Assist, specializzati nell’assistere in battaglia gli alleati fornendoli di vari bonus al combattimento; fanno parte di questa categoria, tra gli altri, il Minstrel o il Weaponsmith. Poi avremo gli Healer che non hanno bisogno di presentazioni, due delle classi disponibili in questa categoria sono il Priest oppure The Oracle. Le altre categorie sono gli Utility, i quali possono aiutare il party utilizzando abilità uniche, come l’Hunter o lo Scoundrel ed infine avremo gli Striker, potenti guerrieri abili in battaglia: in questa categoria avremo ad esempio il Brute oppure il Berserker.

Alla classe scelta, dovremo a questo punto abbinare una razza e anche qui avremo l’imbarazzo della scelta. Ce ne sono ben 24, ognuna con le proprie abilità e caratteristiche specifiche (come per le classi del resto, ndr). La scelta sarà veramente ampia, avremo a disposizione razze classiche come gli umani, gli gnomi, gli orchi, gli elfi o i nani, fino ad arrivare anche a razze particolari come centauri, mezzi giganti, troll, angeli, dragonidi e molte altre ancora.

Le combinazioni sono infinite e le possibilità di sperimentare varie razze con classi diverse sarà un divertimento.

A questo punto è arrivato il momento di creare il nostro PG. Ogni classe ha una sua scheda specifica, la quale dovrà essere modificata nei valori in base alla razza scelta.

La scheda è divisa in varie sezioni: le Abilità sono composte da un valore di attacco, uno di difesa e due skill specifiche per classe, con i loro valori. Le abilità ci saranno utili soprattutto in battaglia, contro i numerosi nemici o boss che incontreremo durante il nostro cammino.

Avremo poi le Skill, le quali ci serviranno durante la risoluzione di quest, oppure di varie circostanze a cui dovremo far fronte durante la partita, o ancora per riuscire a non morire di fame. Concludono la carrellata i valori di cibo trasportato e consumato, nonché l’immancabile punti ferita e l’energia che ci tornerà utile per utilizzare le nostre abilità più potenti.

Creato il nostro PG, e dopo aver effettuato il setup, potremo partire per l’avventura.

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Verso l’ infinito e oltre

Non staremo qui a spiegarvi nel dettaglio regola per regola perché sarebbe impossibile, data la mole di possibilità, varianti e situazioni che si andranno a creare durante la vostra avventura. Cercheremo quindi di essere i più sintetici possibili pur illustrandovi ogni aspetto del gioco.Ulteriori informazioni, potrete trovarle sul sito ufficiale di HEXplore It, compreso leggere per intero il manuale, per i più curiosi.

Diciamo subito che qui stiamo parlando di un cooperativo: i giocatori sono un party che si sposterà all’unisono nel modo di gioco ed affronterà i vari pericoli e avventure insieme

Ogni turno è diviso in 5 step da effettuare in sequenza:

  1. Movimento – potremo muoverci in diversi modi per la mappa, normalmente spostandoci di 4 esagoni o, cautamente, di un solo esagono, oppure ci potremo accampare per recuperare energie ad esempio, oppure ancora  potremo forzare la marcia per spostarci di qualche esagono in più subendo delle conseguenze più o meno nefaste.

  2. Fase Skill – in questa fase dovremo utilizzare le nostre Skill per poter sopravvivere nelle varie fasi di viaggio all’interno del mondo di gioco. Tutto si risolverà con un tiro di dado da 10 per ogni giocatore. Dovremo quindi cercare di non perderci, avremo la facoltà di trovare tesori extra ma soprattutto, dovremo cercare di non morire di fame. Si perché dovete sapere che, a seconda della razza, ogni giocatore per ogni turno, dovrà spendere delle razioni di cibo. Se riuscirete a passare il tiro Survival, equivale ad aver cacciato e quindi vi sarete procurati del cibo nelle terre selvagge, altrimenti, in caso di fallimento, dovrete consumare le razioni che portate con voi. In caso non riusciate a sfamarvi come si deve, inizierete ad avere dei malus in gioco fino ad arrivare alla morte. In ogni caso non disperate perché in città, tra le altre cose avrete la possibilità di acquistare razioni di cibo.

  3. Circostanze – in base al vostro movimento scelto oppure a seconda dell’esagono raggiunto, dovrete affrontare le carte Circostanze. Dovrete tirare un dado da 6 e a seconda del risultato, dovrete affrontare la carta relativa presa da quelle scoperte sul tabellone. Anche qui le situazioni saranno le più disparate, si va da carte Afflictions, le quali di solito forniscono status e malus negativi che affliggeranno tutto il gruppo, anche per diversi turni, fino a dover combattere contro una vasta varietà di nemici più o meno potenti, fino a risolvere eventi vari oppure scovare tesori che ci aiuteranno durante la nostra avventura, per non parlare di eventi o calamità naturale che potranno rallentare la nostra corsa.

Le carte circostanze, di fatto, sono gli imprevisti che si possono presentare andando all’avventura per terre selvagge: da una parte ci forniranno beni e tesori preziosi, mentre dall’altra potranno danneggiare l’intero gruppo anche seriamente.

Fortunatamente, avremo anche la facoltà di evitare le circostanze, se ci muoveremo cautamente, quindi di un solo esagono, oppure di quattro ma nelle strade o fiumi, oppure ad esempio se finiremo il nostro movimento in una location specifica come una città.
  1. Eventi – avremo una fase evento ogni qualvolta termineremo il nostro movimento all’interno di uno dei seguenti esagoni:

  • Città – Qui potremo spendere il nostro denaro per acquistare numerosi beni e servizi che ci aiuteranno non poco, potremo riscuotere le ricompense per le quest risolte durante l’avventura oppure risanare le nostre cicatrici.

  • Shrine – Sempre spendendo soldi sonanti, potremo acquistare delle benedizioni varie, riscuotere una quest oppure curarci.

  • Boss – Come dice il nome, qui potremo affrontare uno dei tanti differenti boss che affliggono queste lande. I boss, a differenza dei nemici standard, sono molto più potenti e sono dotati di numerose abilità. Per esperienza personale, vi assicuro che prima di poterli affrontare vi dovrete potenziare in modo adeguato previa una morte dolorosa e prematura. Se sarete in grado però di sconfiggerli, ne riceverete in cambio notevoli ricompense.

  • Rovine – Nelle rovine potremo sfidare la sorte tirando il solito dado da 10. Se saremo fortunati, avremo la possibilità di venire in possesso di tesori e artefatti, altrimenti saremo vittime di varie nefandezze più o meno letali.

  • Quest – Infine le quest. Le quest, insieme ai mostri sconfitti, saranno la maggior fonte di avanzamento per i vostri PG. Ce ne sono diverse, divise a seconda della tipologia: le Aid, dove dovrete assistere o scortare un alleato in dato luogo, le Bounty che richiederanno l’uccisione di un determinato boss, le Invasion in cui dovrete salvare una città da un’invasione, le Skill in cui dovrete superare una prova di una determinata skill e infine le Dual in cui le prove di skill saranno molteplici. Le quest saranno fondamentali per poterci migliorare e far salire le varie abilità o skill.

  1. Il Re Morto – All’inizio il Re Morto non sarà in gioco. Sarà dunque un questa fase che dovremo tirare il dado e determinare se farà la sua comparsa, in caso negativo potremo proseguire indisturbati fino alla prossima prova, che diventerà mano a mano più difficile. Questo vuol dire che, anche se avremo sempre fortuna, praticamente al 5 turno di gioco il cattivone uscirà allo scoperto. Una volta piazzata la relativa miniatura sul tabellone, questi si muoverà secondo un determinato schema puntando di volta in volta una città diversa al fine di prenderne il controllo. Nelle città dannate dal Re Morto non potremo effettuare nessun tipo di attività fintanto che non le libereremo a certe condizioni. Una volta corrotte tutte le città, il Re Morto si scaglierà inesorabile contro i personaggi per eliminarli.

Queste fondamentalmente, sono le regole principali, il motore del gioco. Considerate che a prima vista, il tutto potrebbe spiazzare perché dovremo tenere traccia di un sacco di varianti, a seconda di come e dove ci muoveremo succederanno alcune cose, dovremo consumare il cibo ma in certe condizioni no, anche la fase Circostanze può essere evitata a certe condizioni, a seconda se saremo in città, nelle rovine o nelle quest si attiveranno degli eventi, insomma non sarà facile padroneggiare tutto da subito, ma tutto diverrà automatico dopo qualche turno.

Considerando questa enorme mole di dati da gestire, il sig. Jonathan ha pensato bene di inserire nella scatola delle comode e utilissime schede che, sezione per sezione, riassumeranno tutte le informazioni necessarie. Schede, che ci aiuteranno non poco durante la gestione dei turni.

Avremo quindi una scheda per il turno di gioco, una per gli shrines, una per le rovine, una per le città, una per il mercato, una per il mercato nero (attivabile solamente dopo aver sconfitto un boss, ndr), così come anche ogni boss avrà la sua scheda personale.

Il combattimento, naturalmente, sarà una parte preponderante del gioco insieme alle varie prove che saremo chiamati a superare.

Infatti, avremo a disposizione una scheda chiamata Battle Mat, su cui potremo tener traccia delle statistiche dei mostri che staremo affrontando, di bonus e malus attivi in quel momento, le benedizioni oppure oggetti particolari che avremo in nostro possesso e così via. Inoltre, in basso ci sarà una barra della difficoltà, con cui potremo aumentare (mai abbassare, ndr) il livello del gioco, ma devo dire non ne abbiamo mai avuto la necessità. Questo strumento sarà molto utile per non perderci in calcoli su calcoli da tenere a mente.

Naturalmente, cosa più importante, terremo traccia dei danni fatti ai vari nemici, utilizzando le varie abilità dei PG e le loro caratteristiche combattive.

Scopo del gioco? Naturalmente uccidere il Re Morto!

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Materiali

I materiali sono assolutamente di prim’ordine. Le schede delle classi sono numerose e realizzate in cartoncino spesso con superficie riscrivibile. Si perché in dotazione ci saranno dei bei pennarelli cancellabili con cui tenere traccia di tutte le statistiche e modifiche che apporteremo alle nostre abilità/skill. Inoltre, ogni scheda sul retro avrà la sua bella immagine a identificare la classe, alcune illustrazioni sono veramente molto belle, altre meno riuscite, ma in generale il livello è molto buono.

Fanno bella figura anche le carte delle razze, chiare nelle statistiche e nelle abilità indicate. In questo caso invece, il dorso è uguale per tutti e qui non avrebbe guastato una bella immagine diversificata per razza. Nulla che in ogni caso possa compromettere l’esperienza di gioco.

Una menzione particolare la spenderei per la mappa ad esagoni. L’ho trovata molto bella e chiara, estremamente evocativa nella sua semplicità. Mi ha ricordato molto le mappe dei vecchi giochi di ruolo o libri game di una volta.

Questa inoltre, sarà modulare, in quanto a parte i primi quattro pezzi che saranno quelli di partenza, saremo chiamati a piazzarne di altri orientandoli come più ci piace, ce ne sono di diversi tipologie e grandezze, dove su ognuna potremo trovare diversi luoghi di interesse.

Terminano i materiali alcuni token, una manciata di dadi da 10, uno da 6 e due miniature, una per il party e una per il Re Morto. Quest’ultime sono della Reaper, niente di eccezionale ma servono allo scopo. Il manuale ci consiglierà anche come tenere cura dei pennarelli riscrivibili, dato che verranno usati costantemente durante la partita.

Vorrei infine elogiare in modo particolare il packaging, eccezionale, tutto è riposto all’interno di alloggiamenti predisposti, niente è fuori posto, anche le carte, finalmente direi, sono riposte all’interno delle proprie belle scatoline divise per tipologie. Produttori di tutto il mondo prendete nota grazie.

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Conclusioni, più o meno…

HEXplorer It si è rivelato un gioco molto bello, ricco di situazioni da affrontare, questo grazie alle numerose carte che compongono le varie sezioni di gioco, ai numerosi nemici e boss unici da affrontare, per non parlare delle varie location disseminate per la mappa. Anche dopo alcune partite, le situazioni da affrontare risulteranno sempre nuove e varie, grazie alle numerose combinazioni che si potranno avere in termini di personaggi, mostri, quest, eventi e molto altro.

In questa recensioni non abbiamo potuto, nè voluto, elencare tutto quello che può offrire il gioco per ovvi motivi, e starà al giocatore scoprire tutte le storie e i personaggi che si celeranno dietro questa avventura del Re Morto.

Abbiamo ribadito, proprio a inizio recensione che HEXplore It è un perfetto connubio tra boardgame e RPG. Questo aspetto è sempre presente grazie ai numerosi testi presenti su tutte le carte che descrivono sempre in maniera minuziosa quello che succede. Oltretutto le schede dei PG sono molto vicine a quelle di un qualsiasi GDR classico, con statistiche che possono essere migliorate in città oppure grazie a potenziamenti ottenibili in gioco, avrete anche il classico inventario per tenere traccia degli oggetti acquisiti o acquistati, oltre ai punti vitalità ed energia che subiranno costanti alti e bassi.

Oltre a tutto quello che il gioco base può offrire, il manuale ci permetterà di giocare HEXplorer It con alcune varianti più o meno interessanti, giusto per provare nuove strade, ce ne sono di diverse, tutte da scoprire.

Una cosa che invece ho trovato estremamente bella e coinvolgente è l’uso, facoltativo (ma assolutamente da utilizzare, almeno nella prima partita, ndr), dello Story Book.

Ogni qualvolta troverete in gioco, o sulle carte oppure sulle schede riepilogative, il simbolo del teschio del Re Morto, dovrete/potrete andarvi a leggere un breve flavor text inerente e quello che state facendo, testo che vi racconterà la storia di una città, di un particolare boss, tesori, scoperte e altro ancora, che vi aiuteranno ad immergervi ancora di più in questo fantastico mondo, quasi come ci fosse un master a raccontarvi la storia.

Questo aspetto, personalizzabile, l’ho trovato davvero bello e coinvolgente, oltre a rimarcare ancora una volta la cura e la passione con cui questo titolo è stato creato, veramente senza riserve.

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Riserve…poche

Fin qui tutto bello, lo ammetto. Ci sono però alcune cose che è doveroso segnalare come aspetti non dico negativi, ma che potrebbero far storcere il naso o annoiare qualche giocatore, per cui è bene evidenziarle in fase di recensione per un gioco di questa portata.

Innanzitutto, qualsiasi aspetto, e non lo dico per eufemismo, è regolato dal tiro del dado. Dal check del cibo, alle prove per superare un evento o una quest oppure anche non solo per combattere ma per molti altri aspetti del gioco. Ora, personalmente sono figlio del dado, quindi questo aspetto non mi ha particolarmente contrariato anzi, il fatto di dover contrastare la dea bendata in qualche modo, spesso lo trovo un incentivo a cercare qualsiasi strada o sotterfugio per mitigare questo aspetto.

Però riconosco che in alcuni frangenti sarà veramente frustrante morire di fame solo perché il dado da 10 è stato particolarmente infame, quando si è appena ucciso magari un boss. Ed è quindi comprensibile voler lanciare in aria l’intero tavolo da gioco.

Come però ho detto poc’anzi, contrastare il risultato del dado deve essere uno spronare il giocatore a trovare le migliori combo possibili e questo si traduce in esplorare il mondo, affrontare quest, nemici e risolvere enigmi, in pratica giocare fino in fondo.

Altro aspetto che può disorientare i meno avvezzi a questo tipo di giochi open world, passatemi il termine preso in prestito dai videogames, è il fatto che si sappiamo che dovremo sconfiggere il Re Morto, ma di fatto non sapremo mai bene come e quando.

Perché il gioco lascia il giocatore in balia delle proprie scelte senza mai guidarlo verso una meta precisa. Sarà quindi demandato unicamente al giocatore, trovare gli spunti per andare avanti e capire quando sarà il momento giusto, per estirpare il male da questo mondo, previa un prematura morte.

Ultima cosa, che non è mai un aspetto negativo nei giochi ma, essendo in Italia, potrebbe essere uno scoglio, è quello della lingua. Tanto ma tanto testo ovunque, manuale, carte, schede, ovunque. Per cui se non sapete bene l’inglese o magari siete gli unici a conoscerlo e a doverlo tradurre agli altri, bhe, armatevi di pazienza.

Consiglio, pulite bene le schede a fine serata perché con tutto quello che avrete scritto e cancellato, potrebbero a lungo andare rimanere segnate/sporche di nero.

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Conclusioni… sul serio!

HEXplore It: The Valley of The Dead King è un gran bel gioco, che ci ha divertito, emozionato, fatto incacchiare pure, quindi ha fatto il suo egregio dovere in qualità di boardgame.

Per cui è assolutamente consigliato sia agli amanti degli RPG che, essendo magari orfani di master possono trovare sfogo in questo titolo, sia naturalmente agli amanti dei boardgame di avventura, perché troveranno ore e ore di sano divertimento vecchia scuola, tira un D10, tira un D6, somma il risultato, dividi per due e moltiplica per tre!

Con il primo, il secondo, il terzo volume e tutte le relative espansioni (di cui vi parleremo in separata sede prossimamente, ndr), avrete ore, giorni interi da giocare tra amici o in solitario.

E se siete arrivati fino a questo punto allora vi invitiamo a fare un giro su Magic Merchant.

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