Utawarerumono Zan – La nostra recensione
Vi piacciono i Musou? Amate il button-smashing compulsivo condito da tanta aura JRPG? Allora valutatene l’ acquisto. A tutti gli altri invece consiglio vivamente di provarlo se ne avrete l’ occasione.
Non so chi sono ma combatterò lo stesso
Eccoci pronti a sviscerare le nostre impressioni sul gioco con uno dei titoli più difficili da pronunciare nel mondo dei videogames : Utawarerumono Zan.
Battute a parte il titolo distribuito in occidente da Nis America ( edito da Aquaplus e sviluppato da Tamsoft solo su PS4 ) è risultato piuttosto piacevole anche se non privo di difetti. Ma veniamo al dunque.
Parliamo di un hack ‘n’ slash, o meglio di un Musou con connotati RPG, o meglio JRPG. Il gioco prende di pari passo i personaggi della serie Utawarerumono, di cui il primo titolo risale al 2015, e li catapulta nuovamente alla caccia dei Gigiri, mostri insettoidi pronti a farci molto molto male.
Ma i Gigiri non saranno l’ unica minaccia presente e ben presto ci troveremo a scontrarci con molte altre avversità mentre ricercheremo risposte al perchè siamo in questo posto e soprattutto chi siamo.
Spacca bottoni
Utawarerumono Zan, pur basando le sue meccaniche sul più classico stilema degli action spacca tasti e orde di nemici in ogni dove, risulta ben presto più complesso di quello che ci si possa aspettare da un gioco del genere.
Innanzitutto avremo a nostra disposizione, assoldandoli mentre portiamo avanti la story-line principali, ben 12 differenti personaggi giocabili, ognuno con le proprie caratteristiche, le proprie abilità e il proprio stile di combattimento. Varie sono le classi e gli approcci e questo permette di giocare molto sulla composizione del party che potrà variare da missione a missione per un massimo di 4 personaggi.
Durante ogni missione potremo passare da un personaggio all’ altro tramite i tasti della croce direzionale del pad. Alcune missioni prevederanno alcuni personaggi fissi, affiancabili in molti casi da altri.
Ogni PG avrà a sua disposizione un attacco principale, un attacco a distanza, una o più abilità e tecniche di team da poter utilizzare. Inoltre all’ inizio di ogni missione potremo assegnare al parti un sigillo, praticamente un bonus corale di gruppo che potrà essere focalizzato sull’ attacco piuttosto che sulla difesa e via dicendo.
Portando a termine le missioni si guadagnerà esperienza, spendibile per livellare le caratteristiche di ogni personaggio e anche soldini che potremo spendere per migliorare i nostri equip ed acquisire così nuove abilità e potenziare quelle già in essere ( gli upgrade si acquisiscono in stile “spaccattamento” per intenderci, ndr ) e nuovi sigilli da poter utilizzare.
Anche il nostro outfit avrà naturalmente la sua importanza e a seconda di quale vestiario utilizzeremo avremo dei bonus o dei malus a diverse caratteristiche come la difesa ad alcuni tipi di attacchi elementali, fisici etc etc.
Il gameplay sul campo di battaglia sarà sempre lo stesso: si accettano dei compiti da portare a compimento fino alla fine dello stage dove si incontrerà un boss di turno. Pertanto aspettatevi tonnellate di nemici da polverizzare asuon di attacchi di ogni tipo.
Ogni personaggio caduto in battaglia potrà essere riportato in vita da un compagno per un numero ben definito di volte e in un determinato lasso di tempo. L’ esperienza guadagnata comunque sarà distribuita ugualmente a tutti personaggi del party, vivi o morti che siano.
Alla fine chi è avvezzo ai GDR non troverà troppo dispersive o complicate queste meccaniche anche grazie ai menù che sono molto ben organizzati e facili da navigare. Importante sarà upgradare ogni singolo combattente a nostra disposizione per non trovarsi a dover affrontare missioi di livello avanzato con solo magari due personaggi “obbligati” che non abbiamo pompato abbastanza.
La storia principale è organizzata in capitoli, alcuni dei quali saranno soltanto narrativi. Ogni capitolo può essere ripetuto quante volte vogliamo sperimentando anche party di differente natura.
Oltre alla modalità storia ci verranno offerte anche altre possibilità come le free-mission, missioni slegate dalla story-line principale ma che se affrontate ci porteranno a guadagnare equip rari e molto più potenti. Inoltre si potranno anche affrontare tutta una serie di sfide in multiplayer fino a 4 giocatori.
12 eroi, 12 leggende
Graficamente il gioco è nella media e non aspettatevi chissà quale dettaglio grafico. Le aree risultano piuttosto scarne e contenute nella loro dimensione e spesso si avverte una forte sensazione di riciclo. Pregevoli le cutscene animate che fungono da trait d’union con il manga dedicato alla serie videoludica. Il gioco comunque è fluido, chiaro e mai confusionario e questo è fondamentale per un titolo a base di frenetici combattimenti.
Sul fronte audio siamo su buoni livelli, con musiche a tema e coinvolgenti. Il gioco è tutto sottotitolato inglese, con audio in giapponese.
La sua natura made in Japan vi porterà a svariate linee di dialogo spesso utili ad approfondire la storia, che tutto sommato è intrigante al punto giusto, ma a volte totalmente inutili e noiose con i classici siparietti tra personaggi.
Peccato che come per la maggior parte dei Musou il gioco tende ad essere ripetitivo anche se si nota lo sforzo di introdurre missioni di varia natura che andranno dallo sconfiggere determinati personaggi al fuggire da determinate situazioni, oppure al difendere zone.
Anche se avrete molti personaggi a disposizione spesso vi troverete ad utilizzare sempre 2/3 eroi preferiti, lasciando i compagni affidati all’ IA. Inoltre a mio avviso manca un tasto per centrare la visuale ( o almeno io nelle mie circa 25 ore di gioco non sono stato capace di trovarlo ), funzione che sarebbe stata molto utile per ritrovare la retta via in caso di molta ressa a schermo.
Non condivido la scelta di dover tornare al menù principale per accedere alla sezione di upgrade degli equip, sinceramente non la capisco e la trovo piuttosto fuori luogo; sarebbe bastata un’ apposita voce nel menù di selezione del party all’ inzio di ogni missione.
In definitiva Utawarerumono Zan è un gioco che non fa male il suo lavoro; il ritmo è piacevole, gli scontri a volte sono molto soddisfacenti e 12 personaggi donano tanta varietà di customizzazione del party. Peccato per quel senso di deja-vu che spesso si avverte durante le missioni.
Vi piacciono i Musou? Amate il button-smashing compulsivo condito da tanta aura JRPG? Allora valutatene l’ acquisto. A tutti gli altri invece consiglio vivamente di provarlo se ne avrete l’ occasione.
Augh.