Children of Morta – La nostra recensione
Children of Morta è un gioco davvero avvincente che vi terrà incollati fino alla fine della grande avventura che la famiglia Bergson è stata chiamata ad affrontare per riportare Rea al suo splendore iniziale.
The Bergson Family
Dopo aver passato quasi venti ore su Children of Morta posso considerarmi a tutti gli effetti un membro della famiglia Bergson.
Il gioco di Dead Mage è sì un GDR d’azione con visuale dall’alto, ma senza ombra di dubbio è principalmente la storia di una famiglia che deve salvare il mondo in cui vive dalla piaga della corruzione che sta uccidendo Rea, lo spirito che permea le terre di Morta.
Una storia di amore e speranza, desiderio e incertezza che viene raccontata in modo da appassionare fino alla fine, dove si è prima spettatori e poi partecipi dei piccoli e grandi drammi che rendono questa famiglia speciale.
Dove c’è famiglia c’è casa
Il modo di narrare la storia in Children of Morta è molto particolare: ogni volta che termineremo una missione all’interno dei dungeon ritorneremo a casa e potremo assistere a brevi scene d’intermezzo che ci faranno conoscere meglio la famiglia Bergson, tra momenti privati e dialoghi ben scritti.
All’inizio potremo selezionare solo due personaggi, ma ben presto riusciremo a sbloccare anche gli altri quattro membri ciascuno caratterizzato dai tipici canoni del fantasy tradizionale. Quindi avremo il classico guerriero munito di scudo, un arciere che può colpire dalla distanza, un monaco forte nel corpo a corpo e così via, ognuno dotato del proprio albero di abilità speciali sbloccabili salendo di livello.
Oltre alle abilità personali, potremo spendere il denaro recuperato per sbloccare delle “abilità di famiglia” che influenzeranno tutti nelle loro caratteristiche base come la potenza del colpo principale o la grandezza della barra della vita, che quindi ci ritroveremo potenziate una volta cambiato personaggio.
Sbloccare tutte le abilità per finire l’avventura non è necessario e saremo chiamati a cambiare spesso il personaggio a causa di un sistema di “affaticamento da Corruzione” che scenderà solamente una volta che lo avremo fatto riposare per un pò di tempo.
Ho trovato alcuni personaggi un pò più forti degli altri, ma c’è da dire che alcune abilità personali avvantaggiano in certe situazioni e risultano molto utili specialmente contro i boss.
Proprio questi ultimi risultano abbastanza ostici e non nascondo di essere morto diverse volte proprio mentre ero ad un passo dalla vittoria, dovendo rifare tutto il dungeon dall’inizio.
Se questo può sembrare alla lunga noioso, ci pensa la generazione procedurale di ciascun livello, che rende unico il posizionamento dei nemici e delle diverse “stanze” all’interno dei dungeon ogni volta che li affronteremo, a mantenere quel senso di scoperta e tensione sempre vivo.
Al loro interno incontreremo ragni giganti, orchi e demoni creati dalla Corruzione che avranno diversi livelli di forza in base all’aura colorata che li circonda.
Se i nemici base sono temibili solo quando attaccano in massa, questi mostri speciali sono abbastanza ostici da abbattere e spesso dovremo pensare ad una strategia che ci permetta di non morire al primo colpo, magari sfruttando una delle diverse trappole presenti nello scenario che possono danneggiare non solo noi, ma anche i nemici.
In ogni dungeon, inoltre, troveremo stanze speciali dove saremo chiamati a risolvere dei semplici puzzle o faremo la scoperta di nuovi personaggi che aggiungeranno un pezzetto di storia sul mondo di gioco.
Uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie
La grafica in pixel art di Children of Morta è splendida. Tutto è stato animato a mano frame dopo frame, specialmente tutti i personaggi principali sono caratterizzati in maniera eccezionale con movenze fluide e spettacolari nei combattimenti che, per quanto mi riguarda, ho trovato migliori di molti altri titoli anche più famosi.
Anche gli ambienti della casa sono estremamente dettagliati, così come tutte le diverse zone intorno ad essa.
L’unica criticità (oltre a non avere i sottotitoli in italiano!) è rappresentata dai dungeon: forse a causa del loro essere generati proceduralmente, spesso risultano un pò piatti per quanto riguarda il level design e, soprattutto, si ritrovano spesso gli stessi elementi riciclati più volte, presentando un certo stacco rispetto alla casa o alla foresta iniziale.
Ottima la colonna sonora e la voce del narratore, che riescono a sottolineare i momenti più importanti con grande enfasi, immergendo e coinvolgendo ancora di più il giocatore durante tutto l’arco narrativo.
Pur avendo terminato la storia principale, non penso di aver scovato tutti i segreti nascosti nei dungeon e, sicuramente, la curiosità mi spingerà a fare un altro giro per le varie zone di questo magnifico mondo.
Children of Morta è un gioco davvero avvincente che vi terrà incollati fino alla fine della grande avventura che la famiglia Bergson è stata chiamata ad affrontare per riportare Rea al suo splendore iniziale.
Non penso di aver mai amato un titolo indie così tanto.
Giocatelo e entrerete a far parte della famiglia, ve lo garantisco!