Ghost of a Tale – La nostra recensione
Non nascondo che l’ ho adorato, nonostante la sua semplicità nelle meccaniche di gioco, e risulta essere uno dei migliori indie che ho avuto il piacere di giocare nell’ ultimo periodo.
Libertà, amore, coraggio
Ghost of a Tale è uno dei giochi indie che più mi ha colpito nell’ ultimo periodo.
Parliamo di un gioco che affonda le radici del suo gameplay nello stealth più puro, quasi primitivo. Un gioco capace di far sognare e trasportare il giocatore in un mondo particolare e contornato da un storia molto intrigante. Ma vediamo di approfondire un pochino questo gioco sviluppato da SeithCG e finanziato tramite crowdfunding.
In un mondo fantasy-medioevale vestiremo i panni di Tilo, un menestrello imprigionato all’ interno di un cupo e disastrato forte, Forte Derovin. Ma attenzione, non saremo un impavido e coraggioso umano ma bensì un topolino. Avete letto bene… un topolino.
La società è in subbuglio e i ratti sembrano aver preso il sopravvento, dopo che la Fiamma Verde, una forza misteriosa e davastante, ha fatto fuori ogni creatura lungo il suo passaggio. I ratti tengono in pugno il regno che ormai vede il proprio futuro avvolgersi nella distruzione e nella malvagità.
Tilo e sua moglie Marna sono stati accusati di ribellione. Il nostro eroe quindi dovrà armarsi di coraggio e astuzia per cercare la sua amata e riconquistare la libertà.
Mi nascondo, corro, lancio bastoncini
Il gameplay si basa sulla continua di ricerca di oggetti utili alla nostra progressione e sessioni stealth. Già, lo stealth. Tilo è un menestrello, non un guerriero, e pertanto non è avvezzo a schermaglie e combattimenti faccia a faccia.
I nostri migliori amici saranno i vari nascondigli disseminati per la mappe di gioco quali cesti, armadi, barili e quanto altro possa ospitarci.
Tilo potrà stordire alcuni nemici grazie al lancio di oggetti ma sarà sempre tutto temporaneo e non sempre fattibile perciò l’ approccio migliore risulterà sempre il nascondersi dalla vista di ratti & co oppure distrarli tramite il lancio di oggetti.
Inoltre il vestiario avrà un ruolo fondamentale nel gameplay e riuscire a reperire ed utilizzare i giusti set non solo vi permetterà di avere statistiche migliorate ma anche di sbloccare diverse situazioni in-game.
Presente un ciclo giorno/notte che influenzerà diversi aspetti del gameplay e non sono esenti da ciò i comportanti degli strampalati, quanto affascinanti, NPC. Sarà inoltre fondamentale aguzzare bene la vista perchè diversi oggettini utili a sbloccare segreti e strade alternative saranno sotto al nostro naso ma non subito visibili.
Graficamente siamo di fronte ad un vera meraviglia. Parliamo di un gioco che a livello visivo non ha nulla da invidiare a blasonati tripla A.
Va comunque detto che su questo aspetto ha lavorato Lionel Gallat, ex animatore di Dreamworks, e il risultato è tangibile. Ambienti curatissimi, luci perfette, animazioni veramente ben fatte e credibili, per non parlare dei vestiti di Tilo… stupendi. Insomma Ghost of a Tale è un piacere da guardare in ogni momento. Gli occhi e il musetto di Tilo sono deliziosi e riescono a trasmettere al giocatore quel senso di determinazione e fragilità degni di un concept del genere.
Ho trovato ben sviluppato anche il level design delle varie aree che includono anfratti e scorciatoie di ogni tipo.
La storia del gioco è molto coinvolgente e dopo un inizio in sordina il gioco esplode. I dialoghi sono piacevolissimi e dai risvolti non banali.
Tilo è un vero eroe
Peccato che il gioco soffra di una IA piuttosto banale e approssimativa. I nostri antagonisti si muoveranno sempre con pattern ben definiti e riuscire ad eluderli sarà piuttosto semplice. Nel caso in cui ci scoprano basterà fuggire verso il nascondiglio più vicino per far perdere le nostre tracce per far calare l’ allerta permettendoci di provare con un altro approccio.
Un continuo nascondino che di certo non rende grazia al comparto narrativo e grafico.
Ma nonostante ciò il gioco scorre e riesce a tenere incollati al pad e questo è più che sufficiente per promuovere in pieno questo titolo. Perchè Ghost of a Tale è l’ ennesimo esempio di come anche una formula di gameplay non proprio ben riuscita riesca ad essere digerita grazie ad un comparto narrativo di spessore che riesce a far brillare di luce anche il cunicolo più oscuro.
Non nascondo che l’ ho adorato, nonostante la sua semplicità nelle meccaniche di gioco, e risulta essere uno dei migliori indie che ho avuto il piacere di giocare nell’ ultimo periodo.
Tilo è nel mio cuore.
Augh.