Lapis x Labyrinth – La nostra recensione
Arcade allo stato puro: trama ridotta ai minimi termini, power up, combattimento frenetico, timer e montagne di nemici da polverizzare e un pizzico di follia.
Giù per il labirinto
Lapis x Labyrinth è un gioco che attendevo. Quando lo avevo visto in azione su alcuni trailer mi aveva molto incuriosito e devo dire che alla fin fine, al netto di qualche aspetto che poteva essere curato maggiormente, questo gioco mi ha regalato ore di sano e puro divertimento.
Ma veniamo al dunque…
Lapis x Labyrinth è un gioco di Nippon Ichi Software portanto in occidente grazie alla sussidiaria NIS America. Un titolo che vorrebbe entrare a far parte del genere action-rpg ma che in definitiva si attesta tra gli action puri: un beat-em-up condito da button smashing compulsivo.
Il gioco ci catapulterà nei panni di alcuni avventurieri che si fionderanno alla ricerca di tesori e di mostri all’ interno di una serie di dungeon sotterranei che si estendono al di sotto di una remota cittadina, un tempo centro fiorente di turismo grazie proprio alla possibilità di crawling dei dungeons ma ad oggi caduta in disgrazia a causa di un miasma che si è esteso all’ interno delle zone sotterranee e che tiene lontano eventuali visitatori.
Perciò il nostro scopo sarà quello di creare un party e gettarci giù nel profondo cercando di guadagnare fama e riportare allo splendore il villaggio.
Potremo scegliere tra otto classi, ognuna con le proprie peculiarità e abilità spaziando tra Cacciatore, Negromante, Paladino, Cameriera, Pistolero, Strega, Tank e Vescovo.
Dopo un breve tutorial e aver creato in maniera sommaria il personaggio principale e il suo aiutante verremo catapultati all’ interno dell’ azione. Il villaggio, HUB del gioco, pemette poco, quasi nulla. Basterà rivolgersi alla gilda, accettare una missione e poi recarsi da chi ci farà entrare nel labirinto scelto.
Spacco tuttoooooooooo
Il gameplay è ultra frenetico. Il nostro party, composto da un massimo di 4 personaggi, sarà organizzato in modo molto particolare, Praticamente saranno tutti uno sopra l’ altro, creando così uno stack-umano, una pila di eroi. Si utilizzaranno le combo del personaggio più in basso, quello che poi in definitiva guideremo e che sarà icoronato come Leader; si potranno attivare anche abilità di gruppo e attacchi specifici degli altri elementi in un tripudio di forme, colori e azione al limite della follia visiva, il tutto su piani in 2D.
All’ interno dei labirinti dovremo sempre, oltre che sconfiggere i mostri che li popoleranno, cercare di attivare degli interruttori che a loro volta attiveranno dei portali che ci permetteranno di navigare in diverse sezioni del livello fino ad arrivare al cospeto del boss finale. Si combatte, si salta e si combatte.
Un continuo spingere bottoni condito da montagne di numeri ed effetti che schizzano in ogni dove. Confusionario? Si, a volte non si capisce una beneamata cippa ma a confronto di altri titoli dove questo tipo di caos a schermo è alquanto fastidioso in questo caso risulta essere piacevole. A volte si perde completamente il senso di cosa stia accadendo ma vi assicuro che non è affatto frustrante.
Potremo in ogni momento cambiare il leader sfruttando le abilità dei nostri comprimari e attivando così diverse catene di attacchi da sfruttare nelle situazioni più consone. Per completare ogni stage avremo un tempo ben definito scandito da un inesorabile timer. Quindi non ci si potrà perdere più di tanto nell’ esplorazione ma bisognerà cercare di andare dritti al punto, specialmente nei livelli più avanzati.
Immancabili i loot contenuti all’ interno di diverse tipologie di scrigni i quali rilasceranno equip atti a migliorare le capacità offensive e difensive delle varie classi.
Al villaggio potremo cambiare gli equip e anche la conformazione del party. Man mano che avanzeremo all’ interno dei vari livelli sbloccheremo nuove attività in superficie che potremo visitare per acquistare oggetti e potenziarci.
Graficamente il gioco è una meriviglia. Coloratissimo, definito, fluido e ispirato. Mi piace lo stilo “puccioso” applicato alla pura “ignoranza” videoludica. Sul fronte audio non ho molto dire, tutto fa benissimo il proprio dovere.
Qualche passo falso ma …
Ci sono alcune cose che mi hanno fatto storcere il naso. In primis la parte narrativa che è veramente ridotta all’ osso. Non aspettatevi un’ evoluzione della trama procedenodo nel gioco oppure acquisizione di background dei vari avventurieri e NPC che popolano il villaggio. Nulla di tutto ciò.
I menù di gioco sono piuttosto intuitivi ma è molto fastidioso il dover confermare sempre ogni nostra azione, pena il dover rifare tutto dall’ inizio ( vedi equipaggiamento ).
Inoltre una volta scelto un party e averlo iniziato a potenziare difficilemente vi troverete a cambiarlo, vuoi perchè ormai lo padroneggierete e ne conoscerete le varie possibiità offerte, vuoi perchè se vi azzarderete a cambiare anche un solo membro dovrete per forza riequipaggiare tutti gli altri. Una scelta che trovo alquanto bizzarra. I livelli sono ispirati ma quello che bisognerà fare sarà sempre lo stesso: trova l’ interruttore, entra nel portale.
Nonostante una certa ripetitività Lapis x Labyrinth è un action che mi ha tenuto incollato al pad, lo ammetto.
Arcade allo stato puro: trama ridotta ai minimi termini, power up, combattimento frenetico, timer, montagne di nemici da polverizzare e un pizzico di follia.
Se cercate un titolo dall’ approccio immediato, divertente, scansonato e con un livello di difficoltà mai troppo esagerato questo gioco farà al caso vostro. Inoltre, anche se il gioco è completamente in Inglese, non avrete alcun ostacolo nel giocarlo o nel godervelo.
Augh.