Child Wood: Il Mistero della Strega Bambina – La nostra recensione [ spoiler free ]
Se siete amanti di storie horror infarcite da suspance e mistero e avete voglia di essere voi a guidare l’ avanzare della storia allora questo è il librogame che farà per voi
L’ insolito caso di Child Wood
Child Wood è una delle ultimissime uscite di Little Rocket Games ( intervista QUI ) in collaborazione con Tuga Edizioni.
Nello specifico in questa recensione tratterò il primo di una serie di 3 librogame facenti parti di un progetto più ampio di cui parleremo più avanti.
In Child Wood: Il Mistero della Strega Bambina ( storia di Giampaolo Razzino e Fabio Antinucci, quest’ultimo autore anche dei testi ) verremo calati nei panni di Ron Stephenson, guardiacaccia di 47 anni, che dopo aver ricevuto una misteriosa lettera si lancia nell’ ultimo tentativo di ricerca di 4 ragazzini scomparsi nel bosco adiacente alla cittadina di Child Wood.
Non posso andare oltre altrimenti rischierei di rovinarvi tutta l’ esperienza e quindi da ora in poi mi limiterò a parlare del librogame nella sua concezione e stesura.
Siamo di fronte alla classica struttura di qualunque librogame: si leggono i paragrafi, si effettuano scelte multiple basate su bivi decisionali e si affrontano prove. Immancabile l’ utilizzo di un D6, o se volete due, e un foglio sul quale a segnare eventuali passi importanti.
L’ avventura, composta in totale da 102 pagine, ci farà addentrare in un fitto ed esteso bosco, cercando tra i suoi più nascosti antri.
Un tuffo negli anni 80
Il tema di fondo è horror con un pizzico di thriller. La scrittura è semplice ma allo stesso tempo coinvolgente. Spesso nei librogame, proprio per la loro natura frammentata, si tende a sintetizzare tutto e tutti e Child Wood non è esente da questo processo ma vi posso assicurare che ogni descrizione è più che sufficiente per creare la giusta atmosfera e stuzzicare la curiosità e l’ immaginazione.
Le illustrazioni ad opera di Alessandro De Stefano sono quanto di più consono si poteva desiderare in un libro del genere. Parlo di scene in bianco e nero con quel tratto definito ma mai troppo preciso che riesce a ricreare il mood anni 80 tanto caro alle produzioni del genere di quel periodo e riuscendo a far riaffiorare nella mente del lettore immagini di cult cinematografici horror quali La Casa e Non Aprite Quella Porta.
Diciamocelo poi… chi non ha fantasticato o si è addentrato in un bosco da ragazzino, con il cuore palpitante una volta che calava il sole? Questa è la prima sensazione che affiora “giocando” il libro, la stessa sensazione che personalmente ho provato quando vidi al cinema The Blair Witch Project.
Il primo tassello di un’ opera
Ma veniamo a ciò che rende particolare questa opera. Come già detto questo è il primo volume di una serie di tre libri – il secondo e il terzo volume usciranno prossimamente – che faranno da compendio al gioco da tavolo di prossima pubblicazione dal titolo Child Wood – The Roleplaying Card Game
Attenzione! Non stiamo parlando di volumi accessori ma bensì di parte necessaria all’ esperienza generale in quanto i libri andranno a narrare ciò che è accaduto dopo che i ragazzini sono scomparsi, il tutto visto da un protagonista che in fin dei conti è al di fuori di ogni evento accaduto precedentemente. Invece il gioco da tavolo narrerà come tutto ha avuto inizio e guiderà i giocatori all’ interno della nefasta scomparsa. Quindi per avere chiara tutta la storia sarà necessario possedere ogni tassello pezzi di questo puzzle. Decisamente un progetto molto invitante e stuzzichevole.
Tornando a Child Wood: Il Mistero della Strega Bambina posso solo che consigliarvene l’ acquisto. Un libro fin da subito accessibile a tutti e molto scorrevole.
Se siete amanti di storie horror infarcite da suspance e mistero e avete voglia di essere voi a guidare l’ avanzare della storia allora questo è il librogame che farà per voi. Io personalmente l’ ho divorato e mi sono chiuso all’ iterno del bosco di Child Wood impersonificandomi in Ron.
Ma ora la curiosità di andare ancora avanti è tanta, tantissima.
Se questo è il primo di un tris di dessert allora non vedo l’ ora di poter assaggiare il menù completo.
Augh