Il nostro Play 2019
Direzione Modena Nord
L’ 11° edizione di Play si è tenuta nei giorni 5/6/7 Aprile e noi di Meniac! non potevamo mancare al più importante evento italiano dedicato al mondo dei giochi da tavolo, dei gdr e di tutto ciò che ruota intorno al mondo ludico.
Questo non sarà un articolo kilometrico che tratterà minuziosamente ogni dettaglio del Festival del Gioco. Racconterò i nostri passi principali, le nostre impressioni, sensazioni e perchè no, anche quello che ci siamo portati via nel bagagliaio. Cercherò di comprimere il più possibile cercando di estrarre l’ essenza e porre alla vostra attenzione e curiosità cosa ci ha colpito e cosa no di questo evento.
Siamo arrivati a Modena sabato, abbiamo preso i nostri pass stampa e ci siamo subito fiondati all’ interno del Play. Abbiamo deciso di approcciarci alla fiera in modo professionale e in modo prettamente “turistico”, cercando di sfruttare al meglio sia la possibilità di incontrare e conoscere gli addetti ai lavori sia di goderci quanto offerto dai vari stand e tavoli da gioco, tenendo conto che con noi c’ era anche la nostra prole che non abbiamo in alcun modo castrato dal divertimento offerto.
L’ impatto iniziale è sempre imponente. La galleria principale ti fa subito capire, data la sua dimensione, che ci sarà molto da fare e che con la fretta non concluderai nulla. Scontato vero? Però è quello che si prova non appena si mette il naso all’ interno. Per info negli spazi esterni sono presenti tutti i servizi, partendo dagli info point e arrivando agli stand gastronomici, ai bagni e al più grande nemico dell’ avventore ludico, il bancomat!
Avevamo una scaletta da cercare di rispettare, obiettivi utili a Meniac!, ma non nascondo che non siamo riusciti a portare a termine tutti i nostri piani avendo soltanto una giornata a nostra disposizione, e di certo il sabato non è la più indicata.
Appena entrati nel padiglione A siamo stati invasi dal calore umano e ambientale ( caldo tropicale, ndr ). Nonostante la mappa a portata di mano ti trovi spiazzato, inondato da colori, forme e migliaia di scatole che sembrano chiamarti a loro come fossero le sirene di Ulisse.
Dopo un breve giro d’ orietamento e aver incontrato degli amici ci siamo fiondati allo stand Asmodee perchè personalmente avevo quella voglia infantile di accaparrarmi una copia de Il Signore Degli Anelli – Viaggi nella Terra di Mezzo.
Molto più povero ma con sorriso ebete in faccia vado alla ricerca dei miei compari, in particolare Federico che era stato rapito da una scatola di Hero Quest e si era poi perso tra viaggi fantastici fatti di mappe, miniature ed elemeti 3D. Decidiamo di tagliare netto con tutto ed andare al padiglione Family.
Già, perchè oltre a pensare al divertimento dei nostri figli noi siamo sempre ben disposti nel trattare i cosidetti Kinder-Games e qui voglio spendere due parole a riguardo. Il mondo dei family games, quello rivolto al pubblico più piccolo in termini di età, è qualcosa di meraviglioso. La quantità di prodotti e la cura con cui vengono realizzati pensando ai piccoli giocatori è sempre lodevole. Crescere giocando, in maniera educativa, è quanto di più meraviglioso questo universo del gioco possa offrire.
Abbiamo visitato tutti gli stand, acquistato e provato giochi rimanendo affascinati dalla tipologia di proposte tra carote, conigli, magneti, liocorni, gemme, palloncini, draghi e molto altro ancora. Abbiamo preso piccoli ma importanti contatti con Djeco e Haba e inoltre ho avuto il piacere di stringere la mano a Luca Borsa, designer e autore dei giochi della linea Chicco insieme a Luca Bellini, al quale abbiamo anche dedicato un’ intervista tempo fa. Lasciamo il padiglione F portando via con in busta Baloons, Liocorno Luccichino e Little Collect.
Sono poi passato al quadrilatero dei Librogame, una delle novità di questa edizione.
Che belli i librogame; ci siamo cresciuti, ci hanno fatto sognare e hanno riempito molti momenti della nostra vita e sono felicissimo che stiano tornando in pompa magna, con tantissime pubblicazioni di ogni tipologia. Non posso che segnalare la qualità delle opere proposte da Edizioni Librarsi con le loro serie di Terre Leggendarie, Blood Sword e Hellas Heroes ma anche gli affascinanti Choose Cthulhu di Raven Distribution e The Necronomicon Gamebook – Dagon di Officina Meningi. Un mondo da leggere tuffandosi dentro a bomba.
Fatto ciò era già arrivato tempo di pranzare. Panini, pizza e via, si ritorna tra stand e tavoli. Il tempo stringe e le cose da fare sono veramente tante. Decidiamo quindi di dedicare un pò di tempo al padiglione ” Wargames“.
Ecco… qui si potrebbe perdere la testa.
Tra ricostruzioni 3D di campi di battaglia di ogni tipo, miniature, accessori, scuola di pittura di miniature il tempo passa tiranno senza che la tua determinazione possa in qualche modo soggiogare lo spirito.
Sono rimasto ammaliato dai wargames a base di mattoncini Lego e dalle minuziose ricostruzioni in scala di terreni, dungeon, città in rovina e molto altro ancora.
Qui ho avuto la posibilità di assaggiare con gli occhi una versione con miniature di Skytear, moba da tavolo del quale abbiamo parlato QUI in preview.
Peccato che non abbia avuto il tempo di incontrare i ragazzi di PvP Geeks, ma d’ altronde questa non è stata l’ unica mancanza della nostra giornata.
Rapisco Federico e ci dirigiamo da Back2Brain, ospiti presso l’area Dal Tenda.
Qui abbiamo provato Connect 5, un astratto di Giangiacomo Borghese che definire intrigante è poco. Si parla di un mix di dama e tris (filetto dalle nostre parti, ndr) il tutto distribuito su una plancia a due facce che, in maniera molto minimale, rappresenta una sorta di circuito digitale. Un competitivo dove strategia e alleanza di comodo la fanno da padrone. Nella confezione è incluso il codice per la versione digitale completa, giocabile in multiplayer sia su piattaforma Android che iOS.
Un gioco che potrebbe dare assuefazione e che sarà acquistabile dalla prossima settimana sullo shop di Dal Tenda, distributore esclusivo dei prodotti Back2brain.
Poi ci siamo spostati di tavolo, lasciando spazio alle prenotazioni, per visionare ben tre prototipi i cui i nomi potrebbero variare in corso d’opera.
Parliamo di un astratto, Match ‘n Lock, sempre di Giangiacomo Borghese, che a nostro avviso potrebbe essere uno dei prossimi killer-game. Un gioco di “controllo” semplice e geniale.
Il buon Marco Caloi ci ha illustrato la sua prossima creatura, Abbuffata Vichinga. Un gioco dalle illustrazioni folli e divertenti, sempre realizzate da Guido Favaro, già autore dei disegni di Bathroom Rush e di innumerevoli altri giochi, dove dovremo riempire le pance di affamatissimi vichinghi. Un titolo che baserà il suo gameplay sul collezionamento di set e il loro posizionamento, oltre ad includere colpi bassi e meccaniche basate sulla memoria.
Arriviamo infine al prossimo cinghiale di Back2Brain: Aighis. Qui siamo di fronte ad un gioco imponente, anche stavolta ideato da Giangiacomo Borghese, con meccaniche molto più complesse e stratificate. Si parla di antica Grecia e più precisamente della sua mitologia. Ma non aspettatevi miniature di ogni genere e tipo. Immaginatevi di guidare lo spirito di alcuni eroi dimenticati ai quali è stata data un’altra chance. Sfruttando i 4 elementi (acqua, terra, fuoco e aria) e col favore degli dei, i giocatori dovranno dimostrare il proprio valore per raggiungere finalmente l’Olimpo accanto agli altri eroi leggendari. Si parla di plancia rotonda con cerchi concentrici ruotabili, percorsi variabili tra punti, collezione di set, gestione dei movimenti e tanta, tanta strategia.
Pancia mia fatti capanna! Chiudo questa parentesi con un doveroso ringraziamento allo staff di Back2Brain per l’ospitalità dimostrataci.
Inebriati da contata robina andiamo a salutare Emanuele di Fever Games. Fever distribuisce e produce grandi giochi, non c’è che dire.
Qui abbiamo messo in borsa una copia di Boss Monster: L’ alba dei miniboss e Welcome To oltre che visionare la copia demo di Paladini. Spettacolo al tavolo.
Un gioco imponente che sarà di certo uno dei prossimi must-have. Emanuele, nonostante fosse indaffaratissimo ha speso un pò del suo prezioso tempo a nostro favore e non possiamo che ringraziarlo.
Intanto i padiglioni continuano a riempirsi e trovare posto ai tavoli è ormai impresa impossibile ma nonostante tutto riusciamo a scambiare quattro chiacchiere con Ghenos Games e a provare Ice Cool, ma l’ affollamento allo stand non ci ha permesso di operare come avremmo voluto.
Bene per Ghenos, e si meritano tutta questa attenzione, e sottolineo male per noi.. maledetto sabato!
Tempo di un panino ricostituente ed una prova di Puzzle Domino di Cranio Creations e via da Little Rocket Games ( intervista QUI ).
Anche qui ci siamo trovati a casa. I ragazzi di Little Rocket ci hanno accolto nel migliore dei modi raccontandoci la loro filosofia da indipendenti, sviscerandoci il loro modus operandi e trasportandoci nel loro mondo, un mondo fatto di passione e determinazione, senza scendere a compromessi. Qui abbiamo messo le mani su Plumbs…and Play ( di Giampaolo Razzino e Mirko Zanco ) e Robots ( di Marco Del Gatto ), due competitivi a suon di posizionamento di tessere e draft di carte per poi dedicarci a due progetti molto più complessi.
Il primo è Child Wood, un gioco a sfondo horror che includerà un gioco da tavolo e una serie di 3 volumi di librogame. Il gioco da tavolo è di prossima pubblicazione mentre è già disponibile il primo volume del librogame ( Soggetto: Gianpaolo Razzino – Storia: Giampaolo Razzino, Fabio Antonucci – Testi: Fabio Antonucci – Illustrazioni: Alessandro De Stefano ).
Ma attenzione, i fatti narrati nei libri racconteranno ciò che accade dopo gli eventi del boardgame, i quali si svolgeranno tramite l’ utilizzo di un compendio narrativo che guiderà i giocatori nel mondo di gioco e nei suoi avvenimenti. Perciò per godere in pieno di tutta l’ esperienza sarà fondamentale possedere tutti i tasselli ludici del caso.
L’ altro progetto che ci è stato presentato è Eterea. Qui si parla di un titolo dove per salvare un principessa, imprigionata da un’ entità malefica, bisognerà alterare lo spazio-tempo, creare buchi neri e giocare con l’ infinito. Parliamo di 6 place modulabili a tema dove il destino della principessa sarà in mano al nostro saperci muovere e dominare le dimesioni e il loro flusso. Quando la quantistica abbraccia il gioco. Intrigante è dir poco.
Inebriati dalla filosofia di Little Rocket passiamo a salutare i ragazzi di Tabula Games e qui, dopo uno scambio di convenevoli siamo riusciti a sbirciare alcuni artwork del prototipo di Icaion, prossimo gioco di Tabula, che andrà ad espandere ulteriorimente l’ univero di Mysthea. La figata è che e unendo Mysthea, Icaion e Volfyirion, altro prodotto made in Tabula Games, si potrà dare vita ad un altro gioco dal nome di The Fall. Ecco… credo che non ci sia da aggiungere altro.
A questo punto la giornata stava per concludersi. Stanchi, con le ginocchia a pezzi e la testa piena di informazioni e appunti di ogni tipo decidiamo di diregersi verso l’ albergo, fermandoci prima ad accaparrarci una copia di So Long My World di Axis Mundi, Escape Tales: Il Risveglio di MS Edizioni e I Colori Delle Emozioni di Devir, consapevoli di aver lasciato indietro tante cose come ad esempio passare da Pendragon, da Kaizoku Press e dai ragazzi di Augusta Universalis.
La cosa ci è rimasta veramente indigesta ma cercheremo in qualche modo di recuperare la mancanza. Inoltre ho omesso volontariamente in questo articolo molti altri dettagli e prove varie ma che cercherò di riassumere con qualche scatto.
Tirando le somme è stata una giornata molto piacevole e fruttuosa. Certo è, e lo ribadisco, che il solo sabato è troppo poco per concentrare impegni e piaceri. Nonostante le molte persone – leggendo il comunicato di chiusura si parla di oltre 44.000 presenze con il del 90% dell’ affluenza da fuori regione – l’ ampio spazio permette di muoversi agevolmente e visionare tutto senza doversi spintonare. Certo è che per provare i titoli di punta bisogna avere molta pazienza, sempre che in molti casi ci sia stata la prenotazione del tavolo di prova.
C’è da dire che sul fronte commerciale, guardandolo dal punto di vista dell’ avventore, c’è veramente da sbizzarrirsi e se non si ha ben in mente cosa si sta cercando allora si potrebbe rimanere ingoiati dalla quantità di merce e dall’ eterno interrogativo ” Questo oppure quello? Però c’è anche quell’ altro … “.
La cosa che però colpisce sempre in maniera più che positiva è lo spirito che aleggia in questo tipo di eventi e il Play, con il suo essere “grande”, lo amplifica in maniera estrema. Una volta metabolizzato lo spazio sembrerà di essere in una gigantesca ludoteca oppure in un boardgame caffè che potrebbe esistere solo in quel di Dubai. Al prezzo di un biglietto, volendo e con i giusti modi e tempi, si può giocare per l’ intera giornata con un parco gioco sterminato.
Si possono conoscere autori ed editori, mangiare delle buonissime tigelle ed apprezzare un modello di gioco che dimostra ogni giorno di più di saper offrire molto sotto ogni aspetto, che sia quello puramente ricreativo, quello educativo o quello competitivo. Tra tornei, corsi, semplici dimostrazioni e stand vari il tempo passa che è un piacere e ci si perde in un mondo parallelo fatto di plance, cubi di legno, meeples, dadi e storie fantastiche che solo la nostra immaginazione potrà mai creare.
Di contro, oltre al ribadire per l’ ennesima e ridondante volta che un solo giorno è troppo poco, e non è assolutamete un problema di Play ma una considerazione prettamente personale riferita al nostro iter, non trovo molte cose.
Ho letto qualche considerazione che trovo alquanto buttata lì, come la mancata presenza di un numero cospicuo di novità. Io credo che Play 2019 non sia un luogo dove andare a ricercare soltanto la novità e la preview. È un modo per entrare in contatto con la grande comunità del gioco da tavolo, per provare giochi, per discutere giochi, per avvicinarsi ad un genere come ad esempio i gdr, per passare una tre giorni spensierata alla ricerca di quel titolo che non avresti mai provato e che invece quasi quasi…
Stanchi ma estremamente soddisfatti ( con il plus dello strepitoso bollito al carrello mangiato a cena, ndr ) abbiamo detto arrivederci al Play con ben stampato in mente che il prossimo anno varcheremo i tornelli dal Venerdì, parola di Meniac!
Bel resoconto! E grazie di esser passati anche dalle nostre parti! 🙂
Ciao Giacomo. Ci dispiace un sacco di non essere riusciti ad incontrarci. Spero tanto ci possano essere altre occasioni.