Leander, l’ action-fantasy secondo Traveller’s Tales
Leander ha la forza di prendervi per mano di prepotenza e trasportarvi nel suo mondo
L’ avventura di Leandro
Leander è l’ opera prima di Traveller’s Tales che con questo titolo, pubblicato da Psygnosis nel 1991, battesima il suo ingresso nel mondo delle produzioni videoludiche. Il gioco nasce per Amiga, sistema sul quale l’ ho giocato, per poi approdare anche su Atari ST e Sega Mega Drive, quest’ ultimo con il titolo di The Legend of Galahad.
Lenader è un gioco che sfrutta in maniera perfetta le capacità dell’ Amiga 500, proponendo un platform-action a tinte high fantasy di pregevolissima fattura.
In Leander vestiremo i panni di un cavaliere, Leander per l’ appunto, intento nel liberare una principessa dalle grinfie del perfido stregone Thanatos e riportare ordine nel regno. Un classico che più classico non si può.
Ma la banalità narrativa verrà presto messa in secondo piano da una produzione tecnica di estremo valore e da un gameplay molto appagante.
Dovremo destreggiarci per ben 3 macro livelli suddivisi in 7 stage ciascuno più il boss finale. Attraverseremo lande cupe e aspre, popolate da ostili creature pronte a farci la pelle.
Armati di spada e coraggio dovremo farci strada in ogni area alla ricerca di un manufatto che ci permetterà di attivare il passaggio al livello successivo. Quindi alla base del gioco non ci sono solo salti e mazzate ma anche attenta esplorazione.
Alla fine di ogni livello dovremo affrontare un boss e così via fino allo scontro finale con Thanatos. Durante il nostro avanzare raccoglieremo soldi i quali potranno essere spesi in diversi negozi per acquistare armi, bombe e pozioni.
Grafica e audio di spessore
Graficamente siamo su altissimi livelli. Buonissime animazioni, parallasse, una paletta di colori estesa e ben utilizzata, sprite grandi e definiti e scenari molto evocativi che ricordano in piccola dose l’ antica Grecia e la sua mitologia in chiave prettamente fantasy.
Tanti dettagli grafici riempono lo schermo riuscendo a dare vita ad un piccolo ecosistema credibile e molto ben definito, complice anche una buona varietà di nemici.
Ogni livello si svilupperà sia in orizzontale che in verticale, con molti tesori da scovare e diversi ambienti da esplorare. Ogni stage ha un buonissimo level design che non scade mai nel ripetitivo o nello scontato. Un lavoro egregio, non c’è che dire.
E poi ci sono le musiche… e che musiche. I brani composti da Matthew Simmonds, Timothy Wright e Jon Burton sono una meraviglia. Un mix di etnico, synth-pop e new wave che si fondono a perfezione con gli ambienti di gioco, creando un’ atmosfera vivace e sognante. Su amiga non è possibile selezionare contemporanemanete effetti sonori e musiche pertanto vi consiglio di selezionare musica e via di Leander senza nemmeno stare a pensarci troppo.
Da avere assolutamemte su Amiga
La reattività dei comandi è perfetta come perfetto è il bilanciamento della difficoltà, anche se piuttosto tendente a livelli medio-bassi ( non ho mai trovato Leander troppo punitivo o troppo ” pixel-perfect “, ndr ). Lo scrolling è fluidissimo e il gameplay, piuttosto ragionato e mai frenetico, regala piacevolissimi momenti.
A primo impatto Leander vi farà pensare a Shadow of the Beast, vuoi per la paletta di colori, vuoi per la tipologia di situazioni, vuoi anche per il comparto audio ma in realtà siamo di fronte ad un gioco differente dal must di Reflections Interactive, anche se di sicura ispirazione per il team di sviluppo.
Leander ha la forza di prendervi per mano di prepotenza e trasportarvi nel suo mondo. Iniziando a giocare difficilmente si riuscirà a staccarsi dal joystick tanto è avvincente esplorare il mondo di gioco ed avanzare in questa avventura, ancora oggi giocabilissima e di assoluto valore.
Nota: come già accennato Leander pesca dalla mitologia greca. Il nome del gioco, e del protagoniista, viene da proprio dalla narrativa ellenica e più precisamente da Ero e Leandro.