Pode, un puzzle game da tenere in considerazione.
Se amate i puzzle game cooperativi che godono di artwork originali, spensierati e in qualche modo magici allora questo è il gioco che fa per voi.
Una stella e una roccia
Glo è una piccola stella cadente. Boulder è una piccola roccia che vive nei pressi di una montagna grigia, magica e misteriosa.
Questi sono i due protagonisti di Pode, un puzzle game ad opera dell’ indipendente Henchman & Goon, nel quale dovremo guidare Glo e Boulder attreverso una serie di stage infarciti di puzzle ambientali cooperativi, con lo scopo di far tornare la piccola stella a brillare in cielo.
Il gameplay di Pode è caratterizzato dalla risoluzione di puzzle. I nostri due piccoli protagonisti avranno delle abilità peculiari che, sfruttate in modo giusto, porteranno alla risoluzione dei vari rompicapo, permettendoci di avanzare stanza dopo stanza.
Glo, tramite la propria luce, potrà far crescere la flora all’ interno degli altrimenti tristi scenari sfruttandone derminate caratteristiche, fluttuare per un breve periodo, teletrasportarsi oppure proiettare la sua luce. Boulder invece farà crescere i cristalli, sfrutterà il suo peso agendo sugli interruttori, potrà ingoiare oggetti ed entrare in piccoli cunicoli. Inoltre i due potranno interagire tra di loro salendo uno sopra l’ altro oppure facendosi ingoiare per poi teletrasportarsi in coppia.
Riuscendo perciò a mixare in maniera corretta queste capacità si potrà avanzare nel gioco. Ma non aspettatevi nulla di semplice. Se all’ inizio i primi puzzle, che fungeranno ovviamente da tutorial, vi sembreranno piuttosto facile e scontati, con l’ avanzare all’ interno della montagna tutto inizierà a complicarsi e sarà necessario spremere le meningi per riuscire a trovare la soluzione.
Un piccolo tuffo nell’ iconografia Norvegese
Graficamente siamo di fronte ad un titolo delizioso. Gli ambienti grigi e spogli della montagna si riempiranno di vita grazie al nostro passaggio riuscendo più di una volta a farci brillare le pupille. C’è da dire che il più delle volte sarà un “colorare donando vita” fine a fondere l’ aspetto visivo con la deliziosa colonna sonora ( molto ambiet, ndr ) cercando di coinvolgere il videogiocatore con sprazzi di folklore norvegese.
Il gameplay di Pode è lento, ragionato. Molto spesso vi capiterà di voler mollare, classico di ogni puzzle game che si rispetti, ma poi la soluzione sarà più semplice di quella che immaginate. C’è da sottolineare che in alcuni passaggi la visuale di gioco non aiuta a calibrare bene salti e movimenti ed è comunque necessaria una buona familiarità con i comandi di gioco, che se pur semplici, a volte possono creare frustazione visti i continui scambi di personaggi e combinazioni.
Il piacere del non raccontare
Pode è un gioco che inneggia alla cooperazione, all’ altruismo e alla solidarietà, un messaggio chiaro come la luce della piccola Glo . Pode in verità non racconta nemmeno una storia, oltre all’ incipit iniziale. Non ci sono dialogi di sorta e nemmeno criptici spunti sul quale farsi pippe mentali.
Un gioco che sprizza dolcezza grazie ai suoi teneri personaggi e che riesce nell’ intento di tenere il videogiocatore impegnato “celebralmente” senza però mai sfociare in complicatissime soluzioni che porterebbero all’ abbandono repentino.
Quello che vi posso consigliare è di giocarlo in compagnia anche se il gioco non prevede il multiplayer locale, che sarebbe una feature ben centrata, in quanto questa tipologia di videogiochi è innegabilmente perfetta per essere vissuta e “ragionata” in cooperazione anche al di fuori dei pixel.
Se amate i puzzle game cooperativi che godono di artwork originali, spensierati e in qualche modo magici allora questo è il gioco che fa per voi.
Augh.