domenica, Novembre 24, 2024
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Metro Exodus – Il Metro che stavamo aspettando

Metro Exodus è un videogioco con la V maiuscola. Un single player dagli attributi quadrati che se giocato al livelli di difficoltà superiori a “normale ” saprà donarvi una vera sfida di sopravvivenza…

In viaggio per la Russia del 2036

Metro Exodus ( sviluppo: 4A Games / publisher: Deep Silver ) è uno dei titoli che più bramavo di giocare. Vuoi perchè sono sempre rimasto ammaliato dai precedenti capitoli, i quali riuscivano a fondere gioco e narrazione in maniera molto coinvolgente, vuoi perchè avevo voglia di tornare a giocare un buon FPS story-driven che non contemplasse salti da capre impazzite e scivolate come fossero una disciplina olimpica.

Metro Exodus ci mette nuovamente nei panni di Artyom ma stavolta, dopo alcune vicessitudini iniziali, non ci troveremo ad esplorare in lungo e in largo l’angusta e pericolosa metropolitana di Mosca ma bensì verremo catapultati in un viaggio attraverso una Russia devastata dalle guerre nucleari.

Lungi da me spoilerare qualcosa sulla trama… sia mai. Perciò mi fermo qui e vado invece a raccontarvi quello che il gioco propone, e che proposta signori miei.

Metro Exodus introduce una grande novità ovvero l’ esplorazione del mondo superiore. Ci troveremo a viaggiare a bordo di un treno chiamato Aurora per diverse località e territori chiave i quali saranno liberamente esplorabili in pieno stile sandbox. Per essere più precisi 3 scenari avranno un cuore sandbox mentre altri due saranno più calati nello stile che i precedenti capitoli, Metro 2033 e Last Light, ci avevano proposto.

metro exodus meniac

Formula vincente non si cambia

Il modello di gameplay non cambia più di tanto. Ci troveremo a guidare un PG che si muove e si comporta in maniera umana, senza super riflessi o chissà quale potere o abilità a noi poveri mortali mai pervenute. Nessuna orda da sterminare ma gruppi o singoli nemici da tenere a bada con un gameplay ragionato e mai troppo sfrontato. Rimangono ben salde tutte le caratteristiche che hanno reso unica la serie Metro. Parlo del crafting, del gunplay e della personalizzazione.

Esplorando le varie di zone di gioco e uccidendo i nostri opponenti recupereremo diversi materiali che potremo utilizzare per creare oggetti di supporto oppure come upgrade per il nostro equipaggiamento. E in questo caso, oltre ai noti banchi da lavoro ci verrà in aiuto uno zaino tramite il quale potremo effettuare alcune modifiche e creazioni al volo. Ma i prima citati banchi da lavoro non sono scomparsi, anzi rivestono ancora un ruolo molto importante nell’ economia del gameplay.

La serie Metro è si un FPS ma affonda molto le proprie radici all’ interno del genere survival a tinte horror. D’ altronde stiamo parlando di un mondo devastato, dove flora e fauna sono mutate e tutto ciò che conosciamo ha un nuovo volto, il volto della distruzione e del dolore. Pertanto il genere umano annaspa e tenta di sopravvivere arrabbattandosi e costruendo il più utilizzando ciò che trova, modificandolo ove possibile in modo da adattarlo ai propri scopi.

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Ma viene da se che queste opere non sono di certo perfette. Quindi ogni arma in Metro, e anche in Exodus, dovrà essere pulita e messa a punto molto spesso, pena l’ inceppamento e quindi il rischio di soccombere a causa di un ferro che non riesce a sputare fuoco a dovere. Ad esempio mi sono appena immerso nel Volga per cercare di raggiungere una casa abbandonata; non sono riuscito a raggiungerla ma le armi si sono bagnate, con conseguenti anomalie e blocchi durante il loro utilizzo.

Ma non solo le armi avranno bisogno di manutenzione. Anche la maschera dovrà sempre essere manutenuta. Le zone radioattive sono all’ ordine del giorno e una scarsa manutenzione della mascherà porterà a dover cambiare troppo spesso i filtri. Inoltre la maschera si potrà rompere e potremo agire in modo rudimentale nel cercare di arginare il danno. Ma oltre che limitare la nostra visibilità, a causa di pezzzi di scotch a rappezzo, subiremo un notevole degrado delle prestazioni. Ed è in questi casi che i banchi da lavoro ci verranno in aiuto permettendoci di upgradare in maniera importante il nostro equip, ma anche di pulirlo e rimetterlo a nuovo, se nuovo si può dire.

Parola d’ ordine: sopravvivenza

L’ esplorazione gioca un ruolo fondamentale nell’ esperienza totale. Non aspettatevi però fetch-quest o missioni secondarie che appaiano come funghi da portare a termine. Nisba, niente da fare, e per fortuna aggiungo io. Ci potremo imbattere una manciata di incarichi ma si tratta veramente di piccoli lavori che non faranno altro che modificare l’ umore dei passeggeri dell’ aurora oppure guidarci nel guadagnare qualche nuovo upgrade portandoci in zone della mappa dove magari non saremo mai andati a ficcare il naso.

In Metro Exodus si esplora per il solo fattore survival, perchè è esplorando che si potrà entrare in possesso di oggetti molto utili, oltre che di preziose risorse. Non sempre l’ esplorazione porterà a risultati soddisfacenti. A volte quello che troveremo non sarà al pari di quanto abbiamo speso ma questo fa parte del gioco e dona un’ aura di mistero ad ogni nostra azione. Esplorare inoltre ci porterà al cospetto di piccoli dungeon, dei gioiellini di design che faranno palpitare il cuore agli affezionati della saga in quanto tornerà ben vivido il ricordo delle sparatorie e della suspence all’ interno della Metro di Mosca.

Inoltre gironzolando ci imbatteremo in scorci fantastici che diffcilmente dimenticheremo. Perchè Metro Exodus è una vera meraviglia per gli occhi. Nessuna area è stata lasciata al caso. Tutto è ricco di dettagli, anche le zone più aride. Assisteremo ad un ciclo giorno/notte che metterà in risalto molti aspetti del paesaggio, rendendo unica e spettacolare ogni location. Inoltre il meteo variabile aggiunegerà ancora più enfasi al tutto. La desolazione è resa in maniera ineccepibile come ineccepibile è l’ universo devastato e truce dove prendono vita le storie di Artyom e compagni.

Altro aspetto fondamentale di questa serie è la parte narrativa. Sappiamo che la serie Metro è ispirata ai romanzi di Dmitrij Gluchovskij ( Exodus non è il seguito di Last Light ma il seguito del romanzo Metro 2035 ) perciò la narrazione riveste un ruolo veramente importante, forse il più importante. La storia principale scorre bene ed è piuttosto coinvolgente ( anche se nulla da gridare al miracolo ) ma il vero fiore all’ occhiello è tutto ciò che a cui potremo assistere in prima persona, interagendo, durante le fasi di pausa tra una zona e l’ altra a bordo dell’ Aurora. I nostri compagni di viaggio racconteranno storie e vicessitudini personali, andando ad arricchire backgroud e piccoli cavilli di storia che una volta sommati insieme vi faranno esclamare WOW! La caratterizzazione è massima, in particolar modo nostra moglie Anna, la quale rivestirà un ruolo fondamentale per tutto la durata del nostro viaggio. A questo aggiungeteci storie di vite vissute tramite appunti o nastri sparsi per il mondo di gioco ed ecco che avrete in mano una bellissima storia da cucire e sulla quale fantasticare.

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Non sarete mai costretti a partecipare alla vita sociale fuori dalle missioni principali, come non sarete mai costretti ad esplorare e potrete finire il gioco andando diritti verso ogni obiettivo infischiandovene di ciò che vi circonda, ma ciò non vi permetterà di gustare a pieno il titolo, anzi lo castrerete rendendo l’ esperienza di gioco molto meno profonda ed avvincente.

Metro Exodus gode anche di un sistema di moralità, se così possiamo definirlo. A seconda di come agiremo cambierà la nostra reputazione e quindi terminare una parte di storia facendo fuori ogni forma di vita oppure portare a casa il risultato agendo silenziosamente saranno scelte che peseranno poi sullo svolgersi degli eventi e sul finale del gioco. Nessuno detterà il modo in cui agire, sarete voi gli artefici del vostro destino, voi plasmerete il vostro personaggio senza alcuna indicazione di sorta.

Sul fronte audio siamo su buoni livelli. Il gioco è interamente tradotto e parlato in italiano anche se spesso, almeno su PS4, sistema su cui lo abbiamo giocato, ci sono dei cali di volume durante i dialoghi assurdi, tanto da non riuscire a seguire il discorso se non grazie ai sottotitoli.

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Peccato per i modelli facciali dei personaggi che sembrano appartenere alla passata generazione di videogames. Molto spesso le proporzioni dei volti sono sbilanciate e le animazioni facciali, quando previste, sono orribili. Presente anche qualche compenetrazione al limite dell’ assurdo come umani che attraversano di netto vecchi rottami oppure che si incastrano a metà nei muri. Non parliamo poi del synch labiale, inesistente.

Altra nota dolente va all’ IA dei nemici, specialmemte quelli umani o umanoidi. Tutti attaccheranno senza un minimo di coordinazione o strategia e molto spesso rimarranno imbambolati e scoperti pronti ad essere headshottati.

Esodo finale ?

Detto ciò Metro Exodus è un videogioco con la V maiuscola. Un single player dagli attributi quadrati che se giocato al livelli di difficoltà superiori a “normale ” saprà donarvi una vera sfida di sopravvivenza ( anche se già a normale vi darà filo da torcere in diverse situazioni, ndr ), anzi il consiglio è proprio quello di giocarlo almeno a difficile se avete intenzione di provare la vera sensazione di essere immersi in un mondo povero, vuoto e crudele, dove ogni minima risorsa trovata sarà preziosissima e andrà utilizzata con cautela pena la sconfitta, dove i nemici vi spazzeranno via con due colpi e muoversi nell’ ombra, ove possibile, risulterà essere la scelta migliore.

Tenete anche conto che potete tranquillamente giocare Exodus anche se non avete mai approcciato i capitoli precedenti in quanto, tolto qualche riferimento a fazioni e luoghi, riuscirete a vivere il tutto come una storia a se stante, senza godere però della profondità narrativa dovuta alla conoscenza più capillare degli eventi in generale.

Metro Exodus dovrebbe essere il capitolo conclusivo di questa trilogia videoludica. Sinceramente non sappiamo se avremo mai il piacere di giocare un altro titolo di questo brand ma sta di fatto che se questa deve essere la conclusione di una saga, è una conclusione coi fiocchi.

Consigliatissimo.

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