Space Harrier – Benvenuti nella Fantasy Zone
Io sono l’ Harrier
Ho i brividi già solo a pensarci… brividi legati alle emozioni e all’ adrenalina, oltre che alle arrabbiature, legate a Space Harrier.
Parliamo di uno dei tanti capolavori di Sega legati al nome di Yu Suzuki, autore e game designer che ha dato i natali a giochi quali Out Run, Hang On, Virtua Fighter, Shenmue e Ferrari 355 Challenge, giusto per citarne alcuni.
La versione arcade di Space Harrier fece la sua comparsa in sala giochi nel 1985 e io non ebbi mai la fortuna di giocarla. Sono sincero, non ho mai nemmeno avuto il piacere di vederne il cabinato. Nonostante ciò avevo letto di questo gioco, della sua velocità e del suo 3D fluido. Ero troppo curioso di metterci le mani sopra.
La prima volta che riuscii a giocare a Space Harrier fù su Amiga ( il gioco è stato comunque converito per tutti i maggiori sistemi casalinghi ) e da quel momento non ho più dimenticato lo scorrere del suo terreno a scacchiera.
Non c’è trama, il protagonista non ha un nome ma è semplicemente definito un harrier. L’ unica cosa certa è il nostro incedere all’ interno del mondo di gioco chiamato ” Fantasy Zone “.
Il gioco può essere catalogato come un sparatutto a scorrimento. Guideremo un biondissimo soldato che svolazzerà per lo schermo di gioco imbracciando un cannone al laser, sparando a tutto ciò che si muove ed evitando, o distruggendo, gli ostacoli che si pareranno davanti alla sua incessante corsa.
Il mondo di gioco è surrealistico. Ci troveremo di fronte draghi cinesi, mammut con un occhio solo, strane forme poligonali, mech e altre amenità.
La grafica, contestualizata agli anni di riferimento, è una piccola meraviglia, tenendo conto della velocità e della fluidità che il gioco propone attraverso i numerosi stage che proveremo, e sottolineo proveremo, ad affrontare in quanto Space Harrier è un gioco difficile che necessita di una spropositata padronanza.
Menzione anche alle musiche ad opera di Hiroshi “Hiro” Kawaguchi. Un mix di synth-pop eccezionale. Tra le altre cose il porting audio su Amiga è favoloso.
Arcade con la A maiuscola
Tecnicamente Space Harrier è un capolavoro. Giocando su emulatore la versione arcade, che poi non si discosta molto dalla versione Amiga che ho spolpato, scoprii che la versione Amiga conteneva soltanto 10 stage ( 18 in totale nella versione da cabinato ) e che i restanti erano stati inclusi in un seguito chiamato Space Harrier: Return to the Fantasy Zone.
Faccio outing e non nascondo che senza l’ aiuto delle vite infinite non sarei mai riuscito a finirlo in quanto, senza cheat, non ho mai superato il settimo stage. Immortali lo stage a tema funghi, un chiaro omaggio a Centipede e i nemici di forma geometrica solida ( icosaedri oppure rombicosidodecaedri … insomma qualcosa con saedri nel nome, ndr ) che rimandano ad un grande cult della filmografia fantascientifica anni 80, ovvero Tron.
Non credo sia necessario spendere altre parole su questo gioco. L’ ho bramato, l’ ho amato e continuo tutt’ora ad amarlo. Spesso ci torno sopra e ogni volta provo le stesse identiche emozioni di una volta.
Folle, veloce, in qualche modo geniale e spietato.
Space Harrier è uno degli arcade game per eccellenza.
Augh.