Mutant Year Zero: Road to Eden – La nostra recensione
Uno strategico di carattere che nonostante le somiglianze con altri titoli riesce ad uscire a testa alta da inevitabili paragoni.
Dadi digitali
Partiamo subito con il dire che questo titolo ben si sposa con la nostra proposta editoriale in quanto si tratta della trasposizione videoludica, naturalmente arrangiata ad-hoc, di Mutant: Year Zero, tabletop rpg edito da Modiphius Entertainment.
Pertanto in Mutant Year Zero: Road to Eden ritroveremo lo spirito dell’ RPG cartaceo, con tanto di dado rollante durante i caricamenti, ma il tutto sarà trasportato all’ interno di un prodotto composto da esplorazione, gioco di ruolo molto light, e strategia.
Mutant Year Zero narra le vicende di un gruppo di mutanti, in particolare di due personaggi, Bormin e Dux, rispettivamente un cinghiale e un papero antropomorfi. Il mondo è stato devastato dalle guerre e dalla peste rossa. I sopravvissuti sono organizzati in piccoli gruppi e all’ esterno degli insediamenti esiste solo desolazione e crudeltà. Sarà durante un’ esplorazione alla ricerca di rottami e ferraglia che Bormin e Dux scopriranno che Hammon, uno dei maggiori esponenti dell’ Arca, insediamento principale e hub del gioco, è scomparso. Si metteranno quindi sulle sue tracce, esplorando terre mai calpestate prima scoprendo segreti e verità inimmaginabili.
Questo in pochissime parole è l’ incipit narrativo di MYZ.
Funcom e Bearded Ladies hanno creato un prodotto molto solido, traendo ispirazione dal mondo di gioco derivante da dadi e manuali, e inserendo elementi di gameplay che ricordano non poco la serie videoludica XCOM.
Strategia mutante
Parliamo di un gioco strategico a turni. Il modello è similissimo a quanto già visto nei giochi di Firaxis e chi avrà avuto modo di giocarli si troverà subito a casa. La differenza maggiore sta nella libertà d’ esplorazione in quanto potremo scorrazzare per le varie zone di gioco, interconnesse tra di loro, e approcciare il combattimento soltanto quando lo riterremo opportuno.
L’ esplorazione, libera, ci permetterà di raccogliere materiali, indispensabili per migliorare armi e acquisire bonus, e magari anche sgattaiolare alle spalle del nemico senza dover per forza incrociare le armi.
Gli scontri invece saranno gestiti a turni, con movimenti su griglia e un set di azioni disponibili per ogni personaggio. Il tutto sarà scandito da punti azione i quali ci permetteranno di optare per X soluzioni a personaggio quali curarsi, muoversi, scattare, accovacciarsi, sparare, lanciare granate, predisporre un fuoco di copertura oppure utilizzare alcune abilità speciali, tenendo sempre conto che attaccando si chiuderà sempre il turno del personaggio attivo anche se avremo altri punti azione disponibili.
I nemici dal canto loro, una volta terminate tutte le nostre attivazioni, effettueranno le loro azioni, rispondendo in maniera piuttoto intelligente e ben coordinata.
A schermo saranno sempre ben visibili le linee di vista dei nemici, permettendoci di pianificare bene le nostre mosse e scegliendo con cura ripari e punti di vantaggio. I nemici, una volta sconfitti, rilascerrano bottino utile e molto spesso ripulendo le aree avremo accesso a casse contenenti armi oppure equipaggiamento di difesa.
Naturalmente, guadagnando risorse, potremo migliorare il nostro equipaggiamento modificando e potenziando le armi a nostra disposizione. Inoltre salendo di livello guadagneremo punti esperienza, spendibili in alberi personalizzati per ogni personaggio, che ci permetteranno di “mutare” acquisendo abilità importanti al fine del buon esito degli scontri più impegnativi. Tre sono i livelli di difficoltà selezionabili ma vi assicuro che anche al più basso, ovvero “normale “, avrete il vostro bel da fare una volta che inizierete ad addentrarvi nell’ universo di gioco.
Graficamente siamo di fronte ad un buonissimo titolo: tutto è dettagliato e credibile, i modelli dei personaggi sono ben realizzati e anche le animazioni sono di buonissima fattura. I giochi di luci e gli effetti particellari donano quel senso di desolazione e malattia anche nelle zone più rigogliose.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati ed esce fuori fin da subito il tratto della personalità di ognuno, personalità che verrà approfondita andando avanti nell ‘avventura grazie agli scambi di battute tra i membri del nostro gruppo. Tenete conto che il party potrà al massimo essere composto da 3 elementi e quindi ci si troverà sempre di fronte a situazioni meno complesse, ma non per questo facili, rispetto ad altri giochi del genere.
Il comparto audio è di pregevole fattura. Musiche electro-ambient di tutto rispetto pervadono il nostro avanzare nel mondo di gioco. Effetti sonori e voci sono perfette, come perfetta è la traduzione sottotitolata dei dialoghi.
A conti fatti ….
Mutant Year Zero non è esente da difetti : a volte una gestione non sempre precisa della telecamera non ci permetterà di vedere la zona di combattimento e dovremo agire alla cieca, con tutti i rischi che questo comporterà.
A volte le coperture non sono efficaci anche se dovrebbero e mi è capitato spesso di vedere il gioco crashare durante un cambio di zona ( fortunatamente al riavvio vi troverete nella zona di destinazione senza aver perso alcun progresso, ndr ). Inoltre durante i combattimenti, spesso tra il termine del turno di un personaggio e l’ attivazione del successivo, ho riscontrato dei piccolissimi freeze.
Tirando le somme Mutant year Zero è un ottimo titolo. Uno strategico di carattere che nonostante le somiglianze con altri titoli riesce ad uscire a testa alta da inevitabili paragoni. Attaccare senza senso e senza un minimo di attenzione alle caratteristiche delle nostre armi e dei nostri nemici porterà ad un triste epilogo, ma d’ altronde stiamo parlando di uno strategico e sarebbe assurdo se fosse il contrario.
Un design degno di nota e un livello di sfida mai banale, unito ad un comparto narrativo di tutto rispetto, riescono ad immergere il giocatore nel mondo di gioco fin da subito, catapultandolo in un contesto marcio, devastato e allo sbando, dove però c’è sempre una luce di speranza tra i rottami di una ormai frantumata civiltà.
Augh.