Deep Madness – Terrore dal profondo…
Vengono fuori dalle pareti! Vengono fuori dalle fottute pareti!
“Vengono fuori dalle pareti! Vengono fuori dalle fottute pareti!”
Una delle più celebri frasi dell’ intera saga di Alien (Alien – Scontro Finale, ndr), calza a pennello per Deep Madness, gioco cooperativo di sopravvivenza in salsa horror/sci-fi, ambientato nella stazione mineraria sottomarina Kadath. Ad infondere la giusta ispirazione, chi meglio del buon vecchio H.P.Lovecraft?
Deep Madness è un gioco per 1-6 giocatori, finanziato nel 2016 tramite una campagna di raccolta fondi di notevole successo (quasi 1.500.000 di verdoni, ndr), per un totale di 9.566 backers, i quali hanno creduto in Diemension Games, casa produttrice losangelina al loro primo progetto sulla piattaforma Kickstarter.
Rulez, bloody Rulez!
Ad una prima scorsa veloce alle regole, alla gestione dell’equipaggiamento, nonché alle meccaniche di base in generale, Deep Madness potrebbe sembrare un clone “pompato”, in versione sci-fi, di Zombicide, invece, dopo una lettura approfondita e un paio di partite, ci si accorge subito che il gioco è molto più complesso, immersivo e meno “caciarone” di quello che ci si aspettava.
All’inizio, la mappa della struttura sottomarina è completamente rivelata ed è composta da compartimenti, i quali possono essere normali, oppure corrotti e infestati dal male che minaccia voi e i vostri compagni di sventura.
Il gioco è strutturato in 4 fasi principali, che si susseguiranno in una serie di turni prestabiliti, regolati da un tracciato da comporre di volta in volta in base allo scenario scelto.
La prima fase è quella d’ infestazione, nella quale alcune stanze diverranno infestate, quindi possibili punti di respawn dei nemici nonché di vari effetti negativi contro i giocatori.
La seconda è quella di generazione dei mostri: pescati a caso da un nutrita schiera di aberrazioni varie, saranno generati in quantità specifiche, indicate nelle loro rispettive carte, e posizionate nei compartimenti infestati.
La terza fase è di attivazione. Sia i giocatori che i mostri, saranno chiamati ad agire nei loro turni, alternativamente, giocatore A, mostro A, giocatore B, mostro B e così via. Mentre i personaggi avranno a disposizione tre azioni ciascuno, che si traducono in movimento, attacco, riposo, scambio, bloccare/sbloccare porte, esplorazione e azioni speciali, le azioni dei mostri saranno regolate dall’intelligenza artificiale, stampata sulle loro specifiche schede.
L’ultima fase è quella di aggiornamento, dove cambierà l’iniziativa dei vari giocatori e si renderanno nuovamente disponibili gli oggetti utilizzati durante il proprio turno.
Queste sono le regole in generale, naturalmente ci sono numerose deroghe, regolette aggiuntive, modifiche al gioco dovute agli oggetti in possesso ai giocatori, alle loro abilità specifiche, a quelle dei nemici e molto altro. Di cose da tenere d’occhio ce ne sono veramente tante e non è raro dimenticarsi qualcosa per strada.
Impressioni sul gioco
Va detto subito che Deep Madness ci è piaciuto e parecchio, però vanno fatte delle considerazioni doverose per chi avesse intenzione di acquistarlo.
Intanto Deep Madness (d’ora in poi DM, ndr) è un kickstarter del 2016, il quale è stato consegnato ai backer, quindi anche a noi, in pratica con un anno di ritardo, cosa del tutto normale se pensiamo alla mole e alla qualità estrema con cui è stato confezionato questo prodotto.
Quindi l’idea di Diemension Games, oltre alla campagna di crowdfunding, era quella di vederlo distribuito anche retail, negli store di settore. Purtroppo però ci è stato comunicato, con uno degli update ufficiali, che questo non sarà possibile per varie problematiche e difficoltà, che Diemension Games (d’ora in poi DG, ndr) ha affrontato durante questi due anni di produzione.
Tutto questo però, si è tradotto in una nuova campagna kickstarter per una ristampa completa del gioco, la quale è già partita da pochissime ore. Quindi, chi si fosse perso la prima “sfornata”, si potrà rifare con questa nuova opportunità, ecco il link alla pagina ufficiale del kickstarter.
Il gioco si presenta molto impegnativo, tant’è che con mia moglie, ancora non abbiamo completato con successo nemmeno una missione! Questo perché, come detto in precedenza, DM non lascia scampo, per vari motivi.
Il primo, senza ombra di dubbio, è da imputare al fatidico dado, che qui, come nella migliore tradizione per questa tipologia di giochi, si tira in quantità industriale e per qualsiasi cosa. Quindi, in molti frangenti, per quanto tu abbia pianificato tutto nel minimo dettaglio, ecco che la dea bendata, mai che una volta guardasse quello che fa, saprà castigarti a dovere.
In ogni caso diciamo pure che il dado è parte del gameplay per un gioco come DM, inoltre per contrastare la sua pesante influenza, avremo a disposizione molte frecce al nostro arco. Si potranno spendere punti sanità mentale fino al limite del personaggio, per ritirare un dado ad esempio, oppure si avrà la possibilità di pescare, con l’azione esplorazione, una marea di oggetti, armi, torrette di autodifesa, bombe a tempo, e molte altre cosucce interessanti, che andranno ad aiutarci non poco, anzi, in alcuni casi, un oggetto potrebbe rivelarsi vitale per la riuscita della missione.
Anche le carte coscienza, che si prenderanno dopo aver ucciso un mostro in condizioni particolari, ci aiuteranno con benefit di vario tipo.
Infine, anche le azioni speciali dei vari personaggi, riportate sulle proprie schede personali, saranno estremamente utili.
Il secondo motivo, sono le condizioni di sconfitta di uno scenario. Si perde uno scenario se almeno uno dei giocatori muore prima portare a termine la partita, o per mano dei nemici, o per annegamento, oppure se il segnalino che conta i turni arriva alla fine del relativo tracciato e voi state ancora cercando di capire cosa fare. Vada per il termine dei turni, ma alla morte di almeno un personaggio, considerando che ce ne sono ben sei in gioco, mi sembra un pò eccessivo.
Tra le meccaniche invece che ho trovato molto ben amalgamate e innovative, c’è sicuramente l’allagamento dei compartimenti, che obbliga a consumare ossigeno da parte dei giocatori per svolgere le azioni. Si parte da un punteggio di sei fino ad andare sotto lo zero. Quando si scenderà sotto questo valore si inizierà a subire danni fino alla morte.
Anche il sistema di alternanza della fase azione tra nemici e personaggi, i quali a loro volta cambiano il loro ordine di azione scalando, mi è sembrato azzeccato, nonché la possibilità di bloccare le porte a tenuta stagna per ostacolare e rallentare i nemici, offre uno spessore strategico non male, se chiuse al momento e nei posti giusti naturalmente.
Menzione a parte, merita la gestione dei punti sanità mentale, presente in ogni gioco horror che si rispetti. In questo caso però avranno un ruolo attivo nel gameplay, quindi andranno gestiti al meglio per evitare effetti negativi con spiacevoli conseguenze.
I materiali…e che materiali!
Deep Madness, anche grazie alla sua estrema difficoltà, alle descrizioni minuziose prima di ogni missione (tutto tradotto in Italiano tramite pack opzionale, ndr) e sulle numerose carte di gioco, riesce a catapultare perfettamente i giocatori nel mondo pensato da Diemension Games, un mondo fatto di stazioni sottomarine infestate da abomini e orrori di ogni tipo, che non aspettano altro che divorare voi e il vostro cervello.
In questo senso, DG ha svolto un lavoro encomiabile, sia dal punto di vista grafico ma soprattutto per quanto riguarda le miniature. Queste ultime, oltre ad essere davvero numerose tra gioco base, esclusive kickstarter, stretch goal ed espansioni varie, probabilmente, sono tra le migliori che abbia mai visto per un prodotto che non sia un wargame puro.
Il livello è veramente altissimo e pur non essendo enormi, i dettagli sono incredibili. Le pose sono molto curate e sempre credibili in base alla natura dei mostri, i quali sono numerosi, anche molto diversi tra di loro per forma, abilità in game e pericolosità. Anche il preassemblaggio è ottimo, solamente in pochissimi pezzi ho riscontrato qualche sbavatura, ma veramente niente di che.
Proprio le miniature particolari, ispirate senza ombra di dubbio alla parte più horror di un bestiario che attinge ai grandi classici della letteratura, del cinema e dell’intrattenimento in generale, sono il punto di forza di questa produzione.
In primis ritroveremo sicuramente i miti di Chtulhu come base per la torta, per poi passare ad un ripieno fatto di Alien (c’è Ellen con tanto di gatto!, ndr) e film cult come La cosa. Infine, come guarnizione, trovano spazio anche videogames come Dead Space o Bioshock, per chi fosse del mestiere.
Le miniature, che come abbiamo detto sono stupende ma voglio comunque ripetermi, esulano un pò anche dai classici cliché fanta/horror a cui siamo abituati di solito e questo è sicuramente un plus. Vi ritroverete, infatti, dei pezzi che forse ancora non avete tra le vostre collezioni, oltretutto con una forte personalità.
D’altro canto però, essendo per l’appunto molto particolari e non “classiche”, non vi sarà facile riciclarle per altri giochi o sessioni di GDR a meno che non siano ambientati in mondi horrorifici quali per l’appunto quelli partoriti dalla mente di H.P.Lovecraft o simili.
Tutti gli altri componenti sono anch’essi di ottima qualità. Ci sono una marea di tokens, carte di ogni tipo, portelloni in plastica veramente ben definiti, una decina di d6 più uno speciale a dodici facce ecc. ecc.
Le tiles sono ben definite ed evocative e rappresentano al meglio stanze e corridoi claustrofobici, uno standard per questo tipo di ambientazione.
Conclusioni
Quello che ci è piaciuto di più di questo gioco, oltre alle miniature ovvio, è la sensazione di pericolo costante che si respira ad ogni turno di gioco. Ogni momento potrebbe essere l’ultimo, e a mano a mano che passano i turni, si sente l’ansia della sconfitta incombere inesorabile. Sotto questo punto di vista l’ambientazione è resa alla perfezione. Vi sembrerà veramente di trovarvi 10.000 leghe sotto i mari, a lottare per la vostra vita.
I dadi…si i dadi. Come già detto saranno una parte preponderante del gameplay, ma proprio per questo, vi impegnerete al massimo per contrastare il loro implacabile risultato, utilizzando tutto quello che avrete in vostro possesso, impegnandovi al massimo per sopravvivere!
Naturalmente DM non è perfetto, ma chi lo è in fondo?
Ancora una volta i dadi…si sempre loro. Tu pianifichi tutto alla perfezione, e poi, solo perché sei talmente sfigato col tiro del dado, si rischia di fatto di perdere la partita, solo per colpa loro. Questa cosa si percepisce in alcuni scenari più di altri ed alcune volte mi sembra eccessivo.
Il setup l’ ho trovato un pò lungo, forse un pò troppo per un gioco di questo tipo, se paragonato ai suoi simili.
Inoltre il gioco è da 1 a 6 giocatori ma di fatto non c’è scalabilità in quanto anche giocando in due, come nel nostro caso, si devono comunque guidare tre personaggi ciascuno. Per cui, nelle fasi più concitate e/o ingarbugliate, capiterà di fare scelte poco felici o non adeguati alla situazione.
A chi è rivolto Deep Madness?
Sicuramente vale l’acquisto anche solamente per le miniature. Andatevi pure a spulciare con comodo la pagina kickstarter attualmente in corso e vi renderete conto da soli di cosa stiamo parlando. Considerate inoltre che, pur essendo le partite scandite da turni, il gioco è bello lunghetto e vi impegnerà per almeno un paio d’ore, come minimo. Quindi scordatevi un mordi e fuggi da intavolare al volo.
Sicuramenre è un acquisto obbligatorio per tutti quelli che hanno consumato Zombicide e company: carissimi… Vi ritroverete nel salotto di casa vostra con tanto di caminetto acceso e bicchiere di brandy in mano, in una fredda serata d’inverno in compagnia di Deep Madness
In ultimo il gioco è rivolto a chi ama le ambientazioni claustrofobiche horror/sci-fi..
Vorrei ringraziare infine tutti i ragazzi di Diemension Games perché hanno gestito il kickstarter di Deep Madness in maniera egregia ed estremamente professionale, rendendosi sempre disponibili verso i backers, mantenendo sempre aggiornati i propri sostenitori durante tutto l’arco della campagna e durante tutta la fase di produzione e di spedizione.
Prendete nota inoltre, che intorno ad aprile del 2019, lanceranno un’altra campagna per Dawn Of Madness, altro boardgame che sarà il prequel di Deep Madness.
Interessante. Molto a grandi linee, personalmente io adotterei una regola casereccia dove la sconfitta per decessi si applica solo se le perdite superano il 50% dei giocatori partecipanti.
Si guarda, il gioco e’ molto bello, per chi ama questo tipo di titoli. La questione della sconfitta alla morte di almeno uno dei pg, in alcuni casi ci sta pure, ma qui il gioco è veramente cattivo e non saprei, forse si una house rulez non guasterebbe.