Labyrinth of Refrain: Coven of Dusk – La recensione
Labyrinth of Refrain: Coven of Dusk è un gioco complesso, con molti aspetti di crescita e gestione da tenere a mente mentre si esplorando i complicati e ricchi ambienti di gioco.
C’era una volta una strega …
Era da tempo che volevo giocare un titolo del genere, non lo nascondo.
Labyrinth of Refrain: Coven of Dusk è stata per me una piacevolissima sorpresa, non di certo il videogioco della vita, ma un titolo capace di tenermi incollato al pad per circa 40 ore.
Ma andiamo nel dettaglio. Labyrinth of Refrain, sviluppato e prodotto da Nippon Ichi Software, Inc. e arrivato nel mercato europeo grazie al brand NIS America, è un rpg, o se meglio vogliamo localizzarlo è un jrpg a stampo dungeon crawler.
Ah, i dungeon crawler … cunicoli polverosi, porte da sbloccare, temibili nemici dietro ad ogni angolo, tesori da recuperare e montagne di oggetti da riporre nella sacca per poi essere venduti in superfice.
Vestiremo i panni di una strega, Dronya, che insieme alla sua assistente Luca si recheranno nella città di Refrain intente ad avventurarsi all’ interno di una serie di labirinti che si estendono al di sotto di un pozzo. La particolorità di questi labirinti è che nessun essere umano è mai tornato vivo a causa di un miasma che permea in maniera importante l’ aria dei cunicoli. Perciò le nostre protagoniste utilizzeranno per i loro scopi il Tractatus De Monstrum, un libro magico che contiene al suo interno l’ anima dell’ unico esploratore che sia mai tornato vivo dal labirinto sotterraneo. Il libro quindi, essendo un essere seziente, accetterà di aiutare la strega che dovrà ricambiare liberando per sempre l’ anima dal libro.
Ma come può un libro parlante districarsi tra i pericoli che si annidano underground? Ad affiancare il mistico volume ci saranno delle marionette di legno che una volta a contatto con il miasma si animeranno dando vita a delle creature viventi capaci di sopportare la tossica e malsana aria.
Into the deep
Labyrinth of Refrain è un gioco che strizza forte l’ occhio a grandi classici come Dungeon Master e Eye of The Beholder. Il modello di gioco è il medesimo. Ci si muoverà tra i vari corridoi e stanze con una visuale in prima persona cercando nuove strade, acquisendo nuove abilità e portando a termine investigazioni e ricerche commissionate dalla strega.
Il gioco è molto profondo ( e non perchè ci si muove sempre più in profondità eh n.d.r. ) e raccontarvi tutti i cavilli ruolistici che esso contiene sarebbe troppo impegnativo e tedioso. Citerò quindi le caratteristiche che più mi hanno colpito, tralasciando tutte le altre funzionalità classiche e care ad ogni amante dei giochi di ruolo.
Creare un party bilanciato sarà fondamentale per avere la meglio. Ogni labirinto, costituito da più sezioni e livelli, è molto ampio e molto intrigato. La quantità di tesori e oggetti recuperabili è molto ampia, come molto ben distribuiti sono i nemici che pattugliano e vivono all’ interno di questi posti puzzolenti. Pertanto avere un party variegato e in sintonia ( 6 sono le classi principali tra le quali scegliere ) sarà la chiave per riuscire ad avanzare in modo piuttosto scorrevole senza troppi ” Defeated ” a schermo.
Interessantissima la possibilità di assegnare ad ogni singolo membro del party, o meglio della Coven, una caratteristica di crescita che influenzerà la scalabilità di alcuni attributi piuttosto che altri durante ogni immancabile aumento di livello. Già solo questa peculiarità di gameplay e gestione vi dovrebbe far capire quanto saranno altamente customizzabili i personaggi che andremo a “scolpire ” da inermi pezzi di legno grazie a delle speciali fiale contenenti frammenti di anima.
Altra interessante feature è la dispozione dei nostri avventurieri sul campo di battaglia. Si potrà decidere di dedicare tot personaggi all’ avanguardia e tot alla retroguardia. Queste combinazioni doneranno bonus in attacco, difesa e supporto. Poi, avanzando con il gioco si acquisiranno dei particolari patti che permetteranno di combinare molte tipologie di party differenti e quindi altrettante combinazioni di offesa/difesa/supporto con le quale sbizzarrirsi.
Concludo segnalando che i danni subiti dalle nostre marionette potranno infliggere menomazioni gravi che tenderanno a limitarne il potere di offesa e difesa finchè non verranno riparate in superfice.
L’ hub centrale del gioco, situato all’ interno del caravan della strega, sarà il punto di raccolta delle informazioni e anche il nostro laboratorio di creazione e riparazione marionette, il nostro veicolo per la vendita e l’ acquisto di oggetti e anche il punto di customizzazione di ogni aspetto legato al gameplay, aspetti che comunque saremo in grado di gestire anche durante i combattimenti.
Durante le nostre esplorazioni sarà sempre necessario raccogliere il preziosissimo mana, sostanza in grado di essere scambiata per poter acquisire delle abilità permanenti speciali e sintetizzare equipaggiamenti migliori una volta che il laboratorio alchemico sarà fruibile. Immancabili anche le stanze segrete e nuove areee accessibili soltanto grazie alla distuzione di specifiche pareti ( si, si potranno abbattere le pareti per accedere a nuove zone celate o semplicemente per fuggire dai mostri più temibili n.d.r. ).
Concludo parlando della gestione dei punti esperienza. All’ inizio del gioco si guadagnerà esperienza uccidendo nemici, tornando sani e salvi in superfice e completando missioni. Più avanti però ci sarà data la possibilità di collezionare esperienza durante l’ esplorazione senza acquisirla immediatamente. Il collezionare esperienza farà aumentare anche un moltiplicatore bonus. Perciò una volta che avremo collezionato un bel pò di punti potremo ingugitarli tutti insieme facendo livellare di molto i nostri personaggi grazie anche all’ incremento dato dal bonus di collezionamento.
Una meraviglia di artwork
A livello grafico siamo di fronte ad un gioco che riempe gli occhi grazie al suo artwork delizioso. Se da un lato ogni labirinto avrà sempre la stessa e ridondante tipologia di texture e oggetti dall’ altro la caratterizzazione dei nemici è qualcosa di meraviglioso.
Mostri e creature sono disegnati in maniera splendida mettendo fin da subito in risalto le caratteristiche principali di ogni scontro. Anche l’atmosfera è ricreata in maniera molto convincente: claustrofobia e urgenza sono due costanti che tenderanno a tenervi compagnia per tutta la durata della vostra avventura.
Una volta affiorati in superfice ci troveremo dinanzi alle classiche schermate statiche disegnate a mano ( bellissime ) dove i vari personaggi appaiono e si confrontano portando avanti la storia del gioco, che è piuttosto interessante e non banale, e permettendo al player di conoscere sempre meglio i tratti principali di ogni attore in gioco grazie agli eventi che si andranno via via delineando ( è necessario avere una buona infarinatura d’ inglese in quanto il gioco non è localizzato in italiano n.d.r. ).
Sul fronte sonoro siamo su buoni livelli. Le musiche d’ambiente sono ben calate nel modello di gioco e la qualità compositiva è di livello.
Perdersi nel labirinto
Labyrinth of Refrain: Coven of Dusk è un gioco complesso, con molti aspetti di crescita e gestione da tenere a mente mentre si esplorando i complicati e ricchi ambienti di gioco.
Ho giocato con moltissimo piacere questo titolo e, anche se in alcuni momenti la ripetitività delle azioni e delle situazioni durante l’ esplorazione potrebbe far desistere i più, la voglia di andare oltre è stata la costante che mi ha accompagnato per tutto il gameplay.
Forse la qualità che più va sottolineata di questo gioco è la capacità di tenerti davanti allo schermo alla ricerca della prossima via, provando soluzioni improbabili che poi risulteranno vincenti e tentando per l’ennesima volta di sconfiggere il boss opzionale che non ne vuole sapere di venire giù e che in quattro colpi ti decima il party ( vi assicuro che sconfiggere il Pecoro sarà un bella impresa n.d.r. ).
Labyrinth of Refrain: Coven of Dusk non è un gioco facile. A difficoltà “normale ” la sfida sarà piuttosto impegnativa ma anche molto soddisfacente. È anche possibile abbassare la difficoltà di gioco grazie a delle specifiche abilità ma non vi consiglio di farlo in quanto quando riuscirete bene a bilanciare le varie caratteristiche del party, costruendolo su misura per quel determinato boss, la soddisfazione derivante dalla vittoria sarà enorme ( consigliati backtraking e combattimenti compulsivi per salire di livello come ogni buon rpg che si rispetti ).
Amanti dei dungeon crawler, fatevi avanti e buttatevi in questo gioco. A tutti gli altri comunque lo consiglio, a meno che non soffriate di claustrofobia.