Menace – Ottimo shooter dell’ era Amiga
siamo di fronte ad un titolo dove sarà necessario sbattersi per diverse ore prima di riuscire nell’ impresa finale
I buoni, vecchi sparatutto
Sono sincero: comprai Menace, versione Amiga, in quanto rimasi molto colpito dalla cover della confezione.
Non sapevo se era un buon titolo oppure qualcosa da tralasciare ma quella copertina così evocativa, con la scritta menace sparata in verde acido mi fece mettere mano ai risparmi.
Ho sempre adorato gli shooter a scorrimento e verso la fine del 1990 circa quando presi il gioco di Psygnosis, o meglio Psyclapse ( sviluppato da DMA Design, anno di rilascio: 1988 ), ero ancora totalmente assuefatto da un certo Xenon 2 : Megablast.
Pertanto il buon Menace si andò a collocare, secondo la mia personale timeline di acquisto, tra l’ opera dei The Bitmap Brothers e un certo R-Type che presi poco tempo dopo.
Draconia… arrivo
L’ impatto iniziale non fu dei migliori. La cosa che più mi lasciò interdetto fu la rigidità delle animazioni dei nemici a schermo. Ma di certo questo non poteva essere uno scoglio insormontabile per poter godere di un gioco.
Avendolo acquistato originale a suon di vecchie lire mi ci gettai a testa bassa e dopo diverse partite, prendendo dimestichezza con il modello di gameplay, iniziai ad apprezzarlo.
In definitva parliamo di uno shooter a scorrimento classico, corredato da potenziamenti, pod, ondate di nemici e boss di fine livello. Interessante anche il modo in cui si acquisiscono i potenziamenti: dopo aver fatto fuori l’ ultimo di una serie di nemici appare una sorta di token rettangolare il quale cambierà tipologia di power-up sparandogli contro, permettendoci in maniera piuttosto strategica di optare per un upgrade piuttosto che un altro.
Altra interessante feature è la gestione dello scudo, del cannone e del laser in quanto la loro durata è gestita da apposite barre. Quindi questo vi fa ben capire che non perderemo le classiche vite al contatto con i vari nemici ma bensì ad ogni collisione si andrà ad abbassare il livello dello scudo fino ad arrivare all’ inesorabile game over.
Dalla grafica all’ audio
Graficamente il gioco si presentava molto bene. Nonostante le scarse animazioni gli sprite sono grandi, con colori sgargianti ( il gioco utilizzava una paletta estesa di colori ) e si muovono per stage pieni zeppi di flora e strutture varie.
Le tipologie di nemici che si affronteranno nei sei livelli di gioco sono molto varie e dal design accattivante, alcuni anche piuttosto articolate tipo l’ ammasso di palle pustolose nello stage tropicale.
I boss poi, di stampo organico e robotico, sono molto ben realizzati e rendono bene ciò che è il concept del gioco : attraversare il pianeta di Draconia ( pianeta artificiale creato da esseri malvagi al fine di far proliferare delle specie organiche, e non, capaci di portare distruzione ) con lo scopo di uccidere i sei pilastri difensivi ( i boss per l’ appunto n.d.r. ) e mettere fine alla minaccia.
Anche sul fronte sonoro siamo su buoni livelli: per tutta la durata della nostra avventura ci sarà da sottofondo un’ unica traccia audio dal giusto incedere metallico che ben rende nell’ ecosistema del gioco e diversi piacevoli effetti sonori con tanto di synth vocale per i power-up e al momento di arrivare in presenza di uno dei boss.
Una piacevole minaccia
Menace è un gioco che non vanta chissà quale longevità, longevità che deve essere però pesata assieme al livello di difficoltà proposto e al tatticismo nel saper scegliere con cura i potenziamenti necessari per ripulire lo schermo. Quindi tutto sommato siamo di fronte ad un titolo dove sarà necessario sbattersi per diverse ore prima di riuscire nell’ impresa finale e vedere la nostra navicella abbandonare il pianeta poco prima della sua esplosione.
Su Menace mi sono dovuto ricredere. Se come detto precedentemente sulle prime non rimasi molto colpito, poco dopo invece mi resi conto che stavo giocando uno sparatutto solido e ben realizzato che da li a poco sarebbe entrato nella mia personale classifica dei migliori shoooter che ho avuto il piacere di giocare negli anni 90.
Consigliato? Si. Assolutamente.