Flimbo’s Quest – Il ragazzo dal cappellino a strisce
Flimbo’s Quest è un gioco che è necessario possedere nella propria collezione, specialmente in edizione fisica
Flimbo’s Love
Era il 1990 quando System 3 rilasciò in maniera del tutto indipendente Flimbo’s Quest su Commodore 64, Amiga, Atari ST, Amstrad CPC.
Trattasi di un platform 2d dal piglio arcade dove impersoneremo il buon Flimbo nel tentativo di salvare la sua amata fidanzata Pearly, la quale è stata rapita dal malvagio scienziato Fransz Dandruff con lo scopo di assorbirne l’ energia per diventare immortale.
Ci troveremo quindi ad attraversare diversi livelli di gioco infestati dai mostri dello scienziato pazzo, detti Gum ( Genetically Undesirable Mutants ), cercando di comporre ad ogni stage una precisa parola magica in modo di avanzare al successivo.
Per comporre la parola magica sarà necessario raccogliere alcune pergamene e per farlo dovremo sconfiggere un tipo ben preciso di nemico che ci verrà indicato al centro dell’ HUD di gioco.
Flimbo’s Design
Graficamente Flimbo’s Quest è una delizia sia sui sistemi a 8bit che su quelli a 16bit. Lo stile colorato e vagamente fantasy di ogni livello dona al gioco quel piacevole mood da passeggiata, anche se poi a conti fatti non sarà proprio così spensierato saltellare; infatti basterà un solo contatto con i nemici per perdere una delle tre vite a disposizione.
Più si andrà avanti nel gioco e più i Gum inizieranno ad avere sembianze sempre più temibili, un monito per avvertire il player che si sta avvicinando allo scontro finale.
Spendo due parole anche sul protagonista, un ragazzo paffutello vestito di blu con cappellino a strisce rosse e bianche e con le guanciotte rosate che tutto ha tranne le sembianze dell’ eroe.
Questo è uno tocchi di classe che rendono grande il concept di un gioco, ovvero trasportare l’ essenza di un animo tenero e timido all’ interno di una grande avventura piena di pericoli con il solo scopo di salvare l’ amore della propria vita.
Anche il design dei livelli è molto interessante e ci permette di muoverci in ogni direzione con tanto di effetto parallasse che sinceramente è un piacere per gli occhi, in particolar modo sulla versione per Commodore 64.
Flimbo’s Gameplay & Music
Il gameplay è fluido e ben orchestrato e non risulterà mai frustrante nonostante la presenza del temutissimo timer a fare da tiranno ( se il timer raggiungerà lo zero si avrà un bel Game Over n.d.r ). Oltre a raccogliere le necessarie pergamene, sconfiggendo i mostri guadagneremo oro e cuori.
L’ oro si potrà spendere all’ interno dei negozi presenti all’ interno di ogni livello dove sarà possibile acquistare power per il nostro sparo, velocità, tempo aggiuntivo, pozioni di invulnerabilità temporanea e anche delle pergamene magiche in modo da velocizzare la nostra ricerca. Inoltre ogni livello includerà delle stanze bonus dove guadagnare oro in quantità.
Altra piccola chicca è il craft dei cuoricini. A volte i nemici rilasciano dei cuori e sparandogli questi cambieranno colore. Raccolgliendo i cuoricini di ogni colore si guadagnerà una vita.
Il comparto sonoro poi è favoloso. Flimbo’s Quest regala delle musiche immortali. Chiptunes di alta qualità composte da Reyn Ouwehand e Johannes Bjerregaard. Non c’è una traccia che non sia piacevole e ben orchestrata, ma sopratutto le musiche si adattano al gioco e al suo mondo folle e colorato.
Flimbo is Flimbo
Personalmente ho stragiocato la versione per Commodore 64 e non ho mai avuto modo di giocare la versione per Amiga che presentava, visto l’ hardware più potente, una grafica in stile cartoon deliziosissima.
Però sono anche convinto che la migliore incarnazione di questo gioco sia sul glorioso biscottone in quanto su quel tipo di hardware si avvertiva tutto lo sforzo fatto da System 3 per creare un prodotto di altissima qualità che emergesse dal parco titoli al tempo disponibile mentre su sistemi a 16bit Flimbo’s Quest si andava a scontrare con altri pesi massimi del genere non riuscendo di certo ad imporsi come must.
Flimbo’s Quest è un gioco che è necessario possedere nella propria collezione, specialmente in edizione fisica ( la cover mi piace un casino n.d.r. ).
E voglio chiudere l’ articolo con una divertente curiosità:
La traduzione dall’ inglese di Dandruff è Forfora
