Impressioni sulla closed beta di The Crew 2
Mi sono divertito a fare pazzie nei cieli e anche a sorvolare le più famose città degli U.S.A. effettuando anche qualche volo radente.
Beta chiusa per la seconda crew
In questi giorni ho giocato in maniera approfondita la closed beta di The Crew 2, prossimo titolo racing di stampo arcade di casa Ubisoft e sequel di The Crew.
Non starò a fare comparazioni con il precedente capitolo anche perchè la beta, seppur piuttosto completa e ampia, non permette di trarre valutazioni di paragone, e comunque non è questo quello che in Meniac! vogliamo porre alla vostra attenzione. Percìò vi dirò cosa penso schiettamente di questa prova.
Parlare di antipasto è riduttivo in quanto Ubisoft ha aperto un privee videoludico piuttosto completo. La formula di gioco rimane open-world, caratteristica peculiare di questo brand. Nella beta Ubisoft ha permesso di girare liberamente per tutti gli Stati Uniti D’ America, senza limitazioni. Oltre a questa grande libertà d’ azione si aggiunge tutta la parte competitiva del gioco composta da eventi su eventi.
Attività per tutti i gusti
Street racing, rally, Off-road, aerobatics, offshore e chi più ne ha più ne metta. Partecipare agli eventi permette di guadagnare dollari o bitcoin da poter investire in nuovi veicoli più performanti e apportare tuning ai nostri mezzi preferiti in modo da diventare sempre più competitivi. Ogni disciplina poi avrà diverse modalità di sfida che si sbloccheranno in seguito grazie ai nostri progressi.
La nostra personale “scalata” come pilota sarà però bloccata e quindi non riusciremo ad avanzare più di tanto in quanto avremo a disposizione soltanto il primissimo, e percìò il più basso, grado nel ranking di gioco, ranking che crescerà con l’aumentare della nostra popolarià.
A tutto questo aggiungete un hub di gioco personalizzabile ( la nostra casa ), una ben fornita schiera di veicoli dai quali poter accingere ( tutti con licenze e marchi ufficiali ), la possibilità di cambiare tipologia di veicolo con la pressione di un tasto, una modalità di montaggio video, una modalità foto con tanto di riavvolgimento del tempo che ci permetterà di guadagnare fama e una componente social non indifferente.
Social, social e ancora social
Il titolo infatti ribadisce continuamente che è necessario guadagnare follower ed è un’ attività da non trascurare perchè necessaria al salire di livello e sbloccare nuove sfide.
Inoltre la parola social è ripetuta più e più volte in modo da sottolinenare l’ importanza dello share e della condivisione dei migliori momenti di gioco su piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram. Infatti in questi giorni ha visto moltissimi post che ritraevano attimi ingame, dai più folli ai più canonici.
Tralasciando per un attimo il concept del gioco e l’ aspetto puramente “marketing” che questo titolo trasuda da ogni singolo pixel, a livello tecnico questa beta non mi ha fatto impazzire.
Graficamente ci sono scorci di pregio e zone troppo piatte e poco ispirate. Non mi aspettavo di certo una ricostruzione certosina di tutti gli U.S.A. ma ci sono intere aree con asset ripetuti a lungo dove l’ unica attività da fare è andare alla ricerca di power-up sparsi tra cactus, boscaglia e rocce oppure scattare semplici foto. Molto spesso infatti ho preferito sorvolare con l’aereo piuttosto che esplorare nel dettaglio a bordo della mia Mustang GT.
Ho trovato le gare Offshore troppo facili e con pochissimo mordente e a bordo delle macchine, riprodotte molto bene, si ha come la sensazione che non ci sia mai abbastanza attrito con il terreno; il veicolo sembra troppo leggero alla guida. I giorni si alternano in cicli giorno-notte ma durante tutta la mia prova non mi sono mai imbattuto in eventi atmosferici di varia natura. Forse sarà stato solo un caso, ma se non lo fosse cara Ubisoft tieni in considerazione la possibilità di inserire diverse condizioni meteo.
C’è anche da considerare che stiamo parlando di un titolo arcade e non di un simulatore e perciò su quest’ ultimo aspetto si può chiudere un occhio ma sentire un po’ più di “grip ” non farebbe di certo male. Nelle gare di Rally o Off-road poi ci imbatteremo in comportamenti assurdi come salti al limite della fisica e l’ impossibilità di ribaldarsi.
Jeep e buggy balzellano tra rocce e terreni ultra sconnessi come stambecchi e nemmeno cadendo da altezze piuttosto importanti si riceve danno. I veicoli si sporcano e si graffiano ma non riportano mai cali prestazionali dopo una rovinosa caduta o un frontale con un guard rail. Inoltre ho notato che investire cartelli stradali, lampioni, pedoni e quanto di altro possa trovarsi a bordo strada non mina la velocità di marcia e nemmeno la stabilità al momento dell’ impatto.
Mi sono piaciute molto le gare di Aerobatics. Mi sono divertito a fare pazzie nei cieli e anche a sorvolare le più famose città degli U.S.A. effettuando anche qualche volo radente.
Per tutta la durata delle prova non ho riscontarto grossi problemi di frame rate e tutti i caricamenti sono stati piuttosto veloci. Un paio di volte il gioco si è “freezato” ma stiamo parlando sempre di una closed beta e quindi non c’è da dare più di tanto importanza a questa tipologia di problemi.
Chiusa la beta chiusa.
A conti fatti ho trovato questo The Crew 2, nella sua incarnazione “beta”, un prodotto ambizioso che vuole in qualche modo rivoluzionare il concetto di arcade-racing, riuscendoci però in parte.
C’è qualcosa però che non affascina. Una formula ricca, forse troppo ricca, ma senza mordente che potrebbe ben presto stufare. A volte quando si mette troppa carne al fuoco si rischia di bruciarla se non si dosano bene modi e tempi.
Attendiamo comunque il prodotto definitivo, in uscita a fine mese, per poter congelare un giudizio per ora solo parziale.