Khara: The game – Esordio appena sufficiente
Khara è quindi un prodotto da evitare ? No, non del tutto ma non aspettatevi di certo qualcosa di irresistibile.
L’ ultima degli Atlantidei
Avevo delle aspettative riguardo a Khara: The game, indie game rilasciato su Playstation 4. Dal trailer che avevo visto e dalle info raccolte sul sito della software house DNA Softwork , al loro battesimo commerciale, mi ero fatto un’ idea sommaria del tipo di gameplay che mi sarebbe stato proposto.
Khara è un platform 3D condito dagli ormai immancabili puzzle. Interpreteremo l’ ultima degli Atlantidei in una corsa per sconfiggere il perfido cattivone di turno, Tritone figlio di Poseidone, in quanto soltanto grazie ai nostri poteri potremo porre fine alla sua minaccia.
Parlando dell’ aspetto grafico in primis, Khara ha degli scenari molto interessanti e visivamente gradevoli. C’ è di base un lavoro attento nel ricreare la giusta atmosfera. Monti, templi, strutture, caverne, cascate e vegetazione sono in linea con il concept ” mitologico ” del gioco. Purtroppo però lo sforzo di DNA tende a perdere di valore di fronte ad un fastidioso effetto “noise ” che invade tutta la profondità dell’ area di gioco. Inoltre i modelli dei personaggi principali, dei boss e dei nemici minori sono molto rudimentali.
Anche sul fronte animazione/fisica si poteva fare certamente di più. La nostra Khara sembra camminare ad un centimetro da terra. Non si avverte mai la sensazione del peso del personaggio, soprattutto durante le scalate. In questo caso specifico sembra quasi che Khara non sia aggrappata alla vegetazione ma piuttosto sembra che fluttui dinanzi ad essa. Il framerate del gioco risulta ballerino nella prima zona di gioco dove anche soltanto girare l’ inquadratura provocherà degli scatti notevoli. Un volta superata però la prima zona il frame rate è stabile e non si avvertono più cali improvvisi e importanti, anche in zone con molti più poligoni e nemici.
Personalmente avrei anche gradito la possibilità di regolare la luminosità del gioco in quanto in alcune aree piuttosto buie ho faticato ad intravedere piattaforme e appligli.
Sola contro tutti e tutto
Il gameplay invece risulta gradevole. Nonostante molte aree siano vuote e che si ripetano troppe volte le stesse scelte di design ( tipo l’ arrampicarsi sulla vegetazione ) il procedere per il mondo di gioco è piacevole e spinge ad andare avanti senza troppi freni. Non vi aspettate aree esplorabili con tanto di segreti e collezionabili vari. Khara è molto lineare nella sua progressione e questo si riflette anche sul disegno dei livelli che risultano graziosi ma con percorsi ben definiti.
Khara avrà diversi poteri a disposizione, poteri che si acquisiranno progredendo nell trama, i quali ci aiuteranno a risolvere diverse specifiche situazioni, boss fight comprese. Il sistema di combattimento è il classico ” attaco leggero/attacco pesante/attacco caricato/potere” che non guasta mai anche se i rarefatti scontri con i nemici saranno fin troppo facili da portare a termine.
Discorso leggermente differente per quanto riguarda le boss fight che introducono quel pizzico di strategia necessaria al buon esito. Siamo comunque di fronte ad un livello di difficoltà piuttosto basso e una volta scoperto lo strategemma necessario al fare danno al colosso di turno sarà soltanto questione di ripetere in maniera sistematica sempre la stessa combinazione di azioni.
I puzzle che si incontrano soventi nel gioco non presentano mai una sfida troppo ardua e senza troppa frustrazione si riesce sempre nella risoluzione.
L’ IA è praticamente a livelli base. Non esistono comportamenti dinamici o adattativi. I nemici base aggrediscono a testa bassa mentre i boss presenteranno al massimo 3 pattern d’ attacco con sequenze e moveset facilmente assimilabili.
Va tenuto anche conto che non c’è possibilità di variare la difficoltà del gioco.
Il comparto audio è decente. I suoni sono coerenti e le poche tracce audio ( credo due in totale ) si sposano bene con l’ ambiente di gioco. Non è presente la localizzazione in italiano ma vi assicuro che la dipendenza dalla lingua è irrelevante o comunque di poco intralcio alla comprensione di ciò che accade.
La storia di Khara è semplicissima, raccontata brevemente da piccole cutscene costituite da disegni all’ inizo e alla fine del gioco, da pochissimi “dialoghi di testo” ingame e dalla scoperta di eventi tramite l’ osservazione di alcuni dipinti sparpagliati nei livelli di gioco.
Si. No. Ni!
Nelle tre ore di gioco necessarie a terminare l’ avventura ( Khara è un easy-platinum n.d.r. ) ho incontrato diversi bugs. Ad esempio la nostra protagonista è rimasta sospesa in aria su piattaforme invisibili, un paio di volte è rimasta bloccata durante un combattimento con il nemico intento a riempirla di sganassoni ma non subendo danno, sono entrato nell’ arena del boss di turno e il boss non c’ era ( è apparso solo ricaricando il checkpoint ) e molte altre piccolezze che non danno fastidio al gameplay ma che saltano sicuramente all’ occhio.
Khara è quindi un prodotto da evitare ? No, non del tutto ma non aspettatevi di certo qualcosa di irresistibile.
Giocando Khara si avverte che si tratta di un gioco sviluppato da una software house alle prime armi, software house che non ha voluto strafare e intelligentemente si è affacciata al mercato con un prodotto canonico, dal gameplay classico e dall’ ambientazione amaliante.
Khara: The game è un gioco con molti difetti e molte approssimazioni ma se lo caliamo nel parco titoli destinati a giocatori molto giovani allora può tranquillamente essere una valida scelta d’ acquisto visto anche il prezzo proposto sul PSN ( 9,99 euro ), prezzo che non è altissimo e abbordabilissimo per un titolo appena uscito ( di sicuro sarebbe stato ancora più adeguato un prezzo sui 7 euro n.d.r. ).
Khara ha un pegi 12 ma è possibile destinare il gioco anche ad una fascia d’ eta inferiore visto che non c’ è alcuna scena , dialogo e modello che potrebbe non essere adatto a bambini tra gli 8 e i 12 anni.
Sono sicuro che DNA Softwork saprà imparare da questo primo passo nel mondo dei videogames, passo che non è più lungo della gamba ma che comunque necessita di una superfice d’ appoggio più solida e ampia onde evitare di perdere l’ equilibrio in futuro.