HeroQuest – Il videogame
Nonostante in prima battuta è un gioco capace di coinvolgere alla lunga stanca.
Avventure da eroi
HeroQuest è sicuramente uno dei giochi da tavolo fantasy più famosi dell’ intera storia ludica, l’ apripista di un genere longevo e dinamico.
Già dopo pochi mesi dalla sua pubblicazione nel 1989 fece registrare un buonissimo successo commerciale, tanto da spingere Games Workshop ( editrice del gioco ) a svilupparne la trasposizione videoludica insieme a 221B Software Development mentre la pubblicazione fù ad opera di Gremlin Software nel 1991.
Parlerò quindi brevemente di come si comporta il videogame e di cosa mi ha lasciato.
HeroQuest fu sviluppato per i maggiori home computer del tempo quali Commodore 64, Amiga, Atari ST, Amstrad CPC, ZX Spectrum e sistemi Ms-Dos.
In definitiva si tratta di una fedele replica di quanto proposto dalla controparte da tavolo. Si potrà scegliere il proprio personaggio ( si possono guidare più di uno volendo ), ognuno con le sue peculiari caratteristiche e capacità. Le azioni di gioco che si potranno effettuare sono le stesse del boardgame. Avremo quindi la possibilità di muoverci, attaccare, cercare tesori, cercare trappole, difendersi, disinnescare, castare magie etc etc.
Dal tavolo allo schermo
La visuale del gioco è isometrica con tanto di presenza gigantesca del ” Mago Malvagio ” sullo sfondo a ricordarci che nulla sarà facile e delle cui azioni sarà responsabile l’ IA del gioco.
Il cuore del gioco è sicuramente la gestione dei dadi, fondamentali per le varie azioni. Nelle versioni a 8bit verrà generato casualmente un numero mentre nelle versioni a 16bit, e superiori, a schermo avremo un sorta di moneta che ruotando ci darà l’ esito del punteggio ottenuto .
Diversi sono gli scenari di gioco che si potranno affrontare in maniera non lineare ma il consiglio è quello di giocare attentamente la parte dedicata al tutorial in modo da metabolizzare bene lo schema di movimento, turni, gestione e quant’altro.
Graficamente non siamo di fronte ad uno dei migliori giochi del tempo ma tutto sommato è abbastanza gradevole ( non su tutte le versioni e più avanti ne parlerò n.d.r. ), quanto basta per ricreare l’ atmosfera di un videogame dove lo scopo principale è quello di scoprire, ottenere tesori e sconfiggere mostri … un Dungeon Crawler.
Altra caratteristica è la possibilità di espandere il proprio equipaggiamento il quale ci donerà, a seconda di cosa andremo ad acquistare, delle riserve di dadi virtuali aggiuntivi in fase di lancio.
Non mancheranno porte nascoste da scovare e altri piccoli segreti.
Grande licenza, grande responsabilità
Personalmente sono un grande fan del gioco da tavolo e avere la possibilità di videogiocarlo mi riempiva il cuore di gioia, gioia però che veniva ogni volta prontamente assopita causa un gameplay che non riesce a coinvolgere. Ho sempre trovato il tutto troppo legnoso e poco convincente a livello di appeal. Inoltre l’ RNG ( Random Number Generator ) è troppo abbozzato e non regala la sensazione di un vero lancio di dadi rendendo questa operazione piuttosto inutile. Credo che si potesse implementare qualcosa in background tale da poter gestire i risultati in ogni fase automaticamente come poi avviene in moltissimi altri rpg anche molto più complessi di HeroQuest.
Molto carina invece la gestione dell’ inventario e dell’ equipaggiamento. Ogni nostro acquisto sarà permanente e ci seguirà per tutta la durata dell’ avventura, scenario su scenario ricreando così la progressione di una classica campagna da tavolo.
Nonostante in prima battuta HeroQuest è un gioco capace di convincere alla lunga stanca.
Ho giocato il titolo prima su Commodre 64 e successivamente su Amiga.
La versione per C64 è indecente, causa una grafica confusionaria e abbozzatissima composta da una paletta di colori ridotta all’ osso, un sonoro pessimo ( l’ apertura delle porte è qualcosa di straziante n.d.r ) e una miriade di tempi morti che portano immediatamente alla noia.
Invece la versione Amiga, nonostante non riuscisse a brillare ugualmente nel sonoro, riesce a regalare un impatto visivo migliore, riduce notevolmente i tempi morti e permette di godere di più dell’ esperienza di gioco.
Negli anni ho avuto anche modo di giocare la versione per ZX Spectrum e tutto sommato l’ ho trovata nettamente migliore di quella per Commodore 64 e forse forse la migliore a livello di musiche ed effetti.
Un tentativo al limite
All’ epoca HeroQuest prese delle valutazioni piuttosto alte ma purtroppo per me è un titolo sufficente e nulla di più. Un videogame dalle grandissime potenzialità ma che non riesce a convincere del tutto. Nonostante non sia un capolavoro al tempo riuscì a vendere abbastanza da dare seguito ad un’ espansione, Return of the Witch Lord, e anche ad un sequel: HeroQuest II: Legacy of Sorasil .
Soggettivamente fatico a non paragonare l’ esperienza di gioco a quella del boardgame e questo penalizza di certo la mia valutazione. Bisogna astrasi dal confronto e guardare il gioco con un occhio più focalizzato all’ opera in se. Ma anche analizzando HeroQuest in quanto videogame e basta non riesco a trovare quella scintilla che può farmi scovare valori oltre i difetti e l’approssimazione di certe meccaniche.
Non posso però tralasciare il fatto che HeroQuest è sicuramente un piccolo pezzo di storia dei videogames in quanto si sforzava nel trasportare il gioco da tavolo sugli schermi di giocatori che non avevavo mai avuto la fortuna di guidare un mago o un nano all’ interno di un dungeon popolato da mostri e trappole mortali.
Il mio consiglio è comunque quello di provarlo, specialmente se non avete mai approcciato un gioco del genere.
Magari vi farà scattare la scimmia per il boardgame ed inizierete ad andare per mercatini alla ricerca di una copia da accaparrarvi.
Sapevo che esisteva ma non ho mai potuto provarlo. Heroquest per me è stato una svolta enorme nella mia vita, perchè il dipingerne le miniature mi ha indirizzato al modellismo.
Una versione videoludica all’epoca era decisamente ambiziosa, ma c’è anche il dettaglio che all’epoca c’era ancora il concetto di ritrovarsi con gli amici, senza social del cazzo e proprio per questo non c’era ragione per non giocare invece al boardgame vero e proprio… a parte la mancanza di amici con il quale farlo… sad story 😀 😀 😀
Forse un videogioco come Heroquest era più adatto a tempi di poco successivi, con meno limitazioni tecnologiche a limitarne il gameplay
In questo gioco c’è stata tutta la volontà di riproporre il gameplay del gioco da tavolo. A tantissimi questo videogame è piaciuto moltissimo, a me ha convinto a metà. Non è un brutto titolo ma secondo me se avessero aspettato un paio di anni avrebbe potuto dare di più
HeroQuest è stato per molti di noi l’iniziazione al fantasy, al modellismo, ai boardgame di nuova generazione, una ventata di aria fresca per chi come me eniva da Monopoly, Risiko e company. Un gioco (il boardgame) che ancora oggi custodisco gelosamente e ancora gioco con i miei figli. Un gioco che odora di cartone invecchiato, di matita e gomma.
Con tutte le sue limitazioni, molte di esse colpa del distributore italiano dell’epoca, ancora oggi rimane uno standard per i dungeon crawler. Personalmente sto ancora attendendo un boardgame che possa riproporre quel feeling, quel carisma che HeroQuest sprigiona.
Per quanto riguarda il videogame lo giocai all’epoca su PC. Bella la board assonometrica, bellina la grafica, purtroppo però si aveva la sensazione tipica delel licenze famose mal sfruttate a cui troppo spesso abbiamo assistito nel corso degli anni. Quoto tutto quello che dice Francesco in recensione peraltro, aggiungo che in tarda età ho provato anche il seguito e, pur cambiando la formula del gameplay forse è anche peggio del primo.
C’è stato uno sforzo enorme nel cercare di creare un prodotto convincente. Si nota che non era solo pura speculazione commerciale ma purtoppo non riesce in pieno nel suo lavoro. Ora voglio provare il secondo che non ho mai avuto il piacere ( o dispiacere ) di giocare.