Evolution – Resisteranno i più forti
Prendete Darwin, semplificate le sue teorie ed applicatele ad un gioco da tavolo.
It’s evolution baby
Evolution è un gioco che ero molto curioso di provare. Il concept mi ha sempre attirato e finalmente sono riuscito a giocarlo ed approfondirlo, pertanto vi racconterò la mia esperienza al tavolo.
Evolution è stato pubblicato nel 2014 da North Star Games per essere poi “trasportato” in edizione italiana nel nostro paese da Pendragon Game Studio. Si tratta di un card-game che strizza l’occhio al genere german, da 2 a 6 giocatori ( età 12+ ).
Evolution basa il suo gameplay sul concetto dell’ evoluzione delle specie. Prendete Darwin, semplificate le sue teorie ed applicatele ad un gioco da tavolo.
Le meccaniche di Evolution sono molto semplici. Già con una lettura del regolamento si ha ben chiaro come gira il gioco. Inoltre Pendragon ha rilasciato un chiarissimo video tutorial.
Come ci si evolve
Il gioco si basa su turni, articolati in diverse fasi. Avremo al fase di pesca delle “carte tratto” le quali andranno a determinare le caratteristiche principali delle nostre specie, divise in erbivori e carnivori. Dopo aver pescato le carte si deciderà quanto cibo ogni giocatore destinerà al nutrimento. Il valore di cibo è indicato in ogni carta nell’ angolo in basso a destra. Deciso l’ammontare di cibo ogni giocatore posizionerà la propria carta coperta sullo ” stagno della vita ” ( mi piace chiamarlo così n.d.r ), ovvero una plancia sagomata a forma di stagno che serve come punto di raccolta.
Si passerà quindi alla fase di gestione delle specie. Le carte rimanenti potrano essere utilizzate per forgiare i tratti principali oppure si potranno scartare per poter creare una nuova specie, andare ad aumentare la popolazione e la dimensione di ogni razza oppure fare spazio ad un nuovo tratto. In quest’ ultimo caso si andrà ad agire sulle caratteristiche delle specie mutandone i comportamenti e le abitudini alimentari e di territorio. Alcune carte hanno delle abilità particolari che potranno essere consumate prima di scoprire le carte cibo e che potranno dare vantaggi non indifferenti se ben gestite.
Ho precedentemente citato popolazione e dimensione. Due caratteristiche molto importanti, fulcro del gameplay. La popolazione determinerà la demografia di una determinata specie mentre la dimensione stabilirà quanto sarà grande e forte.
Una volta giocate tutte le proprie carte inizierà la contesa del cibo. Si scopriranno le carte destinate alle derrate alimentari. Tutte le specie erbivore prenderanno a turno 1 unità dallo stagno della vita mentre i carnivori dovranno assolutamente attaccare altre specie per guadagnare scorte di carne sufficienti al loro fabbisogno.
Bisognerà cercare di sfamare tutte le unità delle nostre specie, tenendo conto anche degli attacchi dei predatori. Ma non sempre ci si riuscirà e alla lunga si andrà inevitabilmente incontro all’ impietosa realtà dell’ estinzione. Le specie estinte verranno rimosse dal gioco e al turno successivo verranno rimpiazzate con delle nuove creature, le quali inizieranno naturalmente con i valori minimi.
Fatta incetta di cibo, che servirà come punteggio finale, il turno terminerà e ne inizierà uno nuovo ripetendo il ciclo finchè tutte le carte del mazzo non saranno terminate, decretando così la fine della partita.
Vincerà chi avrà totalizzato più punti sommando il numero di unità di cibo raccolte, quantità di popolazione delle proprie specie e numero di carte tratto in gioco.
Ho cercato di riassumere in modo più sintetico possibile il giro del fumo di Evolution, in moda da darvi un’ idea di come si articola una partita.
Ora passiamo a parlare in modo più personale del gioco.
La mia visione dell’ evoluzione
Evolution ha un potenziale enorme. L’ idea alla base è attraente e di sicuro impatto. Dopo un turno già non si hanno più dubbi e tutto scorre liscio fino alla fine.
Mi è piaciuta molto la meccanica dell’ evoluzione, la quale può stravolgere piani e strategie degli altri giocatori. Anche la gestione delle specie tramite le apposite schede è molto ben fatta, semplice e d’ immediata consultazione, permettendo così di valutare sempre con attenzione le proprie mosse e cercare di anticipare quelle degli altri giocatori. La corsa alla sopravvivenza, mood del gioco, è resa molto bene focalizzando il tutto su concetti base ma fondamentali come il nutrimento e la difesa.
Nei nostri gameplay abbiamo creato tartarughe con le corna, brontosauri capaci di rintanarsi sottoterra, erbivori grassissimi che agilmente potevano arrampicarsi e molto altro.
E’ interessante come delle specie possano iteragire tra di loro aggiungendo ad esempio dei bonus alla difesa ed è altresì stuzzichevole il saper gestire la propria popolazione e dimensione.
Può capitare che un gruppo di famelici carnivori non riesca a sfamarsi a causa dell’ elevato numero di elementi dalle piccole dimensioni nel branco, quindi più deboli delle specie che andrebbero ad attaccare nei territori degli altri giocatori. Ci troveremo quindi nella condizionie di dover sacrificare una nostra specie, magari la più debole, facendola sbranare in modo da nutrire la specie in quel momento più promettente. Anche in questo caso la teoria dell’ evoluzione è molto ben resa sottolinenado quanto il tutto sia crudele e senza pietà.
Altra caratteristica che mi è piaciuta molto e che trovo azzeccatissima in un titolo del genere è il non avere limiti al numero di carte che ogni player può giocare ad ogni turno. Questa dona molta libertà decisionale e strategica oltre che infarcire qualche turno di pazzie genetiche azzardatissime.
Una menzione d’ onore va al packaging. La scatola è perfetta in dimensioni e ha tutti gli spazi necessari a contenere l’ ottimo materiale di gioco; addirittura ci sono degli scassi sagomati ad-hoc per contenere alcuni elementi dalle forme meno canoniche ( vedi il bellissimo segnalino primo giocatore a forma di brontosauro n.d.r. ).
Anche l’ artwork è degno di menzione. Le illustrazioni sono molto colorate e dettagliate. Hanno palette vivaci ben dosate e tramite il colore dominante su ogni carta si riesce subito ad individuarne il tratto principale.
Trovo anche adeguato il rapporto qualità-prezzo.
Ci sono però delle cose che mi hanno lasciato un pochino perplesso.
Per prima cosa la durata del gioco. La prima partita può durare anche un ora e mezza, complice la metabolizzazione delle varie carte e dei loro effetti. Le successive si possono completare in circa un ora, durata che trovo comunque un pochino eccessiva vista la routine dei turni di gioco.
Si poteva fare di più per quanto riguarda la varietà delle carte tratto che pur non essendo pochissime non garantiscono un numero elevatissimo di combinazioni evolutive. Gli autori parlano di 4000+ combinazioni ma di fatto giocando, a carte distribuite, i tratti che si associeranno saranno più limitati. Ripeto, non sono pochi ma si poteva fare di più a livello di varietà.
Come per altri titoli sarebbe stato interessante inserire un segna tempo ( la classica clessiderina ) in modo da utilizzarlo durante la fase di gioco delle carte tratto. Avere un tempo massimo ben definito per prendere le proprie decisioni avrebbe aggiunto la sensazione di urgenza necessaria ad un titolo dove si cerca di resistere in condizioni estreme.
Evoluzione o Involuzione ?
A conti fatti Evolution mi ha convinto. Il titolo riesce a centrare bene il tema proposto; in una manciata di minuti s’ intavola e si spiega con un’ ulteriore manciata. E’ già godibile in due giocatori ma di certo il suo meglio lo esprime da 3 giocatori in su creando dispute molto più accanite. Non è il re della dinamicità ma è un buon gioco da proporre per spezzare la ridondanza di molti altri giochi fotocopia dalle solite meccaniche viste e riviste.
Da non tralasciare anche il lato educativo.
Ora però vi devo lasciare… devo tornare ad immergermi nella lettura de L’ origine delle specie di Charles Darwin.
Suona incredibilmente interessante (che è il mio modo per dire “figata spaziale”)
Comunque non sono grassi, hanno solo le ossa grosse 😀 😀 😀 😀
Non avevo considerato l’ abilità ” grosso di ossa “! 8)