Quattro chiacchiere con Luca Borsa e Luca Bellini , creatori di sorrisi.
Luca Borsa e Luca Bellini sono due autori di giochi da tavolo. Noi di Meniac! li abbiamo scoperti giocando dei loro prodotti e in particolare la linea giochi di società della Chicco. Siamo rimasti colpiti da come semplici giochi adatti anche ad età 2+ possano raccontare e trasmettere. Abbiamo visto le facce felici dei nostri bambini e questo ci ha spinto a voler sapere di più su questi autori che sanno regalare vera felicità. Buona lettura
Meniac : Come vi siete avvicinati al mondo ludico ?
Borsa: In maniera completamente diversa. Io posso dire di essere stato da sempre un grande appassionato. Da bambino, Carriere è stato il gioco della svolta e poi non ho più abbandonato questo mondo. Luca (Bellini) ci è entrato più da adulto, complice l’Associazione “Barabba’s Clown” di cui fa parte e per la cui promozione si è trovato quasi per caso a “dover” inventare il suo primo gioco.
Meniac : Cosa vi ha spinto a creare titoli destinati ai più piccoli ?
Bellini: Non credo si tratti realmente di una scelta. Ognuno, anche se non lo cerca e magari nemmeno ne è troppo consapevole, ha un proprio stile: percorsi mentali lungo i quali le idee si incanalano quasi autonomamente. Di fronte ad un’ispirazione a noi viene abbastanza naturale ricercarne gli aspetti più divertenti ed emozionali e lavorando su di essi il risultato è di solito un family game o un kinder game. Anche quando abbiamo l’occasione di girare assieme per fiere e conventions o quando giochiamo con amici, ci piacciono molto i giochi più complessi, ma la nostra “emozione ludica” spesso si accende di fronte alle piccole scintille di creatività che accendono i giochi più semplici.
Meniac : Siamo molto curiosi di conoscere il vostro workflow tipo. Come nasce l’ idea per un nuovo gioco ?
Bellini: Gli spunti sono davvero dietro ogni angolo se si ha l’attitudine di guardare il mondo e la vita con occhi divertiti e disincantati. Di solito sono io ad avere le prime idee che spesso però sono davvero solo delle “visioni” molto astratte che Luca (Borsa) rende più razionali e concrete …da qui in poi il processo di sviluppo è una sinergia per cui, una volta arrivati al risultato finale, per noi stessi è difficile distinguere i contributi dell’uno da quelli dell’altro.
Meniac : Personalmente apprezzo molto le pubblicazioni per Chicco. Sono molto ben realizzare e ben studiate a livello cognitivo e sociale. Come siete entrati in contatto con questo colosso dei “ primi passi “ ?
Borsa: é una piccola “favola” la cui morale potrebbe essere che nella vita gli episodi sono tanto importanti quanto l’impegno che uno ci mette nel renderli possibili… Io con una pedagogista Sara Evangelista teniamo delle serate di formazione al gioco per genitori che si chiama “Vieni a giocare con me !?”: in una di queste serate ha partecipato anche la project maneger del giocattolo di Chicco, Morena Colli, che dopo qualche mese mi contattò. Io e Luca avevamo già realizzato parecchi family game e pochi mesi prima era stato pubblicato un gioco per bambini da Djeco: Morena ci illustrò il suo progetto, quello di entrare nel mondo del gioco da tavolo per bambini prescolare, chiedendoci di presentare delle idee, il resto è storia.
Meniac : Un volta formalizzata l’idea ed aver realizzato il prototipo del gioco, vi dedicate ad una fase di test con il target a cui è destinato ? Raccogliete i loro output come consigli per migliorare il prodotto ?
Borsa: Diciamo che la fase playtest dipende dal tipo di gioco. Per i giochi di Chicco, ad esempio, abbiamo lavorato in sinergia con l’Anpe (Associaziona Nazionale Pedagogisti) che ha validato i regolamenti verificando che le competenze richieste fossero in linea con l’età dei bambini a cui i giochi erano rivolti e abbiamo effettuato in seguito dei test con bambini e pedagogiste insieme.
Per gli altri giochi, dopo una prima fase in cui facciamo “girare” il gioco fra noi due e magari fra qualche gruppo di amici, sono fondamentali manifestazioni come ideaG in cui si ha l’opportunità di un confronto e di playtest con altri autori che spesso riescono a evidenziare molto velocemente i valori ed i difetti delle idee su cui si sta lavorando.
Meniac : Come autori siete voi a scegliere i materiali che comporranno l’ oggettistica dei prodotti ?
Bellini: Come discorso generale, l’autore è colui che sviluppa la meccanica che in teoria potrebbe anche essere slegata da un’ambientazione e da specifici materiali, ma in effetti per noi il discorso è piuttosto differente. Lo sviluppo di un gioco family o kinder è molto più legato alla storia che questo racconta durante l’esperienza ludica o all’emozione che deve generare in certi “magic moment” e quindi la scelta di alcuni elementi fisici è spesso molto più importante. Il livello di prototipazione a cui dobbiamo arrivare tende ad essere molto vicino all’effetto del gioco finito.
Meniac : Come avviene il processo creativo rivolto alla parte “ visuale “ ? Mi riferisco al concept delle illustrazioni.
Bellini: Vale più o meno lo stesso ragionamento fatto per i materiali, anche se possiamo considerare le illustrazioni un “valore aggiunto”. Mi spiego meglio: un prototipo che deve far comprendere una certa esperienza di gioco ha spesso bisogno di un aspetto grafico ben definito, ma a livello di prototipazione c’è “Sant’Internet” che offre immagini ed illustrazioni in abbondanza: quando poi si dovesse arrivare ad una pubblicazione, il copia-incolla fatto per il prototipo viene messo in mano alla professionalità degli illustratori che in certi casi possono davvero far fare al gioco un ulteriore salto di qualità.
Meniac : Al play 2018 di Modena è stata presentata la nuova linea di giochi di società edita dalla Chicco. Ce ne parlereste brevemente ?
Borsa: Che dire… siamo orgogliosi: abbiamo realizzato 10 giochi che stanno avendo un ottimo riscontro dalla critica ma soprattutto dagli utilizzatori finali. In accordo con l’editore, abbiamo realizzato giochi di vario tipo: dal cooperativo “Balloons”, ai giochi di memoria “Playroom” e “Dancing Fish”, a quelli di abilità “Bee Happy” e “Little Arrow”, al narrativo “Fantastory”, al memory tattile “Under the Sea” a un memory con destrezza “Holiday Photos”, al gioco di carte “Zero”. Anche se per adesso è ancora “fuori stagione”, ne abbiamo perfino presentato uno a tema natalizio dal titolo “Christmas Gift”: un gioco di memoria ed abiltà che può essere utilizzato anche come calendario dell’avvento che uscirà in tiratura limitata proprio sotto Natale.
Meniac : Tra i titoli prodotti c’è uno in particolare che vi sta più a cuore e perché ?
Borsa/Bellini: Tra i giochi Chicco senz’altro “Balloons”: ci piaceva il tema molto poetico e ne è venuto fuori un gioco cooperativo che può veramente unire nel gioco genitori e figli. Per quanto riguarda gli altri non possiamo che essere particolarmente affezionati a “Jungle Brunch” (Giochi Uniti) perchè è stato il nostro primo sodalizio che ha peraltro riscosso un buon successo tanto che ne sono seguiti gli spin off “Aqua Brunch” e “Midnight Brunch”.
Singolarmente, per me “Verbindung Gesucht” (Ravensburger) perchè è stato un sogno esordire con il colosso tedesco e per Luca (Bellini) “Fun Farm” (Post Scriptum) che è stato un grande successo di pubblico con più di 65.000 pezzi prodotti.
Meniac : Progetti in cantiere ?
Bellini: Stiamo sviluppando tre giochi con tre differenti editori italiani ed abbiamo qualche prototipo sparpagliato per l’Europa: anche nel 2019 speriamo di toglierci qualche soddisfazione.
Meniac : Sogni nel cassetto ?
Bellini: Diciamo che siamo fra i fortunati che il cassetto dei sogni lo hanno aperto: ci abbiamo trovato dentro tante belle cose ma il cassetto è grosso e lo stiamo esplorando con curiosità ed entusiasmo.
Borsa: Concordo con Luca, noi giriamo fiere e editori con la nostra valigia dei sogni sempre piena di prototipi con la speranza che quei sogni si trasformino in scatole per far giocare e divertire più persone possibili.