Ricordando … Barbarian II: The Dungeon of Drax
… un comparto sonoro eccellente e un concept grafico magnetico.
I barbari di un tempo
Ad intervalli più o meno regolari vi proporremo dei brevi, ma intensi, articoli che andranno a rispolverare dei vecchi titoli. La scelta ricadrà principalmente sull’ esperienza personale riguardo al titolo scelto e possibilmente sul perchè sia un pezzo importante per lo sviluppo dei videogames a venire.
Oggi vi parleremo di Barbarian II: The Dungeon of Drax
Sviluppato da Palace Software e prodotto da Palace Software/Epix nel 1988 fu distribuito su Commodore C64, Amiga, Atari ST, Amstrad CPC, Ms-Dos, MSX e XZ Spectrum ed è il successore di Barbarian: The Ultimate Warrior.
La prima incarnazione di Barbarian è un fighting-game nudo e crudo dove due opponenti si scontrano all’ interno di un’ arena ben circoscritta. Barbarian II aumenta l’esperienza utente inserendo la formula già rodata del sistema di combattimento utilizzata nel predecessore all’ interno di un arcade game single-player.
La storia è semplicissima. Dobbiamo trovare il mago cattivo di turno e fargli la pelle. Per raggiungere tale scopo il nostro eroe o la nostra eroina dovranno avventurarsi in labirintici livelli popolati da temibili creature.
Ogni stanza che visiteremo avrà dei pericoli da affrontare e spesso ci troveremo a fuggire di fronte all’ ennesimo e inaspettato dinonosauro “divora teste”.
Pratica, pratica e ancora pratica
Barbarian II: The Dungeon of Drax è un gioco difficile dove tempismo, colpo d’occhio e una buona padronanza del pg saranno le chiavi per avanzare nell’ avventura.
Ma non è di certo questa la caratteristica che rende questo gioco importante.
Barbarian II vanta una delle migliori intro mai realizzate su Amiga, un comparto sonoro eccellente e un concept grafico magnetico. I movimenti dei nostri eroi sono plasmati su frame di reali moveset tratti da tavole di atletica e movimento del celebre fotografo Muybridge. Inoltre i grandi sprite dei personaggi e dei mostri lasciava il player sbalordito. Non parliamo poi delle teste mozzate con colpo di spada a girare ( Chuck Norris docet n.d.r. ) senza però mai evidenziare sangue ( i nemici una volta uccisi scompaiono in una nuvola di fumo ) e della varietà di creature presenti nel gioco che spingono il player ad affrontarle in modi sempre differenti.
Strizzando l’occhio al cimmero
Bisogna anche tenere conto che, seppur il videogame usciva circa 6 anni dopo il film Conan Il barbaro, le gesta del muscoloso cimmero erano ancora vivissime nella mente dei players del tempo e la software house seppe sfruttare questa scia in modo più che convincente legando in qualche modo l’ universo fantasy cinematografico a quello dei videogiochi.
Barbarian II: The Dungeon of Drax non è di certo la stella polare dei videogiochi ma ha scritto una pagina importante nell’ evoluzione dei single player basati su scontri 1vs1 in ambienti esplorabili. Una formula di gioco apparentemente semplice, ma non immediata, e senza alcuna guida che sarà poi uno dei cardini di molti famosi brand odierni.
Difficile per difficile, non mi stupirei se il combattimento di questo fosse programmato più correttamente di un Dark Souls qualsiasi.
Sembra molto figo e non c’è dubbio che la copertina non abbia un certo richiamo. Tra l’altro, sono sempre stato affascinato dalle copertine con personaggi in carne ed ossa: è curioso che oggi, dove qualsiasi stronzo fa cosplay, le software house non sfruttano la cosa per fare copertine.
Ottima osservazione quella della copertina. Un tempo diverse cover avevano personagi reali come protagonisti. Servivano per l’immedesimazione e per dare quel non so che di realismo.
Già. Poi all’epoca potevi stare sicuro che quello che vedevi era tutta roba genuina https://www.rockpapershotgun.com/images/11/nov/barb2.jpg 😀 😀 😀
ahahahahahahahahah.